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Matteo Renzi

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Questa "review" non è una "recensione" perchè, per scrivere quello che pensi di un libro, lo devi prima leggere. Bene, io questo libro non l'ho letto, non intendo farlo, ma mi sono informato abbastanza, leggendo per quanto possibile sui giornali e in rete. Per questa ragione inauguro una nuova etichetta/tag che chiamo ""non letto" e mi riferisco al libro in oggetto.

Credo di sapere abbastanza su chi l'ha scritto, avendo avuto modo di esserne stato un "fan" per diverso tempo, quando aveva il 40 per cento dei consensi ed era Premier. Me ne sono occupato in diverse occasioni sul mio blog al quale rimando l'eventuale lettore curioso qui al link "unideadivita" (https://unideadivita.blogspot.com/search?q=matteo renzi).

Era anche per me un "royal baby", ma poi è decaduto quando, da rottamatore che si era proclamato, finì rottamato da se stesso. Adesso cerca di risalire la china, sostiene un governo che non governa, anche se lo ha creato lui, ha fatto fuori, e se ne vanta, l'altro Matteo, è salito su un cavallo e scrive che vuole fare la "mossa del cavallo". Mi sono informato su cosa sia questa mossa e ho saputo quanto segue:

"La mossa del cavallo è un modo di dire entrato nel comune linguaggio politico e giornalistico. Nel dizionario Zanichelli, la mossa del cavallo, viene definita come lo spostamento a L di questo pezzo sulla scacchiera ma anche, in senso figurato, di una iniziativa abile e inattesa. Permette al giocatore che la utilizza, di liberarsi da un impedimento o di uscire da una situazione critica."

Se le cose stanno così, caro Matteo, di te Fiorentino e Toscano, alla mia età, mi fido poco e capisco tutto con l'aiuto di tutti i fiorentini e i toscani che mi sono capitati di leggere e studiare. Machiavelli, in primis.

Date una guardata ai tag che ho assegnato al libro, potrete intuire il mio giudizio. Nessuna stella al merito, ovviamente le conseguenze saranno tutte per chi acquista e legge il libro.
… (meer)
 
Gemarkeerd
AntonioGallo | Sep 24, 2020 |
Qualche spunto buono, qualche chiarimento sulle scelte fatte ma nel complesso non trasmette quell'energia che caratterizzava il Renzi dei primi tempi.
 
Gemarkeerd
permario | Jul 5, 2019 |
Ecco quanto ho scritto prima di leggere il libro in versione Kindle:

"Il libro del giorno, anche se non è ancora uscito. I giornali di oggi sono pieni di brani che anticipano il "verbo" del "royal baby" riveduto e corretto dopo la sua nascita. L'ho prenotato in formato Kindle e lo leggerò con attenzione. Confesso che in questi due o tre anni dalla sua apparizione sulla scena politica italiana, questo fiorentino, non so includerlo o meno nella lunga lista di quella categoria denominata dei "maledetti toscani". Quando venne "adottato" da Giuliano Ferrara, che lo scelse come erede del Cav, rimasi piuttosto perplesso. Da dinosauro quale mi ritengo di essere, anche se non propriamente politico in senso stretto del termine, ero quasi compiaciuto del "trapasso", del passaggio del testimone. Poi, con quello che accadde, refenrendum, scissioni ed altro, mi sono dovuto in parte ricredere e convincere che, come il suo presunto "padrino", il Cav, anche Matteo, denominato da molti il "bullo", è un personaggio divisivo.

Adesso che ha scritto le sue memorie, scegliendo un titolo che mi ricorda quello di un defunto quotidiano socialista (ne avresti potuto scegliere un altro, caro Matteo!) spero di sciogliere questa mia perplessità. Molti nostri concittadini, molti Italiani, prevenuti o meno, in buona o in cattiva fede, sembrano non fidarsi troppo di questo fiorentino per giunta toscano. Andare "avanti con Matteo, perchè l'Italia non si ferma" mi pare anche un titolo piuttosto banale e liquido. Cosa significa esattamente, non saprei dire. Solo lui lo sa. Forse leggendo il libro che ho prenotato lo sapremo. Ci sarà modo di parlarne."

-----

A lettura ultimata, mi sento di dire che le riserve da me avanzate prima di leggere il libro sono state confermate. Intendiamoci, non sono prevenuto, non amo parlare di politica, non sono mai stato un politico, non ne ho mai avuto le qualità, nè tanto meno le aspirazioni. Una sola volta nella vita, il mio nome apparve in una lista civica nel paese di adozione nella Valle dei Sarrasti, dopo una terribile esperienza vissuta insieme alla mia famiglia e a tanti altri concittadini della frazione di Episcopio, in quel di Sarno. Tutta opera di quell'indimenticabile persona che fu il prof. Domenico Musco che proponevamo come sindaco, nella speranza di una possibile ricostruzione. Ci rimisi oltre al tempo, anche il nome e una discreta somma di lire, allora ancora in vita. Mi votarono 23 persone. il mio fruttivendolo raccolse circa duecento voti. Nella cabala sta ad indicare lo "scemo" ...

