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Non sono caduta dal cammello come Théodore Monod (e non ho neanche acquisito la capacità di resistere al caldo, evidentemente), ma Il più grande uomo scimmia del Pleistocene mi ha comunque divertita una cifra. Capisco il perché dell’entusiasmo di Pratchett.

Il libro racconta in maniera esilarante un momento dell’evoluzione umana, quello della domesticazione del fuoco e di come questa sia stata in grado di cambiare le vite dellз nostrз antenatз. Per quanto Lewis voglia far ridere, la sua ricostruzione non è poi così campata per aria (Monod stesso lo riconobbe) e viene proprio da dire che da che mondo è mondo alcuni esseri umani ricercano attivamente un modo per migliorare le proprie vite; altri fanno per caso scoperte che possono portare dei vantaggi; altri ancora si opporranno, più o meno ipocritamente, a qualunque cambiamento; infine, altri ancora saranno disposti a fare qualsiasi cosa pur di avere un vantaggio sullз altrз.
 
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lasiepedimore | 30 andere besprekingen | Jan 17, 2024 |
Ricordo che comprai questo libro durante i primi anni di liceo, per una lettura estiva imposta dalla prof. di italiano. Ora, studiando per l'esame di antropologia dell'università, mi è tornato in mente e sono andata a recuperarlo nella libreria, alquanto in buono stato. Per dieci anni, mi ero quasi dimenticata di averlo, e sicuramente non mi era passata nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea di leggerlo di nuovo.
L'altro giorno però, mi sono sentita incuriosita, forse perché sto trattando il tema o forse per svagarmi un po' dallo studio pressante del manuale antropologico..ed ecco qua!
Meglio di quel che mi aspettassi o ricordassi! Una storia che fa davvero riflettere..sulla natura umana e sul vero concetto di evoluzione..ci saremo davvero evoluti? Oppure, come nel libro, le comunità ancestrali erano esattamente come noi, con qualche comodità in meno? Uno spunto davvero interessante su cui riflettere. Assolutamente.
E comunque, ora sicuramente penserò più spesso al "più grande uomo scimmia del Pleistocene"!!
 
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Anshin | 30 andere besprekingen | Dec 31, 2023 |
Per carità: carino e a tratti divertente. Ma mai più di un timido sorriso, eh.
Forse perché troppo sfacciatamente a tesi, senza avere la forza e la bellezza dei bei libri sfacciatamente a tesi (vedi il miglior Shaw).

Insomma, assolutamente perdibile.
 
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kenshin79 | 30 andere besprekingen | Jul 25, 2023 |
Libro molto divertente basato su un semplice stratagemma: rileggere le (ipotetiche) gesta di un uomo di Neandertal attraverso la sensibilità e il lessico di un uomo contemporaneo. Con al centro una più che mai controversa scoperta del fuoco, le gesta ironiche e spesso crudeli di una orda di nostri progenitori.
 
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d.v. | 30 andere besprekingen | May 16, 2023 |
Non fatevi trarre in inganno dal titolo pomposamente accademico: non è un trattato di paleontologia o una dissertazione sull’evoluzionismo. Nemmeno deve portarci fuori strada l’anno in cui il manoscritto di Roy Lewis ha visto le stampe: il 1960. Lo stile letterario e il ritmo del racconto di questo giornalista inglese è passato indenne attraverso il naturale processo di deperimento di ogni cosa, ha rincorso intere ere geologiche, anzi pare aver tratto vantaggio dalla patina del tempo, ne ha guadagnato il gusto armonico e rassicurante di un doppio malto invecchiato in botte. Il libro vanta, infatti, diverse edizioni in lingua originale con titoli che, nel corso degli anni sono mutati a più riprese: “Once Upon an Ice Age”, “What We Did to Father” e “The Evolution Man – Or, How I Ate My Father”. Non dobbiamo dimenticare che l’opera di Lewis fu inizialmente pubblicata come sei distinti episodi.

Detto ciò, e ne ho quasi la certezza dopo la terza rilettura del libro, “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” continua a far divertire un mondo il lettore. “Il libro che avete fra le mani è uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni”, lo ha scritto nella prefazione dell’edizione Adelphi 1992 Terry Pratchett, scrittore britannico, noto per i suoi romanzi di fantasy umoristico. La sua satira, la leggerezza con cui ci conduce per mano nell'Africa centrale del tardo Pleistocene, sono i tratti distintivi che hanno eletto questo libro a “indispensabile” in una libreria che si rispetti. Il celebre biologo e naturalista Théodore Monod scrisse all’autore per segnalare un paio di errori tecnici, ma precisò che non importavano un accidente, perché la lettura del libro l’aveva fatto ridere così tanto che era caduto da un cammello nel bel mezzo del Sahara,

