Alessandro Reali

Insomma, non è eccezionale ma si fa leggere.
Di fondo rimane sempre un velo di tristezza che si sposa bene con le atmosfere brumose dei luoghi.
Dei due personaggi principali uno, Dell’Oro, è cordialmente detestabile, l’altro, Sambuco, è congelato nel dolore per la perdita del figlio.
La storia è abbastanza semplice e lineare, ma anche i personaggi di contorno di certo non brillano per simpatia, tra infami delinquenti e varia umanità che si crogiola nei propri vizi e che mostra la parte peggiore di sé.
Una lettura che mi ha lasciato un senso di latente malinconia, di grigiore quasi fossi avvolta dalla nebbia dei luoghi in cui si sviluppa la storia.
Quattro stelle, ma proprio tirate per i capelli, e speriamo meglio col secondo volume della serie.… (meer)

Un libro dove la tristezza è quasi il filo conduttore della vicenda, incentrata essenzialmente sulla figura del professore, e dove l’azione latita quasi del tutto.
Tutto appare grigio, il tempo, i luoghi, le persone, le vicende. Di giallo c’è ben poco, l’unico evento che movimenta un po’ la vicenda è quanto accade a Dell’Oro e, sinceramente, dato il mio scarsissimo apprezzamento del soggetto, credo si sarebbe meritato ben altro.
Non eccezionale ma, considerata la brevità, si può leggere.
Effettive tre stelle e mezzo.
… (meer)