El éxito de la serie homónima de la RAI (estrenada en España en septiembre de 1978) y, sobre todo, de su machacona canción inicial, compuesta por los hermanos De Angelis, fagocitó de tal forma este título que pocos recuerdan la recomendable novela que la inspiró.

Publicada en Italia en 1955, y con reminiscencias de Mogli y Tarzán, "Orzowei" es una excelente novela de aventuras juvenil que vale la pena conocer, con un final ligeramente distinto del planteado en la adaptación televisiva (creo recordar, eran tiempos anteriores al betamax).

****spolier****

"(...) è morto, ma la battaglia continua lo stesso.

"Perché?" chiese Isa alzandosi. "Perché? Hanno liberato Filippo; chi li guidava è morto; perché combattere ancora?"

"Gli uomini bianchi sono assetati di vendetta. Combattono per te; per vendicarti."

"Per me?!"

"Sì, per te. Sei della loro gente, Isa. E non tollerano che uno di loro venga ucciso. Essi ti credono morto."

Isa osservò i combattenti. I Swazi si difendevano disperatamente dal furore bestiale dei bianchi.
Nessuno veniva risparmiato. Le donne, stretti i loro piccoli fra le braccia, urlavano disperate nelle capanne. Poi un bianco accese una torcia e il primo tucul prese fuoco. Ne uscirono delle donne come pazze, ma i cavalieri che sopraggiungevano allora, le travolsero. E con esse, i piccoli.

"Fermali, Pao. Fermali!" urlò Isa.

"Chi può arrestare degli uomini spinti dall'odio? Nessuna forza lo può, Isa." ( )