Come sempre nel raccontare le mie impressioni, cercherò di mantenere un certo riserbo su come si svolge la storia, nulla svelo però nel dire che il “racconto dell’Uomo” parte da gente come noi, del Pleistocene certo, ma cavernicoli qualunque, un branco di ominidi che come ogni brava famiglia cerca di sopravvivere tra gli impegni quotidiani, nei rapporti sociali con i vicini, nella rincorsa con il progresso e con le sue promesse su una vita migliore, più agiata forse, ma certo non meno complicata. Di questa divertente famigliola un aiuto ci viene da dentro: a fare da voce narrante omodiegetica è infatti Ernest, il figlio del principale interprete: Edward, uomo visionario nella sua epoca, giusto ed idealista, convinto di poter costruire una società migliore.

Edward è il leader del branco, instancabile curioso, osservatore attento del mondo che lo circonda, inventore straordinario, scopritore del fuoco e quindi apripista di un nuovo orizzonte di civiltà, oltre che precursore di un radicale rinnovamento della cucina preistorica che dal sushi passa direttamente all’arrosto. Una personalità generosa e aperta verso gli altri. Talmente proiettato ad una nuova architettura sociale da concepire come accettabile, anzi auspicabile, l’idea di una moglie fuori dal clan, quasi un tabù in una Rift Valley secolarmente incestuosa ed ora percorsa dai fremiti dell’evoluzione umana. A fare le spese di questa nuova e pazza idea del rimescolamento dei geni sarà Elsie, la sorella del narratore, costretta a cambiare il suo promesso sposo che la tradizione voleva fosse proprio il fratello.

Non tutti la pensano però come Edward! Il primo oppositore del futuro uomo vitruviano è il fratello, nel romanzo lo Zio Vania, un arboricolo assai poco socievole che nel progresso e quindi nell’evoluzione non vede un’opportunità, ma un pericolo. Egli è il degno rappresentante di quella generazione boomers della preistoria che rifiuta la postura eretta, quasi essa sia il preludio all’estinzione di uno status quo consolidato in centinaia d’anni e ridicolizzi il ricordo degli antenati scimmieschi. Per nulla irretito dal progresso, egli è dunque un negazionista per eccellenza. Ripudia ciò che il fratello osserva e scopre, salvo poi sfruttare ciò che di quanto è nuovo gli offre agio nella vita quotidiana e porre in chiara evidenza una buona dose di opportunismo sapientemente mescolato all’ipocrisia.

Di ogni componente della famigliola, la storia di Lewis, mette in luce i tratti caratteriali che ci paiono divertenti più che mai, in quanto di un’attualità sconcertante, quasi a sottolineare che se l’essere umano si è evoluto, nulla è però cambiato poi nella gestione delle istanze individuali, nelle relazioni con altri simili, nelle aspirazioni e nelle paure del diverso. Se un altro fratello di Edward, Zio Ian, non s’accontenta più degli orizzonti domestici e la sua passione per il viaggio e l’esplorazione del pianeta quasi anticipa il senso delle grandi migrazioni, Grisenda, la moglie del già citato Vania, incarna l’umano egoismo: non è contraria alle innovazioni prodotte dalle scoperte, ma è poco propensa alla condivisione delle stesse fuori dal clan per paura di offrire ad altri il vantaggio del progresso conquistato, sbarrando quindi la strada agli ideali della condivisione e della solidarietà, a favore della supremazia sugli altri. Una voce non isolata, poiché anche i figli del nostro principale interprete considerano inopportuno rinunciare ad un innegabile vantaggio nell’arte della sopravvivenza, un morbo che è forse il frutto di una paura connaturata all’essere umano e che determinerà l’esito delle vicende familiari di questo spaccato di Pleistocene.

Non manca nemmeno il peccato originale del maschilismo in questo libro, quello che condanna la donna ad un ruolo gregario, quasi dovesse espiare per l’eternità la colpa di aver capito, prima dell’uomo, che la mela era un frutto commestibile, dolce e succoso e che lo si poteva mangiare. Tra i cavernicoli della Rift Valley le abilità femminili in termini di sopravvivenza in un ambiente ostile, di adattabilità e intuito, sono adombrate da un atavico senso di superiorità che gli uomini paventano, ignorando che il fuoco come grande scoperta e l’evoluzione dell’umana comunicazione toccano entrambi i sessi. Bravo l’autore, che con l’ironia tagliente che contraddistingue la sua scrittura, lo vuole sottolineare ricordando che già nella visione maschile della lontana preistoria, la donna aspira solo ad una “caverna più bella” essendo quello luogo deputato alla sua soddisfazione e nella quale, grazie al progredire del linguaggio dell’umana evoluzione, poter parlare di frivolezze e sciocchezze con altre donne. E poco importa se il pensiero progressista di un habilis come Edward rinneghi il rapimento a favore del corteggiamento nella costruzione del proprio nucleo familiare.

