Morbosetto e radical chic. I bambini sono solo nella testa dell'autore. Se ogni tanto non avesse ripetuto, dichiarativo, "Rosario ha undici anni", neanche me ne sarei accorta. Tanta piattezza nella costruzione dei personaggi rassicura. Ah beh si, son bambini. Ma son come adulti. Ormai sono adulti. Per quelli che al centro sociale ci vanno a sentire i concerti. ( )

E' duro, durissimo.
Immagini di una durezza sconcertante, come scolpite sulla pietra, anzi sul cemento, quello delle strade e delle case di Napoli.
Immagini raccontate così come sono, senza un giudizio, un commento, una morale esplicita.
Rosario è un bambino di undici anni.
Un delinquente di undici anni.
De Silva te lo racconta così com'è, nè più, nè meno.
Non aggiunge niente, non cerca niente, non vuole impietosirti, te lo racconta e basta.
Eppure.
Eppure tutto è pervaso da una tenerezza incredibile, non so se cercata o no.
E tu, a Rosario, ci vuoi bene.

E io, De Silva, lo voglio sposare.

Aug 18, 2008 ( )