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Ada Negri (1870–1945)

Auteur van Morning Star

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Over de Auteur

Bevat de naam: Ada Negri

Werken van Ada Negri

Morning Star (1921) 13 exemplaren
Mia Giovinezza (1995) 5 exemplaren
Il libro di Mara (1920) 4 exemplaren
Vespertina: Il dono 3 exemplaren
Tempeste (Italian Edition) (2012) 3 exemplaren
Vespertina 2 exemplaren
Sorelle (2016) 2 exemplaren
I canti dell'isola (1924) 2 exemplaren
Poesie (2002) 2 exemplaren
Dal profondo (2020) 2 exemplaren
Sombra 1 exemplaar
Poesie 1 exemplaar
Poesie e prose (2020) 1 exemplaar
Racconti di donne sole (2021) 1 exemplaar
Le strade 1 exemplaar
Erba sul sagrato 1 exemplaar
Fons amoris (2016) 1 exemplaar
Fatalità 1 exemplaar
Il dono 1 exemplaar

Gerelateerde werken

The Penguin Book of Women Poets (1978) — Medewerker — 297 exemplaren

Tagged

Algemene kennis

Geboortedatum
1870-02-03
Overlijdensdatum
1945-01-11
Nationaliteit
Italy
Geboorteplaats
Lodi, Italy
Plaats van overlijden
Milan, Italy
Woonplaatsen
Milan, Italy
Capri, Italy
Motta-Visconti, Italy
Beroepen
poet
Prijzen en onderscheidingen
Royal Academy of Italy
Korte biografie
Ada Negri was born in Lodi, near Milan, Italy into an artisan family. Her parents were Giuseppe Negri, who died when she was young, and his wife Vittoria Cornalba, a weaver. During her early childhood, they lived in the porter’s lodge of a palace where her grandmother worked for Giuditta Grisi, the famous soprano. She attended Lodi’s Normal School for Girls and earned a teaching certificate. At age 18, she took a job as an elementary school teacher in the rural town of Motta-Visconti, near Pavia. She began to publish her poems in local newspapers. After the publication of her first collected volume, Fatalità (Fate, 1892), she won the Milli Prize for poetry, which gave her a small stipend and allowed her to devote her time to writing. In 1895, she published Tempeste (Tempests), with its themes of social injustice. In 1896, she married Giovanni Garlanda, an industrialist in Biella, with whom she had two daughters. The marriage was unhappy, and she separated from her husband in 1913 and moved to Switzerland. She published the collection Esilio (Exile) in 1914, and her only novel, a semi-autobiographical work called Stella Mattutina (Morning Star) appeared in 1921.
She returned to Italy and had a tormented love affair described in Il libro di Mara (The Book of Mara, 1919). During a year-long stay on the island of Capri, she wrote I canti dell'isola (Songs of the Island, 1925). In 1931, she received the Mussolini Prize funded by the Milanese newspaper Corriere della Sera. She published 10 volumes of poetry during her career and eight volumes of prose. Her work was popular and widely translated into other languages during her lifetime, with individual poems published in newspapers in the USA and other countries. In 1940, she became the first woman admitted to the Royal Academy of Italy. Near the end of World War II, she fled the fighting to her daughter's home near Milan and then to various other locations but finally returned to Milan. In January 1945, four months short of the end of the war, Negri's daughter found her dead in her studio. Her reputation suffered after the war from being associated with the Fascist movement.

Leden

Besprekingen

— Anche lei, signorina, vuol morire?
— Sí.
— Non ne vale la pena, signorina. Da circa un mese io torno qui tutte le sere, coll'intenzione di finirla con la vita. Guardo l'acqua, penso che è fredda, e mi dico: dopo non c'è piú niente...
perché non c'è piú niente, ne stia pur sicura. E mi dico: ancora un giorno! Chi sa che il nuovo mattino non mi porti quel tal dono essenziale che mi faccia amare la vita... Cosí, tiro avanti.
Siete sola? non avete nessuno, voi? (le dava del voi, adesso). Siete sola, come me?

Credete al destino? Era scritto che noi dovessimo incontrarci sulle soglie della morte, per continuare, insieme la vita. Venite con me.

L'Incontro - Ada Negri
… (meer)
 
Gemarkeerd
HelloB | 1 andere bespreking | Apr 11, 2023 |
Ada Negri - Fatalità, Tempeste, Sorelle, Le solitarie‬‬‬‬‬

Secondo Alba de Cespedes, Ada Negri “osserva sente intuisce, si trasforma pur essendo rimasta ferma in un suo tempo spirituale”. Come non essere d’accordo?

In tutti questi scritti si percepisce chiara la volontà di rappresentare fedelemente l’evoluzione in corso negli ultimi anni dell’Ottocento, la rivoluzione industriale, il disagio dei lavoratori e delle lavoratrici, la sempre più difficile condizione della donna. Sembra quasi che lo sviluppo della tecnica fotografica abbia indotto gli scrittori a descrivere la realtà con un’accuratezza che la rappresentazione fotografica ancora non permetteva, aggiungendo forti le emozioni e i riferimenti profondi a sistemi di valori.

Certo la scrittura di Ada Negri, in particolare quella in forma di poesia, è lontanissima da noi ma le prose conservano comunque un notevole interesse. I personaggi femminili presenti nei due testi in prosa (Sorelle e Le Solitarie) attraggono per la loro forza e positività malgrado le difficoltà in cui si trovano a vivere. Non manca qua e là un timido sorriso. Ma tutto è profondamente intriso di una fede profonda in un Dio che conosce il vero nome di ciascuno; tutto è, come annota la de Cespedes, saldamente ancorato in “un suo tempo spirituale”.

