Bibliotheca Alexandrina

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La nuova biblioteca, sorta volutamente sulle fondamenta dell’antica biblioteca costruita nel III sec.a.C. per volere di Alessandro Magno e distrutta in un incendio, si presenta al futuro come la più grande istituzione di questo tipo della Terra.

La struttura è inglobata in un edificio di forma cilindrica rivestito in granito grezzo su cui sono incisi ideogrammi tratti dagli alfabeti antichi e moderni di tutte le lingue del mondo e si stima possa contenere al suo interno (su 11 piani e per un totale di 85000 mq di superficie) fino ad 8 milioni di volumi.Oltre la vera e propria biblioteca con la sala di lettura pronta ad accogliere fino a 2000 posti , sono annessi alla struttura 7 centri di ricerca, un planetario, e 6 gallerie d’arte.
L’idea di attuare un progetto di tale importanza e rilievo, oltre che ad un logico ed esplicito riferimento, è senza dubbio connesso alla volontà di stabilire una linea di continuità tra il valore di eccellenza che l’antica istituzione tolemaica rappresentava nel mondo antico e che continua a rappresentare a livello evocativo ancora oggi come modello perfetto di biblioteca, e la nuova struttura perfettamente proiettata nel futuro.
Grazie agli sviluppi della tecnologia attuale è possibile disporre più di quello che una biblioteca potrebbe permettersi di comprare, ma anche di dare accesso a materiali prima non disponibili agli utenti e preservare documenti rari per le generazioni a venire.
In ragione del ricchissimo patrimonio storico – culturale egiziano, risultato delle antiche civiltà qui nate e delle influenze dovute alle varie dominazioni ( francese, italiana e turca ), il centro di documentazione del patrimonio culturale e naturale ha sviluppato il progetto Eternal Egypt, un piano mirato di preservazione del patrimonio dello stato, con l’obiettivo di condividerlo con il mondo tramite diversi progetti nazionali ed internazionali. Il progetto ha riguardato la documentazione tangibile ( musei, siti archeologici, biblioteche etc.) e intangibile ( beni folkloristici musicali ) costituenti il patrimonio culturale e naturale dell’egitto.
Un’altra iniziativa ha riguardato il progetto di mappatura archeologica dell’egitto, il risultato del quale è stato messo a disposizione del pubblico fruitore in 3 lingue : arabo, francese ed inglese ed è attualmente esposto sul sito.Aspirando, inoltre, ad un ruolo di leader nel campo della digitalizzazione, il centro manoscritti della biblioteca ha intrapreso un processo di trasferimento dei testi , contando ad oggi 120.000 libri digitalizzati e resi disponibili in sede, on line e su Opac. Nell’ottica di documentare le tracce delle antiche dominazioni, il centro di ricerca sul mediterraneo e Alessandria d’egitto ha avviato un piano di catalogazione degli edifici presenti sul tessuto urbano , sorti sotto l’influenza di culture straniere, italiana e francese in primis. Un indagine simile ha coinvolto le moschee insite sul territorio.
Si vanno ad aggiungere alle già numerose iniziative , l’attività di ricostruzione digitale del foro di Alessandria, un’impresa ricca di suggestioni e fascino, e la realizzazione di biografie che hanno come protagoniste alcune delle famiglie di origine ebrea, allontanatesi dalla città nel 1956 e ritornate in seguito.

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