Nel leggerlo, per quell’equilibrio tra allegria e rispetto dei nostri lontani antenati, vien quasi da pensare che le vicende di questa famiglia siano state da ispirazione per Kirk De Micco e Chris Sanders quando hanno pensato al film ed alla serie di animazione del 2013 “I Croods”. Se non altro per la ridda di personalità che fanno da cornice ai protagonisti principali e che incarnano la ricerca filosofica e spirituale (Ernest), la passione per il naturalismo e l’arte rupestre (Alexander), l’abilità nel lavoro e nelle arti manuali (Wilbur), così come per William è chiaramente manifesta l’anticipazione evolutiva nell’idea che gli animali possano essere addomesticati e forse, un giorno, persino allevati. Di certo, dal romanzo è tratto l'omonimo film d'animazione del 2015, co-produzione francese, belga, cinese e italiana, diretto da Jamel Debbouze.

Tra le risate c’è comunque uno spazio enorme su cui riflettere, sulla vera essenza della natura umana che saprà, anche in questo Pleistocene raccontato da Lewis, offrire il peggio di ciò che noi uomini siamo capaci di fare.

Pubblicato su: https://www.territoridicarta.com/blog/il-pi%C3%B9-grande-uomo-scimmia-del-pleist...
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/
 
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Sagitta61 | 30 andere besprekingen | May 14, 2023 |
Ambientada en una región del centro de África hacia finales del Pleistoceno, Por qué me comí a mi padre es la crónica trepidante y en algunos momentos jocosa de la lucha por la supervivencia de una horda de hombres mono y de sus esfuerzos por conseguir que mejoren sus condiciones de vida. Dirigidos con mano firme por Edward, el patriarca de la horda, obsesionado con que el hombre mono evolucione y ciegamente convencido de la capacidad intelectual de los homínidos para imponerse al resto de las especies animales, los miembros de la horda se van adaptando de buen grado a los importantes cambios que se suceden en sus vidas gracias, entre otros adelantos, al fuego, a los instrumentos de caza o a la exogamia. Solo un miembro de la horda no ve con buenos ojos lo que está sucediendo, el tío Vania, hermano de Edward. Protagonista de algunas de las escenas más hilarantes de la novela, Vania no deja de mostrar su total desacuerdo con las ansias de progreso que animan a Edward y es un defensor a ultranza de una forma de vida más natural. A pesar de que los hechos corroboran que el camino emprendido por Edward es el acertado, llegará un momento en el que el narrador de la novela, Ernest, el más reflexivo de sus hijos, empiece a preguntarse si algunas de las decisiones que está tomando su padre no suponen una amenaza para la horda...
 
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Natt90 | 30 andere besprekingen | Mar 27, 2023 |
ok, di tutto ciò che mi aspettavo da questo libro, ho ottenuto solo una parte: pensavo di spanciarmi dalle risate, invece ho sorriso a denti stretti, pensavo di trovare tanta rovente satira sulla società moderna attraverso un racconto che parlava di cavernicoli, invece ne ho trovato solo una parte diluita nella smania dell'autore di essere scientificamente accurato. Insomma, leggere di cavernicoli che affrontano i loro problemi con la consapevolezza di uomini moderni è abbastanza spassoso, ma non così spassoso come mi sarei aspettato. Inoltre ho storto il naso per un'altra cosa: questo libro è la fiera della misoginia e del maschilismo, le donne, dove non sono stupide e capaci solo di cucinare, sono manipolatrici e arriviste (le solite accuse che si fanno alle donne) e il concetto è un po' troppo insistito per non far sorgere il sospetto che non si tratti solo di comicità...mah!
 
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JoeProtagoras | 30 andere besprekingen | Jan 28, 2021 |
Very satisfying, loved the blend of Pleistocene and modern sensibilities, the humour was just right for me. I grew up in the 60s and I have no idea how I managed to miss hearing about this book until lent it by friend this month. I notice most of the reviews on this site are in various other languages although the book is available in english, and it does appear on the neglected books website so as this was so good I shall explore what else is suggested there.
 
