Andreas Hillgruber

Un volume sulla storia della seconda guerra mondiale, che si caratterizza per diversi elementi di novità.
Innanzitutto per una provocatoria interpretazione degli eventi accaduti tra il 1939 e il 1945, nella quale Hillgruber, già noto per il suo contributo al revisionismo storiografico tedesco, tralascia le conseguenze sociali e civili del conflitto, per concentrare la propria attenzione sugli obiettivi di guerra delle grandi potenze e le strategie militari e politiche che esse misero in atto per realizzarli. La seconda guerra mondiale, quindi, come una lotta tra le grandi potenze per allargare o affermare la loro posizione nel sistema internazionale e le rispettive sfere di interessi, più che una «guerra civile mondiale», i cui fronti passavano trasversalmente all'interno dei singoli confini statali.
Particolare accento è posto sul carattere globale della guerra. Con il chiaro intento di evitare una preponderanza dell'aspetto tedesco ed europeo, l'Autore riserva alle vicende del continente asiatico uno spazio non inferiore a quello dedicato all'Europa. Sottraendosi alla prospettiva eurocentrica tipica di gran parte della storiografia occidentale, Hillgruber indaga obiettivi e strategie di tutte le grandi potenze.
Sulla base di questa analisi spregiudicata e planetaria delle cause e degli obiettivi del conflitto, la narrazione degli avvenimenti assume un taglio originale e diverso da quello tradizionale, e riesce più facile cogliere i problemi fondamentali che la guerra pose e non riuscì a risolvere, lasciando perciò alle generazioni future una pesante eredità.

Indice: I. Preistoria della seconda guerra mondiale; II. La prima fase della guerra europea (settembre 1939-giugno 1940); III. La svolta della guerra europea da ovest verso est (giugno 1940-giugno 1941); IV. Le decisioni di politica mondiale (22 giugno 1941-11 dicembre 1941); V. La guerra mondiale da Pearl Harbor a Stalingrado (dicembre 1941-febbraio 1943); VI. L'Europa hitleriana e la "sfera di prosperità della grande Asia orientale" giapponese; VII. La guerra mondiale da Stalingrado alla "liberazione" della Francia. Da Guadalcanal a Saipan (febbraio 1943-agosto 1944); VIII. Politica e strategia nella fase finale della guerra (settembre 1944-settembre 1945); IX. Bilancio.… (meer)

Sebbene esista una letteratura vastissima sulla storia della seconda guerra mondiale, esistono poche ricerche scientifiche approfondite sulla politica estera e sulla conduzione della guerra di Hitler. Questa lacuna è riempita dallo studio di Andreas Hillgruber, che ha svolto un lavoro definitivo sulle fonti più preziose e più difficili da recuperare, cioè i documenti che provengono dalla cerchia più ristretta dei collaboratori militari di Hitler. Infatti oltre ai fondamentali documenti dei Comandi Supremi della Wehrmacht e delle tre armi (Heer, Kriegsmarine, Luftwaffe) e alla raccolta degli «Ordini di Hitler», lo storico tedesco ha analizzato i diari del capo di Stato Maggiore generale Halder, il diario del generale Warlimont, in cui sono registrati segreti colloqui tra il generale Jodl e Hitler, e le annotazioni complete del comandante in capo della marina militare, grande ammiraglio Raeder. Questi testi sono di fondamentale importanza per capire il processo attraverso il quale il Fiihrer prese le sue grandi decisioni strategiche. Hillgruber infatti ci invita a non prestare troppa fede alle dichiarazioni ufficiali di Hitler, che spesso erano tattiche o legate a siituazioni esterne o motivate da ragioni propagandistiche. Incredibile franchezza invece Hitler manifestò in discorsi tenuti segreti, come ad esempio quelli tenuti agli allievi ufficiali al congedo di fine anno. Hitler aveva elaborato fin dagli anni 1924-25 un programma per portare la Germania a livello di grande potenza. Egli pensava ad ingrandimenti parziali (teoria dello «spazio vitale») in Europa prima di scatenare una guerra di conquista e annientamendella Russia. Alla base di questo programma politico-militare c'era un nucleo ideologico costituito da una pericolosa miscela esplosiva di pregiudizi razziali e di idee dogmatiche. Hitler vedeva nel bolscevismo la fase più avanzata del dominio giudaico quindi programmò lo sterminio fisico del! 'intera classe dirigente russa e della sua presunta base biologica, i milioni di ebrei dell 'Europa centro-orientale. Hillgruber ci spiega come, a causa delle erronee valutazioni fatte da Hitler sul comportamento dell 'Inghilterra e degli USA, dovette «improvvisare» il suo piano strategico tra il l 940 e il l 94 l , senza alternative, facendo cadere la Germania in una guerra mondiale come nel l 914-18. Come dice Renzo De Felice nella sua prefazione, il libro di Hillgruber è il libro di uno specialista, «anzi del massimo specialista di questo genere di problemi e di uno dei massimi di quelli concernenti la storia in generale della seconda guerra mondiale. Ciò non vuoi dire affatto che questo sia un libro destinato solo agli specialisti perché soddisfa il desiderio di sapere e di capire e persino certe curiosità di un pubblico colto più vasto ».… (meer)