Devo confessare, però, che non mi dispiacque l'esperienza. Ebbi modo di capire quello che non avevo ben compreso studiando a scuola il grande fiorentino autore de "Il Principe": Machiavelli. Ecco, proprio quello che credo non abbia ancora fatto Matteo Renzi, fiorentino e toscano. Se lo ha studiato, mi permetto di dire che l'ha studiato male. Non so quale sia stato il suo intento di scrivere un libro come questo. Non è un libro di ricordi, un libro di memorie, un progetto politico, un saggio culturale. Mi sembra piuttosto una languida e liquida confessione personale sulla sua esperienza di questi anni. Insiste sui suoi presunti successi, pur ammettendo le certezze dei suoi fallimenti.

A dire il vero non saprei elencare i primi. Ricordo soltanto la sua sconfitta al referendum, le arringhe ai suoi compagni di partito, il suo grande, forte, ostinato coraggio ad affrontare problemi e situazioni con la tipica, giovanile baldanza giovanile, che fa rima spesso con arroganza. Le sue comparsate televisive, il fuoco incrociato tanto dei suoi nemici, quanto dei suoi amici. Da quelle illusioni che in molti ci eravamo costruito agli inizi, ci siamo incamminati verso quei classici sentieri che caratterizzano da sempre la politica che si fa in questo Bel Paese: le parole, le idee, i progetti, i programmi, precedono sempre, anzi sostituiscono i fatti. Insomma un ennesimo soggetto politico quanto mai "divisivo".

All'inizio del suo libro appare una citazione di Italo Calvino che sembra promettere bene: "Nella politica come in tutto il resto della vita, per chi non è un balordo, contano quei due principi lì: non farsi mai troppe illusioni, e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire". Ho detto "sembra", e l'impressione è rimasta tale. Detto da un intellettuale dichiarato quale Calvino era potrebbe anche andare bene. Ma se lo dice un politico che vuole essere anche un intellettuale mi insospettisce, anzi crea confusione. Un pasticcio che una persona intelligente non può permettersi di essere, se decide di fare politica. Io avrei scelto qualche fulminante, pratica, realistica frase dell'eterno Niccolò.

Io gliene consiglio una che mi pare possa essere rivolta proprio al suo modo di comunicare e di fare politica. Non la uso per offenderlo ma per spingerlo a limare quel suo carattere che è il suo peggiore nemico. Un "Royal Baby", come lo definì quell'imprevedibile animale giornalistico che è Giuliano Ferrara, non potrà mai ereditare un trono sul quale molti sono caduti prima di riuscire a sedersi. Matteo Renzi ha scritto che lui ama la parola "potere" come verbo, non come sostantivo. Io gli dico che lui “per molto tempo non ha detto ciò che pensava, né pensa sempre ciò che dice, e se invero gli accade talvolta di dire la verità, la nasconde tra tante menzogne che è difficile scoprirla.” Ho personalizzato, adattandola a lui, questa frase di Machiavelli. Fotografa il vero Renzi. Per poter governare gli Italiani è bene che studi meglio il suo concittadino.
… (meer)
 
Gemarkeerd
AntonioGallo | 2 andere besprekingen | Nov 2, 2017 |
Ecco quanto ho scritto prima di leggere il libro in versione Kindle:

"Il libro del giorno, anche se non è ancora uscito. I giornali di oggi sono pieni di brani che anticipano il "verbo" del "royal baby" riveduto e corretto dopo la sua nascita. L'ho prenotato in formato Kindle e lo leggerò con attenzione. Confesso che in questi due o tre anni dalla sua apparizione sulla scena politica italiana, questo fiorentino, non so includerlo o meno nella lunga lista di quella categoria denominata dei "maledetti toscani". Quando venne "adottato" da Giuliano Ferrara, che lo scelse come erede del Cav, rimasi piuttosto perplesso. Da dinosauro quale mi ritengo di essere, anche se non propriamente politico in senso stretto del termine, ero quasi compiaciuto del "trapasso", del passaggio del testimone. Poi, con quello che accadde, refenrendum, scissioni ed altro, mi sono dovuto in parte ricredere e convincere che, come il suo presunto "padrino", il Cav, anche Matteo, denominato da molti il "bullo", è un personaggio divisivo.

