La grandezza di Einstein è nella semplicità con cui ha esposto concetti di incredibile complessità. Einstein è stato insignito del premio Nobel per la fisica nel 1921; e del premio Nobel per la pace nel 1995, a quaranta anni dalla morte. Un fisico che ha creato le basi per la ricerca sul nucleare premiato per aver combattuto l’uso improprio dell’energia atomica, con il famoso manifesto promosso dall’amico Russell. Un uomo che ha immaginato un mondo diverso da quello che si conosceva, al di là della scienza del tempo; ed è riuscito a dimostrare, con la forza dei numeri, che le sue idee erano giuste. Con lo stesso approccio di Galileo ha provato a leggere il bellissimo libro della natura non per violarne i segreti, ma per comprendere la grandezza del mistero. La teoria della relatività generale ci ha consentito di andare oltre i confini delle galassie, di viaggiare verso l’Universo, di avere più prospettive per inquadrare concetti naturali quali spazio e tempo. