Notate i tag (le etichette) con i quali ho catalogato questo libretto capolavoro, una conferenza fatta a Vienna dall'autore nel 1937. Descrivono la dimensione spaziale e mentale di una condizione che caratterizza tutti gli uomini, ma nessun animale. Una cinquantina di pagine che ho letto con piacere anche per rispolverare il mio antico francese. Esiste anche una versione in italiano alla quale rimando chi legge, nel caso volesse assicurarsi che la stupidità si manifesta sempre alla meglio in ogni lingua.

Qui mi basta citare in italiano una frase riassuntiva della situazione: " “Non c’è praticamente nessun pensiero importante che la stupidità non sia in grado di utilizzare, essa è mobile in tutti i sensi e può indossare tutti i vestiti della verità. La verità invece ha solo una veste in ogni occasione, e solo una via, ed è sempre in svantaggio.“

Ecco spiegata anche la ragione dei molti tag di cui ho detto. La stupidità, infatti, è comunicazione innanzitutto ed è identità. Nasce nella mente dove trova la sua vera natura. Si manifesta come nonsense sollevando problemi in chi la deve affrontare e subire specialmente di natura psicologica. Essa è, comunque, un utile riferimento per chi ha a che fare con essa. Appartiene in ogni caso alla vita ed alla società ed è sempre saggio scriverci su. Buona lettura e grazie a Musil! ( )