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Ma_Washigeri | 30 andere besprekingen | Jan 23, 2021 |
Um libro neutro. [2011]
 
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guigl | Jan 18, 2020 |
> Babelio : https://www.librarything.fr/work/92300/book/165016044

> POURQUOI J'AI MANGÉ MON PÈRE, de Roy Lewis (Roman traduit de l’anglais par Vercors et Rita Barisse - Préface de Vercors). — Ce livre n’est pas banal : voici les confidences de notre plus lointain ancêtre, celui qui avait délaissé la condition de primate, pour devenir homo sapiens. Si « préhistoriquement », cette transformation a pris un certain temps, l’auteur s’est amusé, pour notre grand plaisir, à la télescoper sur deux générations, celle du père, Edouard, qui subira le triste sort suggéré par le titre et celle du fils, Ernest, qui s’abandonne, au cours de ces pages, à une analyse justificative de son geste.
N’allons surtout pas l’accuser de cannibalisme. Ce mot, par trop vulgaire, n’apparaît jamais. Ernest est, avant la lettre, un philosophe ; il a une conscience parfaitement claire de vivre un grand moment de l’évolution de la future humanité dont il possède déjà les réminiscences culturelles, et la horde dont il nous décrit la vie quotidienne fait l’expérience de nos mésaventures répétitives : conflits de générations, entreprises hasardeuses, autoritaires, hypocrisie, emballements, feintes politiques, égoïsme, traîtrise, témérité, inventions géniales, principes auxquels on s’accroche pour mieux les bousculer quand ils sont gênants.
L’auteur a su créer des situations hautement comiques, où l’absurdité historique côtoie la réflexion sérieuse, où les gags s’enrichissent de jeux de mots et d’allusions imprévues à notre époque. Le traducteur a préservé la vitalité et la clarté d’un texte humoristique et dense. On le lit une première fois en éclatant de rire à chaque page ; on le relit en savourant. Chaque personnage est individualisé : oncle Veniat, qui refuse la modernité tout en jouant les parasites, oncle Ian, le voyageur, la série des tantes (Gudule, Amélie, Barbe et les autres), la rusée Caroline chérie, les trois frères, compagnons d’Ernest (Oswald le chasseur, William le dompteur, Alexandre l’artiste) et surtout Edouard qui, en l’espace de quelques mois, découvre le feu des volcans, celui des silex frottés et, apprenti sorcier, joue un peu trop avec sa découverte mais du même coup, invente le coupe-feu.
La dimension du rire permet au lecteur de prendre avec la condition humaine, une distance qui aiguise l’esprit critique, sans aucune amertume car le dérisoire est toujours nuancé de tendresse.
Un livre à lire, et à offrir aux jeunes de tous âges, surtout s’ils ont la tête bien pleine. Édition Actes SUD, février 90 - Format guide 21,8 x 11,6 162 pages. (Gilberte PROCUREUR)
Viniyoga, Septembre 1994
 
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Joop-le-philosophe | 30 andere besprekingen | Jan 28, 2019 |
Quando inzierete a leggere questo libro assicuratevi di essere soli, evitate di leggerlo in luoghi pubblici tipo metropolitana, autobus o caffetterie. Queste piccole precauzioni vi saranno utili a non fare la figura dei matti quando leggendo il libro comincerete inevitabilmente a sganasciarvi dalle risate. Assicurato. Quindi, seppur non indicato sotto l'ombrellone o in aereo è l'idelae durante il fine settimana di relax al mare, in montagna o al lago.
 
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Maistrack | 30 andere besprekingen | May 28, 2016 |
Veramente simpatico e divertente
 
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Edoxide | 30 andere besprekingen | Apr 6, 2016 |
I just don't know if I am going to be able to finish this one...it is not sparking me...not catching me...when I pick it up, I find it easy to read. It's just...boring. I may have to invoke the "100 page rule".
 
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CarmenMilligan | 30 andere besprekingen | Jan 18, 2016 |
http://nwhyte.livejournal.com/2473186.html

I got hold of The Evolution Man (aka What We Did to Father aka How I Ate My Father aka Once upon an Ice Age) after reading Terry Pratchett's repeated recommendations in A Slip of the Keyboard. It really is hilarious, a novel of cavemen who talk to each other in mid-twentieth century schoolboy prose, with names like Oswald, Ernest and Wilbur - clearly aimed in part at William Golding's The Inheritors, and perhaps also at any number of caveman films. Their father worries about which end of the Pleistocene era they are living at, but invents fire, thus causing a technological revolution. I'm sure that the young Douglas Adams must have read it too; there are strong echoes of the humour of Hitch-hiker here, if anything more so than of Pratchett (though there are shades of Lewis's the treatment of technology in the early Rincewind/Twoflower relationship). It's a very short book at 120 pages, and there really is only one joke, but it's worked through in several different variations to a satisfactory and tasty conclusion.
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nwhyte | 30 andere besprekingen | May 30, 2015 |
Hatte ich mir auf eine Empfehlung hin gekauft. Als ich dann angefangen habe, dachte ich mir, ich will in Zukunft lieber wieder getrennt lesen, sachliche Sachbücher und humorvolle Humorbücher. Vor allem bei dem etwas angestaubten Humor (1960), der mich an Kishon oder Loriot erinnert.

Inzwischen hab ich mich aber eingelesen und ich finde es sehr witzig.

