Timothy Darvill
Auteur van The Concise Oxford Dictionary of Archaeology
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Timothy Darvill is Professor of Archaeology and Director of the Centre for Archaeology, Anthropology, and Heritage in the School of Conservation Sciences, Bournemouth University. His research interests focus on the prehistory of northwest Europe and he has excavated at Stonehenge, Wiltshire, as toon meer well as in other parts of England, Wales, the Isle of Man, Greece, and Russia. Among his many publications are The Concise Oxford Dictionary of Archaeology (2008) and Stonehenge: The Biography of a Landscape (2006). toon minder
Reeksen
Werken van Timothy Darvill
Standing with Stones: A Photographic Journey through Megalithic Britain and Ireland (2009) — Voorwoord — 60 exemplaren
Making English landscapes : changing perspectives : papers presented to Christopher Taylor at a symposium held at… (1997) 5 exemplaren
Open-air rock-art conservation and management : state of the art and future perspectives (2014) 4 exemplaren
Archaeology After PPG16: Archaeological Investigations in England 1990-1999 (Bournemouth University School of… (2002) 1 exemplaar
Neolithic Enclosures in Atlantic Northwest Europe (Neolithic Studies Group Seminar Papers) (2001) 1 exemplaar
By Timothy Darvill Concise Oxford Dictionary of Archaeology (2nd Second Edition) [Hardcover] (2008) 1 exemplaar
Pembrokeshire county history. Volume I, Prehistoric, Roman and Early Medieval Pembrokeshire (1987) 1 exemplaar
Gerelateerde werken
Paradigm Found: Archaeological Theory - Present, Past and Future. Essays in Honour of Evzen Neustupny (2015) — Medewerker — 3 exemplaren
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Algemene kennis
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- Darvill, Timothy
- Geslacht
- male
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In poco più di una cinquantina di pagine l’autore che è anche un fotografo ci parla di un gigante che appare sulla collina di una bella contea in Inghilterra. Il gigante di Cerne è una figura dalle origini controverse, tagliata in una collina a gesso a nord del villaggio diCerne Abbas, nella regione del Dorset. E’ collocato in un’area di 55 metri quadri, scavato nel terreno di gesso per circa 30 cm. Alcune fonti dicono che la figura risale al periodo romano-britannico, altri la fanno risalire al XVI secolo. E’ la figura colossale di un uomo nudo, un gigante con una enorme clava nella mano destra e con un altrettanto enorme pene che si leva verso l’altro in piena erezione. E’ visibile a grande distanza e si affaccia sulla valle che porta il suo nome. Ai suoi piedi c’è il villaggio che ospita un’antica abbazia. La figura è intagliata nel terreno per circa mezzo metro e nel corso dei secoli questi canali sono stati costantemente ripuliti in maniera da ostacolare la crescita di erbacce che nascondessero la figura riprodotta sul terreno. Durante l’ultima guerra questi canali vennero ricoperti da vegetazione per oscurarne la vista dall’alto agli aerei tedeschi che sorvolavano la zona per andare a bombardare la vicina città di Bristol.
Sono state fatte varie ipotesi sulla storia di questo gigante. Alcuni studiosi hanno avanzato l’idea che fosse raffigurata una divinità celtica, il dio Nodone. Altri, tra i quali anche l’autore del libretto, sostengono che il gigante non sia altro che la divinità romana Ercole. Altri ancora sostengono che sia il nome del fiume che scorre nella valle sottostante, il Cernunnos. Comunque sia il gigante ha resistito nei secoli e attira ancora l’attenzione di numerosi turisti i quali quando si fermano ad osservare il gigante visitano anche l’abbazia del villaggio. L’attrazione scenografica maggiore è ovviamente quella che la gente riserva agli attributi sessuali del gigante. L’autore del libretto afferma che l’organo ha una lunghezza di 22 piedi, vale a dire 6 metri e rotti cm. Se si contano anche i testicoli arriviamo ad una grandezza totale del fallo di trenta piedi, oltre nove metri.
Le rappresentazioni falliche erano manifestazioni piuttosto diffuse nella cultura celtica delle Isole Britanniche come del resto anche nel mondo romano. Non c’era nulla di offensivo o di osceno in queste scene basti pensare che erano in uso diffuso lampade ad olio fatte a forma di fallo. Del resto questo organo così importante resta il simbolo della fertilità. Fino alla fine del secolo scorso gli abitanti del posto credevano che fare l’amore nei pressi del fallo del gigante favorisse la fertilità delle donne. Una versione più raffinata e gentile di questa leggenda è quella che vuole che le ragazze in amore potessero assicurarsi la loro fertilità sedendosi soltanto sulla collina nei pressi del gigante. Potenza ed importanza dei simboli! https://goo.gl/Qgwp89… (meer)