Quarant'anni di lavoro a pochi metri l'una dagli altri due fanno più che un'amicizia: Mariuccia Ciotta e Roberto Silvestri si annidarono fin dagli inizi in uno stanzino del "manifesto": un bel ragazzo biondo e una brunissima dal viso bianco un poco orientale, curvi sulle prime schede d'archivio del giornale. La loro era una scelta tutta di passione, eravamo il primo giornale senza padroni e vennero a dare una mano per un salario pressoché inesistente; dell'archivio gli importava pochissimo e nelle ore libere proiettavano film fuori circolazione e perlopiù senza permesso, assieme a Mario Morganti, anch'egli tra i primi che di raggiunsero. Due o tre anni dopo, aggiungevamo due pagine al nostro foglio che ne aveva soltanto quattro, scoprivamo che quei due di cinema sapevano tutto e li spedimmo alla Mostra del cinema di Venezia senza un soldo, si sarebbero nutriti di panini e per la notte li avrebbe ospitati qualche compagno.