Onze site gebruikt cookies om diensten te leveren, prestaties te verbeteren, voor analyse en (indien je niet ingelogd bent) voor advertenties. Door LibraryThing te gebruiken erken je dat je onze Servicevoorwaarden en Privacybeleid gelezen en begrepen hebt. Je gebruik van de site en diensten is onderhevig aan dit beleid en deze voorwaarden.
Louisa 'Lou' Clark lives in a quaint town in the English countryside. With no clear direction in her life, the quirky and creative 26-year old goes from one job to the next in order to make ends meet. Taking a job at the local 'castle' she becomes caregiver and companion to Will Traynor, a wealthy young banker who became wheelchair bound in an accident. Embarking together on a series of adventures, both Lou and Will get more than they bargained for.… (meer)
Hazel Grace ha 17 anni e vari tumori disseminati fra la tiroide e i polmoni. Augustus Waters ha 18 anni e una gamba artificiale, dovuta ad un incontro ravvicinato con il cancro osseo. Il loro è un colpo di fulmine, e ciò che li accomuna, assai più che la malattia, è il modo di vedere, e affrontare, la vita: con un sarcasmo mai incattivito e una parlantina densa di vocaboli complessi e fortemente evocativi. Ciò che fa la differenza, nel best seller di John Green come nel film basato sul romanzo, è il "come raccontare una storia triste": nel caso di Colpa delle stelle, attraverso le voci di Hazel e Augustus e il loro tono disincantato ma mai rassegnato fino in fondo. Il film, come il romanzo, sposa la loro visione del mondo, e fa innamorare gli spettatori dei due protagonisti rendendoli non oggetto di compassione (o di emulazione eroica) ma di empatia, e trattando la loro storia in modo non diverso da qualunque altro primo amore, ricco di quel respiro di assoluto e quell'idea di "per sempre" che li distingue da tutti quelli che li seguiranno (o no). Josh Boone mette in scena il romanzo di Green con estremo rispetto e in punta di piedi, senza commettere l'errore di alterare fatti o personaggi in funzione del passaggio al grande schermo e senza prendersi libertà autoriali, il che soddisferà i fan del libro ma colloca il film in un terreno di grande (forse eccessiva) cautela. Colpa delle stelle rimane aderente alla parola scritta, al punto che l'eloquio di Hazel e Gus suona talvolta bizzarro quando diventa dialogo cinematografico. In compenso Boone lavora bene sul montaggio e sull'eliminazione di alcune scene ai fini della velocità del racconto, eliminando il superfluo e lasciando intatti i passaggi narrativi e i dialoghi (anche se talvolta spostandoli di luogo o di tempo). Boone usa in modo moderato e intelligente la voce fuori campo di Hazel, che nel romanzo è l'io narrante della storia, e molto del dialogo interiore della ragazza diventa immagine, come si conviene alla narrazione filmica. Colpa delle stelle cammina con grande cautela sul filo che separa il melodramma dalla commedia romantica, alterna in modo intelligente gravitas e umorismo, pathos e leggerezza. Soprattutto, riesce a non indulgere smaccatamente nei topos di quel nuovo genere filmico (e letterario) che è il teenager cancer romance, ovvero la storia d'amore fra teenager malati (non solo di cancro), nonostante sia ampiamente disegnato per farci consumare svariati pacchetti di kleenex. Il cinismo insito nella premessa di fare di una tragedia un veicolo commerciale è evitato soprattutto dall'interpretazione dei due attori protagonisti: Ansel Elgort è un Augustus appropriatamente impacciato e spaccone, e centra a perfezione quel sorriso di cui si parla per tutto il romanzo, a metà fra la seduzione e lo scherno. Shailene Woodley è di una dolcezza disarmante e di una sensibilità intelligente immediatamente intuibile attraverso il suo sguardo mobile e attento. Anche l'interazione fra i due attori appare spontanea e naturale, senza eccessive contraffazioni cinematografiche. E il casting di Willem Dafoe nei panni del cinico scrittore Peter Van Houten è un colpo maestro (nonostante la diversità fisica fra l'attore e il personaggio letterario): in poche scene, Dafoe aggiunge tutto il sottotesto doloroso che il romanzo impiega svariate pagine a comunicare. Peccato per la continua sottolineatura musicale a base di teen soft rock che appartiene più alle dramedy televisive che al grande schermo. Ma è un difetto da poco per un film che soddisferà i fan del best seller letterario, più gratificati dalla fedeltà ai loro "eroi di tutti i giorni" che manipolati dalla macchina hollywoodiana.
I haven't read the book so only knew a little about the story and didn't know what to expect. But I enjoyed it a lot. Despite its topic, it's not a deep film but it was sweet and entertaining. ( )
Informatie afkomstig uit de Engelse Algemene Kennis.Bewerk om naar jouw taal over te brengen.
Will Traynor: You are pretty much the only thing that makes me wanna get up in the morning.
Will Traynor: I just wanna be a man who has been to a concert with a girl in a red dress.
Lou Clark: I don't do much, okay. I go to work and I go to home and that's it.