Ernest erzählt die Geschichte seines Vaters Edward, der eine Art Forrest Gump des Pleistozäns ist. Überall hat er die Finger mit drin, bei der Zähmung des Feuers, der Erfindung der Wandmalerei, dem Konzept des Haustiers und ähnlichem.

Edward gibt sich nicht zufrieden mit dem Status Quo und will endlich mehr Evolution.
Leider sind in seiner Sippe nicht alle so fortschrittlich wie er (""Ein Mädchen, das in der Lage ist, einen Obsidiansplitter messerscharf zu schlagen, braucht sich weder um einen Mann noch um eine anständige Mahlzeit Sorgen zu machen").

Er muss sich mit seinen teils zurückgebliebenen Verwandten herumschlagen, z.B. Onkel Wanja ("Back to the trees! Ich habe mich endgültig entschieden, ich bleibe ein Affe! Dieses mörderische Tempo ist lebensfeindlich!"), die die Notwendigkeit von Veränderung nicht so leicht einsehen:
"Wenn allein schon die tägliche Kauroutine uns derart in Anspruch nimmt, wo bleibt dann noch Zeit fürs Denken? Um unseren Horizont zu erweitern und zu einer längerfristigen, vertieften Sicht unserer Ziele zu gelangen, brauchen wir etwas Ruhe vom Knirschen unserer Kiefer. Ohne eine gewisse Muße ist keine kreative Denkarbeit möglich - keine Kultur, keine Zivilisation."

Auch Sohn Edward ist skeptisch, als Onkel Ian von einer Weltreise zurückkehrt und von anderen Kulturen berichtet (nur Amerika findet er zu seinem Bedauern nicht, da es hinter einem eisigen Vorhang verborgen liegt) und meint dazu: "O süßer Montagmorgen der Welt! O Afrika, fortschrittlichster Kontinent, Wiege der Submenschheit..."

Jetzt bin ich gerade an der Stelle, als Edward seine Söhne den ganzen Tag dazu anstachelt, Hölzer aufeinanderzuschlagen, um endlich unabhängig vom mühsam geholten Vulkanfeuer zu sein ("Lächerlich, dass ich jedesmal, wenn eure Spatzenhirn-Tanten den Herd ausgehen lassen, einen Fünfzehntausender besteigen muss").

Also wer gern absurde Komik hat, wird das Buch sicher lustig finden. Edward hat noch ein paar Neuerungen eingeführt ("Exogamie beginnt hier und heute"), sich aber nicht nur Freunde gemacht, als er die Erzeugung des Feuers ohne Patent und Kursgeld an eine fremde Horde weitergibt ("Die einzelnen Punkte des Agreements sind - ehm - besiegelt, der Vertrag wird morgen mit einem großen Fest ratifiziert, und, Liebe", wandte er sich an Mutter, "ich wäre dir zu größtem Dank verpflichtet, wenn du dir ganz besondere Mühe geben könntest mit deiner berühmten Tortue rotue en carapace à la bohémienne...").

Letztlich überspannt er den Bogen und steht ohne sein Zutun noch für die Neuerungen Parricid und Patriphagie

Was mir gefallen hat, war die doch wieder zeitlose Satire, mit der Dinge wie Kleingeistigkeit, blinder Fortschrittsglaube und Rassismus aufs Korn genommen wurden ("Neandertaler, die sitzen doch nur vor ihren Höhlen und träumen. Und kommen auf Ideen, wie ihre Verstorbenen zu begraben!", oder den Schlamassel in Palästina, den der Weltreisende Onkel Ian vorausahnt).
 
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Tangotango | 30 andere besprekingen | Sep 20, 2014 |
Well, this is the revisionist book to end (or begin) them all. Once you understand that we wanted to be modern humans from the moment we developed speech, or better yet even before then this whole book falls neatly into place. I see by the copyright date that it predated Douglas Adams' famous reference to the arguments about whether coming down from the trees was a good idea for ancient man. Funny book, but the subtitle is a bit of a spoiler.
 
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DinadansFriend | 30 andere besprekingen | Oct 12, 2013 |
The first chunk of this book had me chortling on the train, it starts out with a definite bang. I think after that the tone changes ever-so-slightly, less wildly amusing into a somewhat more dramatized tale, but it's still plenty amusing and overall light-hearted, and a very quick read.

