Le Beatrici - Stefano Benni

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Otto monologhi, otto donne, sei poesie e due canzoni scritte.
La ragazza del dúmila, la suora... posseduta, Beatrice, la donna di carriera, la vecchia... e la donna lupo!

"Un continuum di irose contumelie, invettive, spasmi amorosi, bamboleggiamenti, sproloqui, pomposo sentenziare, ammiccanti confidenze, vaneggiamenti sessuali, sussurri sognanti, impettite deliberazioni." (dalla IV)

A comporre l'opera il coro di queste voci disilluse, inattese, volgai, eleganti, misteriose e terrificanti.

Non l'ho adorato: forse troppo breve, forse troppo surreale, forse troppo poco sviluppato il punto di vista di queste donne e la morale dietro ai loro monologhi. Tuttavia è carino, simpatico, piacevole e fa riflettere in alcune sue parti. Consiglio soprattutto il monologo della vecchia per quanto non apprezzi, neppure per uso artistico, l'uso di bestemmie gratuite e lo sproloquio. ( )

Inutile, certi scritti destinati al teatro non possono semplicemente essere trascritti e pubblicati in cartaceo. Forse, se ci fosse stato un supporto video/audio avrei potuto apprezzare almeno qualche monologo. Contenuti banali, critiche sempre le stesse che si ripetono negli anni, forma trasandata, narrazione assente e, marginale ma non ultimo: Benni non è una donna, meglio se scrive monologhi per uomini od osvaldi... ( )

Non m'è piaciuto molto, capisco l'ironia e la caricaturialità di Benni, ma stavolta non gli son stata dietro..
Ho apprezzato il primo monologo (Beatrice) per l'allegria che emergeva e quello dell'Attesa, perchè presentava scorci che mi han fatto riflettere.
Un'altra cosa buona di questo libro è nel frontespizio, la dedica che m'ha fatto l'autore.