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Bezig met laden... Believe and Destroy: Intellectuals in the SS War Machinedoor Christian Ingrao
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Meld je aan bij LibraryThing om erachter te komen of je dit boek goed zult vinden. Op dit moment geen Discussie gesprekken over dit boek. Il nazismo, in Germania, non fu soltanto un movimento guidato da folli in preda a deliri di onnipotenza. Fu anche una poderosa macchina burocratica che, in quanto tale, doveva servirsi degli uomini più preparati. Per questo, il Reich aveva scelto proprio chi aveva ricevuto un'educazione d'eccellenza (fonte: Google Books) Mi sono regalata questo libro per il mio cinquantesimo compleanno, ma mi ha proprio deluso. Non è all'altezza del saggio di Wildt con cui condivide il campo di indagine (Ingrao afferma di non averlo letto, ma i due indici sono pressoché identici). Ingrao non traccia il percorso dei singoli intellettuali, ma parte dal quadro generale per inserirvi frammenti delle esperienze personali, il procedimento contrario a quello di Wildt. Ne risulta, da un lato, la scomparsa del soggetto di indagine, sepolto sotto una marea di dati grezzi e dall'altro la "ri-narrazione" di fatti ben noti ed un riciclo di informazioni. Le note a piè pagina sono numerosissime, ma si riferiscono nella quasi totalità dei casi alla letteratura secondaria. C'è anche una citazione di terza mano (pg. 369): cita Hilberg che a propria volta cita un testo - introvabile - di Back Zelewsky. Data l'importanza dell'episodio in questione - la visita ed il discorso di Himmler - mi sembra indice di un metodo storico approssimativo. Ingrao, del resto, non nasconde la propria ostilità per il "gouffre archivistique" e preferisce "l'analyse plus qu'au récit" (pg. 632); il che mi fa sospettare della legittimità dei riferimenti alle fonti primarie, che siano piuttosto fonti secondarie mascherate? Al riciclo è imputabile la presenza di pochissimi elementi che non conoscevo (i piani per i villaggi del "General Plan", la pianificazione urbanistica di Lodz e la struttura di un Amt), a riprova del che abbiamo letto quasi gli stessi libri. Il limite maggiore di questo saggio è comunque la tanto vantata analisi, cioè, la lettura dei percorsi individuali alla luce dei temi della "guerra" e del "nemico" che di per sé è legittima anche se scontata, basti pensare a Wandlungen unseres Kampfes. L'interpretazione di Ingrao, però, si regge su un miscuglio di psicologia spicciola, storia delle idee e teoria delle credenze che non è molto convincente e soprattutto non spiega. Già nel primo capitolo si può leggere questa perla di analisi: il silenzio dei curricola sulle esperienze (infantili!) della I guerra mondiale "n'est pas une manque, mais un indice du traumatisme" (pg. 36). E pensare che Ingrao accusa Banach di "interprétation psychologisante"(pg. 633) Ingrao avrebbe fatto meglio ad investigare seriamente su un intellettuale o su un tema (quello delle "isole" etniche e la gestione degli spazi è affascinante), buttandosi nell'abisso degli archivi, piuttosto che sfornare questa accozzaglia di già detto. Le 2 stelle sono per quelle poche informazioni nuove che ho ricavato dalla lettura. geen besprekingen | voeg een bespreking toe
There were eighty of them. They were young, clever and cultivated; they were barely in their thirties when Adolf Hitler came to power. Their university studies in law, economics, linguistics, philosophy and history marked them out for brilliant careers. They chose to join the repressive bodies of the Third Reich, especially the Security Service (SD) and the Nazi Party's elite protection unit, the SS. They theorized and planned the extermination of twenty million individuals of allegedly 'inferior' races. Most of them became members of the paramilitary death squads known as Einsatzgruppen and participated in the slaughter of over a million people. Based on extensive archival research, Christian Ingrao tells the gripping story of these children of the Great War, focusing on the networks of fellow activists, academics and friends in which they moved, studying the way in which they envisaged war and the 'world of enemies' which, in their view, threatened them. The mechanisms of their political commitment are revealed, and their roles in Nazism and mass murder. Thanks to this pioneering study, we can now understand how these men came to believe what they did, and how these beliefs became so destructive. The history of Nazism, shows Ingrao, is also a history of beliefs in which a powerful military machine was interwoven with personal experiences, fervour, anguish, utopia and cruelty. Geen bibliotheekbeschrijvingen gevonden. |
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Google Books — Bezig met laden... GenresDewey Decimale Classificatie (DDC)940.541343History and Geography Europe Europe 1918- Military History Of World War II Operations and units Military units of axis powers Europe Germany & Central EuropeLC-classificatieWaarderingGemiddelde:
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Au long d’une enquête éprouvante dans les archives du SD et de la SS, Christian Ingrao retrace le destin de ces enfants de la Grande Guerre, s’intéresse à leurs réseaux – militants, universitaires ou amicaux –, étudie leurs manières d’envisager la guerre et le « Monde d’ennemis » qui, selon eux, les menace. Apparaissent alors les mécanismes de l’engagement, dans le nazisme puis dans le meurtre de masse. Grâce à cette étude pionnière, on comprend comment ces hommes ont fait pour croire et pour détruire.
Car l’histoire du nazisme est aussi tissée d’expériences personnelles, de ferveur et d’angoisse, d’utopie et de cruauté. (fonte: amazon)