Underneath the silly humor, I think Lewis has some truly thought-provoking ideas about our history and evolution. Obviously these things occurred on a much smaller scale, in a much less blatant manner, than he describes; but the notions behind the irreverent and playful dialog of the ape-men seem quite relevant and true to life, and they're presented in such a fun entertaining style that he gets you thinking about it without being philosophical or scholarly. I think it takes a lot of talent to write such a cheerful fast-paced comic, and yet insightful, work about such a huge weighted topic. Well done!½
 
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.Monkey. | 30 andere besprekingen | Apr 23, 2013 |
Ambientada en una región del centro de África hacia finales del Pleistoceno, Por qué me comí a mi padre es la crónica trepidante y en algunos momentos jocosa de la lucha por la supervivencia de una horda de hombres mono y de sus esfuerzos por conseguir que mejoren sus condiciones de vida. Dirigidos con mano firme por Edward, el patriarca de la horda, obsesionado con que el hombre mono evolucione y ciegamente convencido de la capacidad intelectual de los homínidos para imponerse al resto de las especies animales, los miembros de la horda se van adaptando de buen grado a los importantes cambios que se suceden en sus vidas gracias, entre otros adelantos, al fuego, a los instrumentos de caza o a la exogamia. Solo un miembro de la horda no ve con buenos ojos lo que está sucediendo, el tío Vania, hermano de Edward. Protagonista de algunas de las escenas más hilarantes de la novela, Vania no deja de mostrar su total desacuerdo con las ansias de progreso que animan a Edward y es un defensor a ultranza de una forma de vida más natural. A pesar de que los hechos corroboran que el camino emprendido por Edward es el acertado, llegará un momento en el que el narrador de la novela, Ernest, el más reflexivo de sus hijos, empiece a preguntarse si algunas de las decisiones que está tomando su padre no suponen una amenaza para la
 
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bibliomallen | 30 andere besprekingen | Feb 4, 2013 |
VOTO: 8,5

Nella prefazione, Terry Pratchett dice: "[...] le prime scene del film '2001: odissea nello spazio' non vi sembreranno mai più le stesse [...]".
Ha ragione, eheheh *_*

Sempre nella prefazione, sempre Terry Pratchett dice: "Il libro che avete tra le mani è uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni".
No. Ma neanche degli ultimi 50.

Non fraintendete, il libro è bello e scorre che è una meraviglia. Fa anche ridere, certe volte, per certi particolari, ma non fa sganasciare dall'inizio alla fine come sembra intendere il buon Pratchy >_>
 
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Malla-kun | 30 andere besprekingen | Sep 22, 2012 |
Il parricidio e il necrologio sono sempre i migliori quelli che se ne vanno fa finire il pleistocene
Molto indeciso tra 4 e 5 stelle. Simpatico riflessivo. Gli ho dato 5 in quanto molto diverso dai soliti romanzi è un racconto fantasy scorrevole, in più ha il vantaggio di essere breve.

