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Bezig met laden... Europe in the High Middle Ages (The Penguin History of Europe) (origineel 2001; editie 2004)door William Chester Jordan (Auteur)
Informatie over het werkEurope in the High Middle Ages door William Chester Jordan (2001)
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Meld je aan bij LibraryThing om erachter te komen of je dit boek goed zult vinden. Op dit moment geen Discussie gesprekken over dit boek. A good introduction into a period in history where dynastic relations start to get really confusing. ( ) Il sottotitolo di questa edizione è ‘L’Europa dall’anno Mille alla fine del Medioevo’ e si avvicina assai di più al titolo originale ‘Europe in the High Middle Ages’ di quanto non faccia quello italiano, che sembra gli sia stato affibbiato da qualcuno che ha letto solo la prima pagina, in cui si parla dei futuri riformatori della Chiesa all’inizio dell’Undicesimo secolo. Ovviamente, Papi e clero svolgono un ruolo importante in molte di queste pagine, ma non è questo il centro dell’attenzione dello storico statunitense, bensì l’analisi di tre secoli che segnarono una sorta di prima rinascita della società e della cultura europea dopo la svolta del primo millennio. Un mondo in crescita economica costante, con un notevole aumento della popolazione e un sensibile miglioramento delle condizioni di vita in tutto il continente anche se le strutture sociali differivano a volte in modo notevole: un mondo la cui fioritura è rappresentata visivamente dallo stile gotico che prese piede ovunque anche grazie a nuove scoperte tecniche che consentivano costruzioni sempre più ardite. Il bello è che si tratta di trasformazioni che avvennero in uno stato di guerra o guerriglia permanente: a est e a nord si agitavano i pagani (che spesso e volentieri si convertirono solo per convenienza) mentre a sud gli arabi la facevano ancora da padroni almeno fino alla Riconquista spagnola e comunque mantenendo il controllo del Vicino Oriente malgrado le sempre più sconclusionate crociate. Il risultato furono massacri su massacri a volte di assoluta efferatezza: non furono però da meno le dispute interne (tra Papa e impero, tra i vari regni o all’interno dei regni stessi di solito per cause successorie) che fanno considerare una volta di più come il vero comune denominatore della storia umana sia sempre stata la violenza. Eppure, non furono le lotte fratricide o gli assalti degli infedeli (i mongoli più dei mussulmani) a far crollare il mondo gotico, ma la peste e le epidemie che la seguirono: in certe zone, pochi decenni fecero crollare il numero di abitanti in modo tale che ci vollero anche centinaia di anni per tornare ai numeri di inizio Quattordicesimo secolo, con il risultato che la società alla fine del Trecento era diversa nel profondo da quella che l’aveva cominciato. Per raccontare tutto questo, Jordan passa in rassegna l’Europa per zone geograficamente e culturalmente omogenee, narrandone le complicate evoluzioni politiche che si intrecciano in modo inevitabile con lo sviluppo del diritto e delle conquiste dei sudditi (almeno quelli che avevano qualche soldo) nonché con una fioritura delle arti dovuta anche all’accumulo di capitali. Al racconto della nascita e della crescita degli embrioni statali si affianca quello della riforma della Chiesa che da una parte segna un desiderio di ritorno alle origini (con la comparsa di francescani e domenicani), ma dall’altra vede un forte rafforzamento di gerarchia e potere centrale. L’autore racconta il tutto con uno stile che si lascia leggere con notevole scorrevolezza in un libro che, per le sue caratteristiche (tre secoli dell’intera Europa in meno di quattrocento pagine), risulta essere un colpo d’occhio su di un’epoca che forse conosciamo meno di quanto crediamo, mentre gli approfondimenti sono lasciati alla bibliografia in appendice.. Le pagine scorrono e la pedanteria ne risulta bandita (pure troppo, visto che Canossa finisce in Toscana) malgrado a volte ci si perda fra le guerricciole per qualche trono non di prima importanza: del resto, uno dei pochi difetti che si possono imputare al libro è una esagerata preminenza della narrazione politica su quella sociale, aiutata poco da una piccola parte iconografica in bianco e nero. I'm surprised by the low ratings this book has been given- it's nothing jaw-dropping, but, on the other hand, it's short, well written and doesn't pretend to be something it's not. It's a selective survey of European history in the later middle ages. It's not trying to convince you that micro-history is more important than the history of high politics; it's not trying to sell you on the idea that the center or the periphery is more important; it's not out to convert you to ethical ideals you already hold. It just tells you, more or less, what you need to know to start reading more deeply about the time period. That said, it has some flaws: Jordan pays very little attention to the Byzantines or Russia, while giving lots of space to the Crusader kingdoms. He seems to have chosen 'the Jews' as his marginalized people of choice (compare Chris Wickham's preference for 'the women' in his 'Inheritance of Rome'), which is more about us than about the middle ages, and doesn't seem to do much other than signpost the fact that he's not an imperialist or whatever. Luckily he's happy to do the other things that 'imperialists' do: discuss high culture, discuss political change, actually say things. And he leavens it a bit with social history, economic history and generally acknowledging that ideas don't rise in a vacuum. Also, the cover of the hard-back edition is gorgeous. Why they didn't keep it for the paperback is more mysterious than anything that happened between 900 and 1350. geen besprekingen | voeg een bespreking toe
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It was an age of hope and possibility, of accomplishment and expansion. Europe's High Middle Ages spanned the Crusades, the building of Chartres Cathedral, Dante's Inferno, and Thomas Aquinas. Buoyant, confident, creative, the era seemed to be flowering into a true renaissance-until the disastrous fourteenth century rained catastrophe in the form of plagues, famine, and war. In Europe in the High Middle Ages, William Chester Jordan paints a vivid, teeming landscape that captures this lost age in all its glory and complexity. Here are the great popes who revived the power of the Church against the secular princes; the writers and thinkers who paved the way for the Renaissance; the warriors who stemmed the Islamic tide in Spain and surged into Palestine; and the humbler estates, those who found new hope and prosperity until the long night of the 1300s. From high to low, from dramatic events to social structures, Jordan's account brings to life this fascinating age. Part of the Penguin History of Europe series, edited by David Cannadine. Geen bibliotheekbeschrijvingen gevonden. |
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Google Books — Bezig met laden... GenresDewey Decimale Classificatie (DDC)940.1History and Geography Europe Europe Medieval 476-1453LC-classificatieWaarderingGemiddelde:
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