Adesso che ha scritto le sue memorie, scegliendo un titolo che mi ricorda quello di un defunto quotidiano socialista (ne avresti potuto scegliere un altro, caro Matteo!) spero di sciogliere questa mia perplessità. Molti nostri concittadini, molti Italiani, prevenuti o meno, in buona o in cattiva fede, sembrano non fidarsi troppo di questo fiorentino per giunta toscano. Andare "avanti con Matteo, perchè l'Italia non si ferma" mi pare anche un titolo piuttosto banale e liquido. Cosa significa esattamente, non saprei dire. Solo lui lo sa. Forse leggendo il libro che ho prenotato lo sapremo. Ci sarà modo di parlarne."

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A lettura ultimata, mi sento di dire che le riserve da me avanzate prima di leggere il libro sono state confermate. Intendiamoci, non sono prevenuto, non amo parlare di politica, non sono mai stato un politico, non ne ho mai avuto le qualità, nè tanto meno le aspirazioni. Una sola volta nella vita, il mio nome apparve in una lista civica nel paese di adozione nella Valle dei Sarrasti, dopo una terribile esperienza vissuta insieme alla mia famiglia e a tanti altri concittadini della frazione di Episcopio, in quel di Sarno. Tutta opera di quell'indimenticabile persona che fu il prof. Domenico Musco che proponevamo come sindaco, nella speranza di una possibile ricostruzione. Ci rimisi oltre al tempo, anche il nome e una discreta somma di lire, allora ancora in vita. Mi votarono 23 persone. il mio fruttivendolo raccolse circa duecento voti. Nella cabala sta ad indicare lo "scemo" ...

Devo confessare, però, che non mi dispiacque l'esperienza. Ebbi modo di capire quello che non avevo ben compreso studiando a scuola il grande fiorentino autore de "Il Principe": Machiavelli. Ecco, proprio quello che credo non abbia ancora fatto Matteo Renzi, fiorentino e toscano. Se lo ha studiato, mi permetto di dire che l'ha studiato male. Non so quale sia stato il suo intento di scrivere un libro come questo. Non è un libro di ricordi, un libro di memorie, un progetto politico, un saggio culturale. Mi sembra piuttosto una languida e liquida confessione personale sulla sua esperienza di questi anni. Insiste sui suoi presunti successi, pur ammettendo le certezze dei suoi fallimenti.

A dire il vero non saprei elencare i primi. Ricordo soltanto la sua sconfitta al referendum, le arringhe ai suoi compagni di partito, il suo grande, forte, ostinato coraggio ad affrontare problemi e situazioni con la tipica, giovanile baldanza giovanile, che fa rima spesso con arroganza. Le sue comparsate televisive, il fuoco incrociato tanto dei suoi nemici, quanto dei suoi amici. Da quelle illusioni che in molti ci eravamo costruito agli inizi, ci siamo incamminati verso quei classici sentieri che caratterizzano da sempre la politica che si fa in questo Bel Paese: le parole, le idee, i progetti, i programmi, precedono sempre, anzi sostituiscono i fatti. Insomma un ennesimo soggetto politico quanto mai "divisivo".

All'inizio del suo libro appare una citazione di Italo Calvino che sembra promettere bene: "Nella politica come in tutto il resto della vita, per chi non è un balordo, contano quei due principi lì: non farsi mai troppe illusioni, e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire". Ho detto "sembra", e l'impressione è rimasta tale. Detto da un intellettuale dichiarato quale Calvino era potrebbe anche andare bene. Ma se lo dice un politico che vuole essere anche un intellettuale mi insospettisce, anzi crea confusione. Un pasticcio che una persona intelligente non può permettersi di essere, se decide di fare politica. Io avrei scelto qualche fulminante, pratica, realistica frase dell'eterno Niccolò.

Io gliene consiglio una che mi pare possa essere rivolta proprio al suo modo di comunicare e di fare politica. Non la uso per offenderlo ma per spingerlo a limare quel suo carattere che è il suo peggiore nemico. Un "Royal Baby", come lo definì quell'imprevedibile animale giornalistico che è Giuliano Ferrara, non potrà mai ereditare un trono sul quale molti sono caduti prima di riuscire a sedersi. Matteo Renzi ha scritto che lui ama la parola "potere" come verbo, non come sostantivo. Io gli dico che lui “per molto tempo non ha detto ciò che pensava, né pensa sempre ciò che dice, e se invero gli accade talvolta di dire la verità, la nasconde tra tante menzogne che è difficile scoprirla.” Ho personalizzato, adattandola a lui, questa frase di Machiavelli. Fotografa il vero Renzi. Per poter governare gli Italiani è bene che studi meglio il suo concittadino.
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AntonioGallo | 2 andere besprekingen | Nov 2, 2017 |

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