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Francese, francesissimo...

Ai tempi delle "fanciulle in fiore" e di pomeriggi e notti a base di pane e visioni cinematografiche, è stato semplice trovarsi fra le braccia di "Bonjour, tristesse!" ed "Aimez-vous Brahms?". Con tutti i tic che i francesi hanno, non si può però negargli un certo modo di affrontare alcuni argomenti. Françoise Sagan cammina in equilibrio tra il melodramma e la sua negazione, ma tra una sponda e l'altra riesce a tirar fuori stati d'animo sui quali non tutti scommetto si siano soffermati nella loro esistenza. L'amore, questo sentimento rosolato in tutte le sale, il mondo della celebrità che sia il teatro o altra forma similare, i rapporti umani, la morte, tutti temi poco originali ma dei quali la scrittrice si è resa interprete particolare negli anni del dopoguerra. Si può amarla od odiarla, ma è difficile non ritrovarci qualcosa di sè fra le righe dei suoi romanzi. ( )