Mi domando, a oltre cent’anni dalla pubblicazione di questi testi, cosa potrebbe assumere il ruolo del “sacro” che permea profondamente questi testi. Mi domando se ha ancora senso ritenere che esista un sistema di valori cui sia possibile definire “sacro” e che possa dare forza a una comunità e spingerla ad affrontare le sfide di oggi.
… (meer)
 
Gemarkeerd
claudio.marchisio | 1 andere bespreking | Jan 12, 2023 |
“Il color fulvo che ravviva ogni cosa ha per solo contrasto il verde intenso del frumento alto una spanna, e l'azzurro del cielo; ma brividi d'oro corrono anche nell'azzurro e nel verde.”

Se lo strumento preferito da Ada Negri fosse stato il pennello anziché la penna quali quadri avrebbe dipinto? I luoghi a lei cari che descrive? I sagrati di Pavia, le colline intorno a Spante, i castelli e i borghi del Trentino, il piccolo cimitero in cui riposa la Duse? Quali scene avrebbe rappresentato? La cura degli orti e dei giardini, la raccolta del frumento, la trebbiatura, il governo del bestiame? Quali volti avrebbe ritratto? Ninetto, Doletta, l’amico Fulcieri, Marcella, le compagne della pensione Il Focolare? E come avrebbe dipinto ciò che le riempiva l’anima? Lavorando sull’estremo dettaglio di rappresentazioni iper-realiste allo scopo di far emergere la realtà da lei vista o sull’accostamento di colori cercando di smuovere le emozioni?

Certamente la sua abile e ricercata scrittura dipinge con cura sulla pagina quadri di grande bellezza. Ma appena si solleva lo sguardo quei quadri appaiono brutalmente lontani dall’oggi, da ciò che anche lei osserva dilagare e che qua e là descrive: “la novissima via d'asfalto, cemento, marmi, con insegne luminose al neon, corsa da macchine sfreccianti, da uomini che hanno maggior fretta delle macchine, da signore con la faccia mascherata dai belletti”. Niente a che vedere comunque con il disincantato pessimismo delle rappresentazioni di un altro realismo (quello di Verga per esempio).

Cosa mi offre allora questa scrittura? Il desiderio di trovare ancora immagini in cui affogare gli occhi, in cui ritrovare la propria calma interiore, un proprio sé liberato e lieve, non oppresso da sensi colpa.
… (meer)
 
Gemarkeerd
claudio.marchisio | Jan 3, 2023 |
“Dolce nella memoria, mattino di festa, che in Capri io trovai”

Ultima presentata in questa mini rassegna poetica, Ada Negri (1870 - 1945) è sicuramente la più conosciuta e credo anche la più incisiva e profonda nei suoi versi. Non varrà la pena stare qui a dare notizie della sua vita che si potranno facilmente reperire in rete e di cui allego il link della pagina wikipedia a lei dedicata. La mia attenzione va invece a questa raccolta da lei scritta durante un suo soggiorno ricreativo nell'isola di Capri. Una produzione legata alla tarda maturità dell'artista, quando in lei era pienamente compiuto l'avvicinamento mistico-religioso alla fede cristiana. Di tutto ciò si trovano ampie tracce nei componimenti poetici di questa silloge, ma non solo; pur registrando in questi versi una notevole vena nostalgica, è fuori di dubbio che la magica atmosfera caprese li abbia influenzati sublimandoli di luci, colori ed immagini tipici dell'Isola. Una raccolta tutta da scoprire e centellinare, per godere della commistione degli elementi caratterizzanti questi componimenti poetici che si distinguono per originalità nella produzione di Ada Negri. Ardua è stata la scelta delle tre poesie da pubblicare, nella quasi totalità che lo avrebbero meritato…

Addio della luna
La luna stilla un suo pianto d’oro nel mar di viola tacite lagrime d’alba, tristezza di partir sola. Ad una ad una le stelle sono scomparse lontano: tristezza d’aver camminato tutta la notte invano. Si piega, sempre più stanca: affonda, sempre più smorta: tristezza, innanzi alla vita, sparire senza esser morta. Pur le conviene obbedire al sommo che la governa: nel vuoto che non perdona, tristezza d’essere eterna.

Corale notturno
Quando sarò sepolta nel paese di mia madre, là dove la bruma confonde i fertili solchi terrestri coi solchi del cielo, la rane ed i rospi dei fossi mi canteranno la nenia notturna. Dagli acquitrini melmosi, filtrando fra il bianco umidor della luna, in soavi cadenze di flauti, in tremolìi lunghi di pianto sciogliendomi il cuore, blandiranno il mio sonno, custodi della perenne malinconia. Malinconia della patria, con sapore di terra bagnata e di grano maturo - con quieto pudore di case ove accendon le madri pei figli la lampada al desco - con fumo di tetti, ansare di fabbriche, radici dei vivi e dei morti - a me verrà, con me dormirà, portata da canti di rane e di rospi, quando sarò sepolta nel paese di mia madre.

La tessitrice
Tessitrice, che in ordine lento le sete e i colori disponi al telaio augusto – e ti veglian le rocce, e ti fa ombra un rosaio: che a intrider di sole e di luna le tele sulla riva dei naufraghi, adduci e riadduci la spola guizzante tra fili d’oro, fili di luce: tessimi il drappo dell’ultimo sogno, tessilo saldo, tessilo bene che vi sia dentro, tramato in porpora, tutto l’intrico delle mie vene. Tessilo di risa, tessilo di pianti, e di quel nome che in cuore ho sepolto: ch’esso mi vesta sin quando io viva, che nella morte mi copra il volto.
… (meer)
 
Gemarkeerd
barocco | Oct 8, 2017 |

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