Will Traynor: Wow, your life is even duller than mine.
Laatste woorden
Informatie afkomstig uit de Engelse Algemene Kennis.Bewerk om naar jouw taal over te brengen.
Will Traynor: [Voice over, narrating the letter Louisa is reading] Clark. A few weeks should have passed by the time you read this. If you follow the instructions, you'll be in Paris on one of those chairs that never sit quite level on a pavement. I hope it's still sunny. Across the bridge to your right, you'll see L'artisan Parfumeur. You should try the scent called Papiomextrem. I always did think it would smell great on you. There are few things I wanted to say and couldn't because you would've gotten emotional and you wouldn't have let me finish. So, here it is. When you get back home, Michael Lawler will give you access to a bank account that contains enough to give you a new beginning. Don't start panicking. It's not enough for you to sit around for the rest of your life but it should buy you your freedom, at least from that little town we both call home. Live boldly, Clark. Push yourself. Don't settle. Wear those stripy legs with pride. Knowing you still have possibilities is a luxury, knowing I might have given them to you. This eased something for me. So, this is it. You are scored on my heart, Clark. You have been the first day you walked in with your sweet smile and your ridiculous clothes and your bad jokes and your complete inability to ever hide a single thing you felt. Don't think of me too often. I don't want you getting sad. Just live well. Just live. I'll be walking beside you every step of the way. Love, Will.
Louisa 'Lou' Clark lives in a quaint town in the English countryside. With no clear direction in her life, the quirky and creative 26-year old goes from one job to the next in order to make ends meet. Taking a job at the local 'castle' she becomes caregiver and companion to Will Traynor, a wealthy young banker who became wheelchair bound in an accident. Embarking together on a series of adventures, both Lou and Will get more than they bargained for.
Ciò che fa la differenza, nel best seller di John Green come nel film basato sul romanzo, è il "come raccontare una storia triste": nel caso di Colpa delle stelle, attraverso le voci di Hazel e Augustus e il loro tono disincantato ma mai rassegnato fino in fondo. Il film, come il romanzo, sposa la loro visione del mondo, e fa innamorare gli spettatori dei due protagonisti rendendoli non oggetto di compassione (o di emulazione eroica) ma di empatia, e trattando la loro storia in modo non diverso da qualunque altro primo amore, ricco di quel respiro di assoluto e quell'idea di "per sempre" che li distingue da tutti quelli che li seguiranno (o no).
Josh Boone mette in scena il romanzo di Green con estremo rispetto e in punta di piedi, senza commettere l'errore di alterare fatti o personaggi in funzione del passaggio al grande schermo e senza prendersi libertà autoriali, il che soddisferà i fan del libro ma colloca il film in un terreno di grande (forse eccessiva) cautela. Colpa delle stelle rimane aderente alla parola scritta, al punto che l'eloquio di Hazel e Gus suona talvolta bizzarro quando diventa dialogo cinematografico. In compenso Boone lavora bene sul montaggio e sull'eliminazione di alcune scene ai fini della velocità del racconto, eliminando il superfluo e lasciando intatti i passaggi narrativi e i dialoghi (anche se talvolta spostandoli di luogo o di tempo). Boone usa in modo moderato e intelligente la voce fuori campo di Hazel, che nel romanzo è l'io narrante della storia, e molto del dialogo interiore della ragazza diventa immagine, come si conviene alla narrazione filmica.
Colpa delle stelle cammina con grande cautela sul filo che separa il melodramma dalla commedia romantica, alterna in modo intelligente gravitas e umorismo, pathos e leggerezza. Soprattutto, riesce a non indulgere smaccatamente nei topos di quel nuovo genere filmico (e letterario) che è il teenager cancer romance, ovvero la storia d'amore fra teenager malati (non solo di cancro), nonostante sia ampiamente disegnato per farci consumare svariati pacchetti di kleenex.
Il cinismo insito nella premessa di fare di una tragedia un veicolo commerciale è evitato soprattutto dall'interpretazione dei due attori protagonisti: Ansel Elgort è un Augustus appropriatamente impacciato e spaccone, e centra a perfezione quel sorriso di cui si parla per tutto il romanzo, a metà fra la seduzione e lo scherno. Shailene Woodley è di una dolcezza disarmante e di una sensibilità intelligente immediatamente intuibile attraverso il suo sguardo mobile e attento. Anche l'interazione fra i due attori appare spontanea e naturale, senza eccessive contraffazioni cinematografiche. E il casting di Willem Dafoe nei panni del cinico scrittore Peter Van Houten è un colpo maestro (nonostante la diversità fisica fra l'attore e il personaggio letterario): in poche scene, Dafoe aggiunge tutto il sottotesto doloroso che il romanzo impiega svariate pagine a comunicare.
Peccato per la continua sottolineatura musicale a base di teen soft rock che appartiene più alle dramedy televisive che al grande schermo. Ma è un difetto da poco per un film che soddisferà i fan del best seller letterario, più gratificati dalla fedeltà ai loro "eroi di tutti i giorni" che manipolati dalla macchina hollywoodiana.