Pag 15 Querimonie (Fastidioso lamento, lagnanza protratta)
Pag 17 Grande falò per Zio Vania è un vulcano è contro natura.
PAg 21 No esperimenti di fisica per zio Vania solo Botanica e Zoologia.
Pag 22 le necessità di nutrimento aumentavano e si pensa al passaggio da foresta a steppa pieni di animali a 4 zampe. Economia per fare un carniere ti serve squadra di cacciatori che puoi nutrire solo con un carniere.
Pag 23 Partire dal piccolo (roditori, tartarughe) pestarla per masticarla con dei molari progettati per dieta frugivora (vuol dire a base di frutti)
Pag 24 Si cambia la dieta con instancabile ambizione e ferrea autodisciplina. Il rospo si mangia.
Pag 25 Il segreto è capire quando il leone ha fame oppure no così si dimezzano le perdite.
PAg 26 la classe dominante era quelle dei felini
Pag 27 le caverne non bastano mai (carenza di alloggi)
Pag 28 Usta (odorare)
PAg 29 intelligenza di appostarsi in posizione dominante
CAP 3
Pag 34-35 la natura sta dalla parte di chi ha vantaggio tecnologico cioè noi per il momento ma non lasciatevi inebriare
PAg 38 Alexander osserva lo si perde in contemplazione della natura ma disinteressato senza alcun risvolto tecnico (naturalista)
CAP4
Pag 42 Il ragionamento logico elimina tutte le alternative finche resta la domanda a cui rispondere. Impedire ai leoni di mangiarci. Tutti gli animali temono il fuoco.
Pag 43 Lo temiamo anche noi. Andare a vedere il vulcano da vicino incalzato dall'emergenza.
Pag 45 Guardando meglio capì il segreto della faccenda: quando un albero aveva preso fuoco l'attaccava ai vicini.
PAg 48 Appuntivano lance col fuoco. Calicoterio
Pag 49 idea della trappola con buca. Trappola a scatto e parte lancia. In nuce è il principio della retroazione. Schidiconi a scatto.
Pag 50 Nel campo dell'istruzione papà non vedeva alcuna alternativa al metodo diretto.
Pag 51 I metodi moderni di lavorare la selce hanno posto fine ad uno spreco di tempo e materia prima
Pag 52 Animali imparare dove vivere, cosa mangiano, che odore, come spendono il tempo e il loro linguaggio. Acocanthera abyssinica la linfa che uccide
Pag 53 I felini è solo specializzazione sono macchine per uccidere prede. Lo fanno alla perfezione, ma questa è anche la loro debolezza non gli resta nient'altro da fare. Non si evolveranno.
Pag 56 Zio Vania Semplice e innocente figlio della natura (citazione dell'Eden)
Pag 58 E' una fretta insana per Zio Vania, Tu Edward stai cercando di migliorare te stesso e questo è disobbediente e presuntuoso volgare piccolo-borghese e materialistico. L'orgoglio non resterà impunito.
Pag 60-61 Disegnano con rami carbonizzati su una parete di roccia un mammut.
CAP 7
Pag 63 Alexander abilissimo a intrappolare le ombre degli animali sulle rocce.
PAg 64 Il segreto dell'industria moderna è l'uso intelligente dei sottoprodotti
Pag 66 allevare un cane per la caccia
Pag 77 Narrazione epica dello Zio Ian grande viaggiatore
Pag 77-78 Pelle Nera nella foresta nella savana Bruno scuro o kaki
Pag 78 Ci sono climi e climi sahara rigoglioso Europa glaciazione
Pag 80 I neandertaloidi hanno idee metafisiche seppelliscono i morti
Pag 82 Sinantrophus
Pag 83 Zio Ian muore nel tentativo di domare un hipparion
Pag 88 a 15 anni adulti bisogna trovarsi delle compagne il papà introduce l'innovazione esogamia cioè al di fuori dell'orda a differenza degli animali.
Pag 89 se vogliamo un qualche sviluppo culturale dobbiamo mettere sotto pressione l'individuo
Pag 90 rudimentale vocabolario e grammatica comporta scarsa capacità di astrazione. Il linguaggio precede e nutre il pensiero. I castori limitano l'acqua e la rendono più forte delle limitazioni per sviluppare una forza irresistibile.
Pag 91 se dobbiamo acquisire una natura capace di individuare e risolvere problemi è inevitabile possedere una morale. Con tutto questo fuoco in giro il senso morale dell'uomo rischia di scomparire, oscurato dalla potenza tecnologica
Pag 102 Sei romantico a corrermi dietro per 12 giorni
Pag 103 Interessante perchè così diversa
PAg 105 Incomprensione uomo donna
PAg 108 Ernest il protagonista riflette su Griselda prima ne parla male poi capisce che ha avuto solo una cattiva educazione che ne ha fatto emergere al caparbietà
Pag 109 Ernest è inseguito e senza clava.
CAP 13
Amore! Dolce amore! I giovani d'oggi sanno bene cosa aspettarsi la generazione moderna ha perduto quel primo dolce spensierato rapimento.
Pag 124 Inventata o scoperta la cottura dei cibi
Pag 126 La cottura è un esempio di pensiero intuitivo
Pag 129-130 la digestione pesante fa fare ad Ernest un incubo
Pag 136 La musica in gruppo e la danza (mio commento si iniziano a sviluppare i neuroni specchio che sono indinspensabili per la vita in socialità e di cui gli autistici sembrano privi)
PAg 140-141 riescono ad accendere il fuoco ma danno fuoco a mezza foresta
Pag 144 fare terra bruciata per evitare che il fuoco si propaghi
Pag 153 polemica dare via i segreti del fuoco per il bene della specie o tenerli per il bene dell'orda?
Pag 160 il motto del papa scienziato è lasciare un mondo migilore di quello trovato. Vivete come se l'intero futuro dell'umanità dipendesse dal vostro impegno.
Pag 163 non si da un vantaggio senza sofferenza è l'evoluzione
Pag 173 Per addomestircare il cane va usata gentilezza e fermezza
Pag 174 L'invenzione del tiro con l'arco
Pag 177 Ernest parricida e poi ricordo del padre. Egli fu ci piace pensare il più grande uomo scimmia del pleistocene.
PAg 178 non fu lui a creare il mondo intero.
 
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AlbyVintage | 30 andere besprekingen | Jun 5, 2012 |
Una horda de hombres mono luchando por evolucionar. Me encanta el argumento, y resulta muy curioso el punto de vista. La historia está contada a través de uno de ellos, como si intuyera hacia donde tienen que llegar.
 
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tomatekumato | 30 andere besprekingen | May 7, 2012 |
Ta saloperie de feu va vous éteindre tous, toi et ton espèce, et en un rien de temps, crois-moi ! Yah ! Je remonte sur mon arbre, cette fois tu as passé les bornes, Edouard, et rappelle-toi, le brontosaure aussi avait passé les bornes, où est-il à présent ? Back to the trees ! clama-t-il en cri de ralliement. Retour aux arbres !'. Les inventions et mésaventures d'Edouard, hominien de génie, auquel s'oppose son frère Vania, un écolo de la préhistoire narrées avec les tics de langage de nos modernes ethnologues, ont valu à ce désopilant roman du journaliste et sociologue anglais Roy Lewis un succès immédiat dès sa première parution, chez Actes Sud en 1990.
 
