Peter Levi (1931–2000)
Auteur van Penguin Modern European Poets : Yevtushenko : selected poems
Over de Auteur
Fotografie: half shot of Peter Levi By Source (WP:NFCC#4), Fair use, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=58188229
Reeksen
Werken van Peter Levi
Penguin Modern European Poets : Yevtushenko : selected poems (1962) — Translator, Introduction — 374 exemplaren
THE PSALMS 4 exemplaren
In memory of George Seferis 2 exemplaren
The Holy Gospel of John 1 exemplaar
The Holy Gospel of John : a new translation 1 exemplaar
The Life and Times of William Shakespeare 1 exemplaar
Obituary: Constantine Trypanis 1 exemplaar
Among the ruins 1 exemplaar
A private commission : new verses by Shakespeare 1 exemplaar
Gerelateerde werken
The Oxford History of Greece & the Hellenistic World (1986) — Medewerker, sommige edities — 666 exemplaren
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Algemene kennis
- Officiële naam
- Levi, Peter Chad Tigar
- Geboortedatum
- 1931-05-16
- Overlijdensdatum
- 2000-02
- Geslacht
- male
- Nationaliteit
- England
UK - Geboorteplaats
- Ruislip, Middlesex, England, UK
- Plaats van overlijden
- Frampton-on-Severn, Gloucestershire, England, UK
- Woonplaatsen
- Ruislip, Middlesex, England, UK
Frampton-on-Severn, Gloucestershire, England, UK - Opleiding
- Beaumont College
Heythrop College, London
Oxford University (Campion Hall) - Beroepen
- classical scholar
archaeologist
poet
Professor of Poetry
Jesuit priest - Organisaties
- University of Oxford
Society of Jesus - Korte biografie
- Levi was brought up in the Catholic faith of his Spanish mother (to which his father, a Jew from Istanbul, had converted), and was a member of the Society of Jesus (Jesuits) until resigning the Catholic priesthood in 1977 in favour of marriage. He spent a brief period as archaeology correspondent of "The Times", and was elected to a five-year term as Professor of Poetry at the University of Oxford in 1984. He studied classics (Greek and Latin), and as well as poetry wrote on ancient Greek mythology and literature, travel, and other literary biography.
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Statistieken
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"La domanda cui più mi premeva rispondere, ridotta al nocciolo, era quali forme avesse assunto l'occupazione macedone dell'Afghanistan e che cosa fosse accaduto di quei remoti regni ellenistici."
(pagina 14)
A proposito del Tosi, si poteva evitare di inserire il suo ricordo: nulla aggiunge al pregio del libro. L'ideale sarebbe stato l'aver approfondito le motivazioni del viaggio da un punto di vista esterno all'autore, ma non è l'intento del ricordo.
Un libro da leggere anche solo per avere un'idea di un paese prima degli invasori (i sovietici) e prima degli invasati (i Talebani).
A proposito di Bruce Chatwin: incastrato nel titolo solo come specchietto?:
la cosa parrebbe affermativa, dato che nel libro non ha opinioni personali o, almeno, non riportate da Levi.
Babur il Conquistatore era un imperatore indiano che preferiva le regioni dell'Afghanistan, ed infatti ivi è seppellito e ivi troviamo l'iscrizione da cui il titolo del libro:
"...questo giardino luminoso del re angelo prediletto da dio, le cui spoglie riposano nel giardino del paradiso, ,,,Babur il Conquistatore..."
(pagina 45)
"Imparammo ad amare Faizabad, e capimmo perché sia il tenente Wood sia Marco Polo vi avessero soggiornato volentieri. Ci piacevano le botteghe e i buffoni di paese, le greggi immense e i pastorelli smilzi, ci piaceva la sensazione di essere al termine di una lunga strada, come nell'ultimo villaggio alla fine di una ferrovia. Senza dubbio gli elementi principali di tanta piacevolezza erano il fiume gelido e le montagne, il silenzio e l'assenza totale di notizie che imponeva una percezione del tempo diversa, nonché la semplicità e la leggerezza dell'architettura."
(pagina 175)
"I monaci nella caverna illuminata
Amano solo ciò che non può amare, e si salveranno."
(pagina 275)… (meer)