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Bezig met laden... L'isola dei ribellidoor Pierdomenico Baccalario
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Che senso ha ribellarsi, quando ogni cosa è possibile?
Lo si fa solo quando non vi è alcuna possibilità
di riuscita, quando essere ribelli è l'unico motivo per
svegliarsi e poter dire: esisto.
Siamo arrivati al penultimo libro, e finalmente i nodi vengono al pettine.
I ragazzi devono tornare a Kilmore Cove per portare avanti la ribellione e sconfiggere Huxley, ma per farlo hanno bisogno di tutto l'aiuto possibile. Scoperta l'esistenza di una nave simile alla Metis, la Prometea, i ragazzi si imbarcano per raggiiungere Prigioni, un porto oscuro dove Huxley tiene prigionieri i loro amici. Nel frattempo, Rick scappa e cerca di tornare a casa.
Devo dire che già sento un po' la tristezza che arriverà quando leggerò l'ultimo libro, proprio com'è successo con altre serie. Intanto, però, devo dire che questo volume mi è piaciuto e che finalmente succede qualcosa di davvero importante.
I personaggi sono sempre gli stessi, quindi c'è poco da dire in realtà; ma l'incontro che Murray ha avuto a Prigioni con un certo personaggio non me lo aspettavo, e ha reso le cose molto interessanti. Soprattuto per quanto riguarda le Porte del Tempo, la loro creazione, e, in generale, la forza che l'immaginazione ha per i Viaggiatori Immaginari. Adesso si che si capisce bene il rapporto tra Murray, Larry, e le Porte.
Qui scopriamo come Larry è davvero arrivato nei Porti Immaginari, e come è riusciro a creare la Compagnia delle Indie. Era una cosa che mi incuriosiva da parecchio tempo, quindi sono contenta che finalmente sia stato spiegato. Non sono del tutto sicura che la spiegazione mi sia piaciuta, però.
E Larry continua ad essere sempre più arrogante, stupido e noioso. Di quei ragazzini a cui uno schiaffo non farebbe male, anzi.
Nei primi volumi, quelli con Jason, Julia e Rick, la Prometea e i Porti Oscuri non sono stati mai menzionati, e mi pare che in questi ultimi libri ci sia stato molto più Worldbuilding che in quelli originali. Cosa che rende il tutto molto più interessante e complesso.
Compaiono anche alcuni personaggi che c'erano fin dai primi libri, e mi è dispiaciuto leggere del destino di aclcuni di loro. Erano come vecchi amici, dopo sedici libri, quindi doverli lasciare indietro è davvero brutto.
In questo libro mancano totalmente le illustrazioni, che invece ci avevano accompagnati fin dall'inizio. È proprio evidente che si sta arrivando alla fine di questa avventura! Peccato...
Lo stile è sempre il solito, scorrevole, che permette una lettura veloce del libro e che si accompagna bene alla storia. Questa volta niente indovinelli. La cosa mi rende triste, ma fa capire anche che il tempo dei giochi è finito. Ormai si è arrivati al punto.
Spero che, se la state leggendo, la serie stia piacendo anche a voi. Intanto io sto adocchiando altri libri di Baccalario per il futuro... ( )