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PierreYvesMERCIER | 30 andere besprekingen | Feb 19, 2012 |
Jenny first read this book in 1960 and really enjoyed it. Last year she found a copy at the Mundaring Sharing book sale. Read it again and still enjoyed it. Was able to get enough copies from Better World Books. She liked the gentle humour and the way it was written though it did get a bit lost in the middle. The author borrowed some names and characters from classic books eg Uncle Vanya.
Wendy: Found it heavy going and couldn't finish it.
Jenny A.: Haven't finished it yet but really enjoying it. He must have had a fascination with evolution.
Sheena: Enjoyed it, read it over a weekend. He picked up on one generation being pushy and experimental and the next generation enjoying the result.
Enid: Enjoyed it. It is suited to a screenplay.
Lorita: Haven't finished it but really liked it. I have to get into the right mood to read it. He referred to other literature.
Pam: Tough read, bits were amusing. Enjoyed learning about evoloution.
Barbara: Not my kind of read. Quite clever.
Norriel: Read it quickly, didn't like it. Not my sense of humour. Didn't like the writing style. Some cleverness.
Janine via Norriel: Described it as a cautionary tale.
Lynn: Wasn't funny, expected something more sophisticated. Didn't enjoy it. I was fairly outraged by the cynicism.
Ros via Jenny M.: Enjoyed it.
Robyn via Jenny M.: Read it

Scores: 4, 7, 8, 6.5, 7, 4, 5, 5, 7, 7.5, 4, 8. Av. 6.08
 
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Warriapendibookclub | 30 andere besprekingen | Oct 17, 2011 |
Il libro è scorrevole e anche simpatico, ma quella che per alcuni è un punto di forza, secondo me fa perdere al libro qualcosa: l’anacronismo spinto , infatti, in alcuni punti diventa un po’ eccessivo e ridondante. Comunque un libro carino e che si legge volentieri.½
 
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argax | 30 andere besprekingen | Feb 5, 2010 |
Malgré ce que laisse entendre son titre, ce livre appartient à un genre très particulier de la science-fiction: l’uchronie. Ce thème littéraire consiste à créer un point de divergence dans l’Histoire donnant ainsi naissance à une Histoire alternative, différente de celle que l’on est censé avoir apprise à l’école. Cette parfaite illustration de l’effet papillon est intéressante à plus d’un titre:
- Elle compte souvent, parmi ses protagonistes, des personnages historiques. On retrouvera par exemple Churchill et bien d’autres dans ce roman.
- Elle nous donne à réfléchir à l’importance des détails, à nous faire prendre conscience que le destin du monde aurait pu être différent.
Arrêtons là les digressions et revenons à ce roman qui invente un autre dénouement aux révolutions de 1848 plus connues sous le nom de Printemps des peuples. Roy Lewis imagine qu’elles ont engendré un monde socialiste -ou communiste- se trouvant donc aux antipodes de notre monde hyper capitaliste dirigé par la Bourse. L’auteur nous invite à nous interroger sur la viabilité d’une telle organisation et nous donne l’occasion de remettre en cause un schéma que nous pensions incontournable. L’auteur du désormais célèbre Pourquoi j’ai mangé mon père, d’origine anglaise, nous relate les faits avec sa vision d’outre-manche. Pour ceux d’entre nous qui ne connaissent pas bien l’histoire de ce pays (c’est mon cas), cette position aura l’inconvénient de minimiser l’impact du récit et de perdre quelque peu le néophyte. Néanmoins, c’est un mal pour un bien car les plus motivés se documenteront sur Churchill - A-t-il réellement écrit des poèmes ?-, les révolutions de 1848 - Comment se sont-elles terminées ?-, le président des Etats-Unis - A-t-il vraiment été élu ? -, la colonie indienne - Les monarques de ces pays ont-ils été unis ?-, etc.
Pour ceux qui seraient découragés par le côté historique de ce livre, il est important de noter qu’il n’est pas construit comme un manuel scolaire mais comme un roman nous faisant vivre les aventures d’un personnage.
Pour conclure, je recommande ce roman qui ne manquera d’interpeller le lecteur. Il sera peut-être amené à penser au sort de l’Afrique et des autres pays du tiers-monde face à un Impacto mondial dirigé par le G8. [http://aubonroman.blogspot.com/2007/06/la-vritable-histoire-du-dernier-roi.html]½
 
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yokai | Jun 20, 2007 |
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