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Stefania BertolaBesprekingen

Auteur van A neve ferma

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Se l’assaggio (Vampiri contro Amet), che potrete trovare alla fine di questo romanzo, era stato promettente, Solo Flora è stato prorompente, soprattutto per quanto riguarda le (mie) risate. Chissà quando mi sarei decisa a leggere qualcosa di Bertola se la Feltrinelli non ci avesse messo lo zampino e mi avesse omaggiato con la sua ultima creatura letteraria.

Solo Flora è il tipo di libro che consiglierei caldamente di regalare a dei/delle giovani lettori/trici in crescita e a chi si è proprio stancato di YA con eroine rugiadose ed eroi col pennacchio al vento (sentitevi liber* di doppiosensare a piacimento).

A Stefania Bertola, infatti, piace giocare con i cliché (e da lettrice approvo incondizionatamente) e lo fa con somma noncuranza per i toni da dramma adolescenziale che paiono diventati imprescindibili quando si parla di giovani adult*. E che palle, gente, non se ne può più! Io vorrei più libri come Solo Flora, dove l’umorismo più spiritoso si mescola con quello più pungente che colpisce quasi sbadatamente tutti quei loschi figuri e tutte quelle minacciose convenzioni che siamo ormai abituat* a vedere associate ai primi batticuori.

«Non l’ho mai fatto».
«Lo so», le risponde lui, calmo, una luce ardente nello sguardo.
«E non lo farò con uno che vuole solo… che vuole solo farlo. E basta».
«È così per tutti. Anche tu vuoi solo farlo e basta. Solo che poi, con certe persone, vogliamo farlo ancora e ancora e ancora… e mai smettere, mai».


Inoltre, a condimento di questo, l’autrice non manca di far notare come il termine “donna” possa indicare anche una serie di persone che solitamente non sono considerate “donne”, come le politiche sull’immigrazione siano discutibili, come non sia poi così fondamentale distinguere rigidamente tra maschi e femmine, come Steve Jobs sia asceso a divinità tecnologica e via discorrendo di tematica in tematica, sempre acuta e, soprattutto, divertente.
 
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lasiepedimore | 1 andere bespreking | Sep 21, 2023 |
Dite la verità, dopo aver letto “vampiri”, avete pensato: nooooo, ma ancora!? Pure io l'ho pensato, ma poi ho letto anche Stefania Bertola e mi sono detta che potevo cogliere la palla al balzo e provare qualcosa di quest'autrice. Vampiri contro Amet, infatti, mi è stato gentilmente inviato dalla Feltrinelli (senza che io me ne accorgessi per un intero mese, ma ehi, non sarei la vostra scalcagnata blogger di fiducia altrimenti, no?).

Allora, Vampiri contro Amet è un brevissimo racconto – un piccolo assaggio del romanzo Solo Flora – di appena venti pagine lorde e la prima cosa da dire è che Bertola sa come incuriosire il suo pubblico. O forse sono solo io ad avere un debole per un buon senso dell'umorismo.

Eh, già, sappiate che questa donna ridicolizza alla grande la mania di sparare parole inglesi a caso tipica dell'industriale che vuol darsi un certo tono e penso che quelle due righe sui sogni proibiti di Marchionne dovrebbero inseriti nei manuali di economia...

Il dottor Marchionne della Fiat-Chrysler adora le colazioni di lavoro con i Crash Test Vampyres, e sta meditando di convincerli anche a reinventarsi operai. Sogna un futuro meraviglioso senza pensioni, senza infortuni, senza sindacati.

Inoltre, ho adorato la protagonista, Iridella, fatina con la spina d'acciaio lontana anni luce da eteree fanciulline indifese. Ho adorato un po' meno il suo modo di esprimersi pieno di maiuscole e punti esclamativi come se piovesse, ma immagino sia il tributo pagato al pubblico molto giovane al quale si rivolge il racconto.

Però devo dire che alla fine mi sono più divertita che infastidita. Anche la scelta di usare il tempo presente, che di solito non mi fa impazzire, non mi è stata d'ostacolo nell'apprezzare questo raccontino. Insomma, Stefania Bertola conosce gli strumenti del mestiere e non ha paura di usarli...
 
