Questo libro narra la storia dell'VIII Armata nel Mediterraneo, da El Alamein, 13 agosto 1942, al passaggio del fiume Sangro in Italia ed alle operazioni successive fino al 31 dicembre 1943. La narrazione riguarda principalmente l'aspetto terrestre delle operazioni dell'VIII Armata durante questo periodo, ma la parte avuta nella campagna d'Africa, di Sicilia e d'Italia dalla Marina e dall'Aviazione non sarà dimenticata. La VIII Armata ha sempre operato con uno dei suoi fianchi appoggiato al mare. Ciò ha permesso alla Marina di partecipare a molte delle nostre battaglie e delle nostre azioni: unità della fiotta erano sempre presenti e davano un aiuto inestimabile coi loro bombardamenti dal mare. Inoltre, i progressi dell'Esercito erano governati, in gran parte, dalla velocità con la quale esso, cammin facendo, poteva impadronirsi dei porti e rimetterli in efficienza; e in questo appunto la Marina ebbe una parte vitale, appoggiando la nostra avanzata. La tecnica di rimettere in efficienza porti prima bombardati violentemente dall'aria e poi demoliti deliberatamente dal nemico in ritirata, venne sviluppata in misura assai notevole. Si è dimostrato così che, qualsiasi abilità il nemico possa mettere nei suoi sforzi per impedire l'uso di un porto conquistato, questo può essere sempre rimesso rapidamente in funzione ed in breve tempo può soddisfare i bisogni immensi delle truppe di terra e delle forze aeree che debbono contarvi sopra.
E dev'essere tributato un omaggio agli ufficiali ed ai marinai delle navi mercantili che trasportarono il materiale di guerra dalla nostra base ai porti avanzati. La parte da essi rappresentata nelle nostre vittorie non fu spettacolosa; fu tuttavia vitale e venne compiuta con grande eroismo e con grande bravura.

>b/b ( )