Wesley Southard

A quick note as I try to catch up at the end of the year. This is a totally fun and exciting book. It's not quite a "repeat the same day" stories but similar. In this case, the main character cannot get into her own house. It's ok though because the house is saving her from the people inside. But at the same time, her father is inside and in danger. It heightens the suspense since time is still moving and deadlines approaching but she keeps getting reset. Anyway, very fun and I would say an original take on the Groundhog's Day sub-genre.… (meer)

4.5/5

Recensione su World of Interests

In questo brever horror (sulle 90 pagine) seguiamo una strana avventura raccontata in un diario da Spencer Husston, chitarrista dei Rot in Hell. Spencer e Vinnie, il batterista, vorrebbero lasciare la band appena arrivati a casa, ma durante il viaggio di ritorno il gruppo si sveglia in mezzo al nulla. Le loro cose sono sparite e non c’è anima viva a cui chiedere aiuto. I Rot in Hell decidono di avventurarsi nella strana cittadina vicina e, da lì, è un tour degli orrori.

Penso di aver trovato l’horror che fa per me; o, almeno, un horror che mi interessi e mi faccia leggere il libro con piacere. Southard è un autore nuovo per me, quindi non sapevo cosa aspettarmi. Mi sono ritrovata creature spaventose e un vero e proprio Inferno, anche piuttosto interessante. A parte la papera, quella se la poteva risparmiare (chi lo ha letto capirà). Forse l’unico vero problema è che all’inizio è un pochino lento, ma serve a farci conoscere i personaggi.

La storia è abbastanza breve ma ben concentrata. Spencer e gli altri se la vedono davvero brutta, cercando di sopravvivere in un posto che cambia continuamente, con esseri pericolosissimi e nessun modo per scappare.

Ammetto che, pur avendo apprezzato molto la storia, i personaggi mi hanno fatto schifo. Non perché mal costruiti, ma perché sono tutti stronzi. Il più odiato è sicuramente Steve, assieme a D-Rail. Forse gli unici che salvo sono Spencer e Vinnie. Tra gli altri personaggi sono rampanti sessismo e razzismo; un po’ stereotipata, vista la band, ma in realtà anche i personaggi lo sono abbastanza, soprattutto Steve. L’unico piacere che mi ha dato questo personaggio è uno spoiler e non è piacevole per lui.

Non voglio dire altro perché sarebbero spoiler troppo grossi, e già la storia è breve. Però ammetto che mi è piaciuto il finale e, pur non conoscendo lo stile dell’autore, la traduzione di Linder è ottima. Il racconto fila e, pur considerati i temi, lo stile di scrittura è scorrevole.

Nel complesso, penso che leggerei volentieri qualcos’altro di questo autore.… (meer)