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lasiepedimore | Sep 21, 2023 |
Piacevole, simpatico e divertente
 
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Raffaella10 | Jul 25, 2023 |
Che dire? Dopo Murakami ci voleva una lettura leggera e veloce. Romanzoo Rosa potrebbe essere un po' il "Boris" dei romanzi Harmony (nel libro chiamati strategicamente Melody), mostrandoci senza filtri tutti gli stereotipi e le furberie narrative che stanno dietro alla scrittura di un romanzo sentimentale. La vicenda è vista attraverso gli occhi di Olimpia, bibliotecaria di 58 anni un po' asociale, ed si svolge durante gli 8 giorni di durata del corso "Come scrivere un romanzo rosa in 7 giorni" (perchè, come si dice quasi subito, "Per scrivere un romanzo rosa in una settimana ci vogliono otto giorni") tenuto dalla notissima autrice Melody Leonora Forneris (aka Maevis Glengarry, si, perché non esistono autrici Melody italiane... l'autrice Melody deve essere sempre una signora benestante e anglosassone, l'esistenza reale non è un requisito fondamentale). Durante lo svolgersi della storia seguiamo gli sviluppi del romanzo di Olimpia e i rapporti della bibliotecaria con gli altri partecipanti al corso di cui, sinceramentem avrei voluto sapere di più, ma l'autrice si limita a darci solo pochi cenni delle loro vite, peccato. Il libro comunque è piuttosto piacevole, molto lontano dall'essere un capolavoro. Utile, comunque per prendere fiato dopo letture molto più impegnative.
 
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JoeProtagoras | 2 andere besprekingen | Jan 28, 2021 |
un po' di nonsense può essere piacevole, ma troppo ......½
 
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jcumani | May 2, 2018 |
Una boiata megagalattica.
 
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jcumani | 1 andere bespreking | Aug 28, 2017 |
Della Bertola ho letto poco, ma la trovo divertente e leggera: questo romanzo invece si sta rivelando una delusione.
Le cugine protagoniste sono un po' troppe, con vite un po' troppo incasinate, e non faccio altro che confondermi. La storia è banalotta e non brilla per vivacità.
Chissà poi come mai, mi immagino le cugine come signore di mezza età, non proprio in forma: eppure a rifletterci bene, non sono altro che delle fresche quarantenni...chissà, sarà il karma del libro che non mi ispira.
 
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LaPizia | Aug 3, 2017 |
 
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Saretta.L | Feb 12, 2015 |
Recensione disponibile anche su: http://wp.me/p3X6aw-10

Olimpia, bibliotecaria dalla vita estremamente abitudinaria, si avventura in un corso per la scrittura di libri Melody tenuto da Leonora Forneris, autrice ed esperta del settore (che a tratti mi sono immaginata come l'insegnante vestita di rosa di Harry Potter, quella cattivissima col suo perbenismo e le tazzine di porcellana per bere il te).

Olimpia scriverà il suo melody seguendo i consigli della Forneris e correggendo il colpo capitolo dopo capitolo. Il corso sarà però fonte anche di incontri con persone nuove.

Il romanzo è un alternarsi di impressioni di Olimpia sul corso e sugli altri partecipanti, dei capitoli del melody della protagonista e degli appunti della Forneris, questi ultimi essenziali per scrivere un melody ma anche per riconoscerne uno in incognito, intrufolatosi tra i nostri romanzi.

Il libro è onestamente divertente - e mi ha strappato più di una risata - in particolare i sopracitati appunti, divertentissimi nella loro schietta realtà, ma anche i sette capitoli scritti da Olimpia, soprattutto le loro modifiche dopo i commenti ottenuti dalla convinta insegnante.
 
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Saretta.L | 2 andere besprekingen | Oct 4, 2013 |
Sprachlich recht anspruchsvoll. Ich fand das Thema des Schundromans etwas langweilig. Aber das ist ja so dass es eigentlich immer wieder die gleiche Story ist. Zwischendurch ist das Buch recht amüsant.
 
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sue17 | 2 andere besprekingen | Nov 26, 2012 |
Un'antologia di racconti più o meno brevi, più o meno divertenti e comunque assai ben scritti. Non è sempre necessario metterci centocinquanta pagine per delineare immagini e sensazioni. Gli editori non amano questa dimensione dello scrivere perché "non entra in classifica". Ma magari questo si. Auguri!½
 
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ddejaco | Jun 27, 2010 |
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