It was remarkable to read this highly intelligent scientist's account of what she terms her condition, but it reads more like a list of symptoms than any kind of cohesive work of literature. The characters that move in and out of her life, even the obscure 'C', her husband, don't carry any emotional weight. While we sense that her mother has instilled her with fortitude, she is represented by a very few brief scenes and quotations. Her father is even more invisible. Almost all we know about him is that he was untruthful about his whereabouts on the night he brought her away from Yale. We don't even find out why he felt he should lie.

Doctors and diagnoses come and go, including sexual abuse and trauma by a past criminal boyfriend. But again, there's an emotional disconnect about his late introduction to the book. He was, apparently, the one who ended their relationship.

Suggestions about her condition and its possible causes, in terms that only real scientists might really understand, don't lead to a resolution. A lot ails her, but we never find out exactly what it was, only that it got better after she started lighting candles and using Tarot cards. I just wish she would have got better earlier than the last paragraph. ( )

Illuminating and regularly terrifying the insight into the ways in which diagnosis and treatment and then back again impact the individual and the diagnosis itself I think this book has changed me and the way I view myself and my own mental health journey. If you're non religious/spiritual as I am I would skip the last essay. ( )

Questa raccolta di saggi mi ha colpito molto, per almeno tre motivi. Il primo riguarda il fatto che io non so niente di niente di schizofrenia: non sapevo nemmeno che schizofrenia è un termine che raccoglie più tipologie di disturbi mentali e temo di essere in buona compagnia. Quello da cui è affetta Esmé Weijun Wang, infatti, il disturbo schizoaffettivo, nel momento in cui scrivo, non ha neanche una pagina Wikipedia in italiano.

Questa ignoranza mi porta al secondo motivo per cui sono rimasta colpita da The Collected Schizophrenias: è la prima volta – per quanto mi sembra di ricordare – che non leggo di schizofrenia in collegamento con crimini violenti o morti tragiche. Eppure – sorpresa, sorpresa – è più probabile che una persona affetta da schizofrenia subisca violenza piuttosto che la agisca. Eppure la nostra reazione standard davanti a questo genere di disturbi mentali è un forte desiderio che queste persone vengano allontanate e confinate in un posto sicuro – dal nostro punto di vista, almeno.

Wang non è categoricamente contraria ai trattamenti sanitari obbligatori, ma fa notare quanto disumanizzante finire in una struttura dalla quale non sai se ne uscirai mai e dove è normale non essere credutз – come credere a una persona che vede e sente cose che non esistono? Racconta anche la testimonianza di una ragazza che, senza avere particolari competenze, è riuscita a calmare abbastanza una persona da farle accettare di essere ricoverata, in modo da evitarle il trauma di essere portata via contro la sua volontà.

Il che mi porta al terzo pensiero: siamo consapevolз dell’importanza di imparare cosa fare in caso ci capiti di dover soccorrere una persona. Dovunque abitiate, immagino vi sia capitato di frequentare un corso di primo soccorso, o quantomeno di vederli pubblicizzati in giro. Ecco, e se ci capitasse di dover soccorrere una persona affetta da un disturbo mentale? Io non saprei cosa fare ed è altamente probabile che finirei per fare le cose più sbagliate possibili – tra le quali suppongo ci sia anche chiamare le forze dell’ordine, che sono incapaci di gestire un ragazzino che fa il bischero suonando il campanello di un monopattino, figuriamoci di calmare una persona con una crisi.

Sono molto contenta di aver incrociato questo libro e essere stata spinta a leggerlo dalla 2021 RHC: spero che qualche CE lo porti in Italia. ( )

I've only known one person with schizophrenia, (an acquaintance, and it was years ago) so I didn't quite have a way to tie what I was reading to an experience in my real life. For that reason, this book didn't resonate with me as much as I was hoping. I did particularly like the chapter where she discusses her late-stage Lyme disease diagnosis as I also have Lyme.

It was an interesting read overall, though, and I did learn a few things. I would recommend it to those who have been diagnosed with one of the schizophrenias or know someone who has. ( )

This reminds me that I should really read more books of essays! I really enjoyed this collection and it expanded my understanding of what a life living with schizoaffective disorder can feel like. Wang seamlessly references medical research, pop culture, and spiritual and religious beliefs to create a series of portraits of her life with mental illness. ( )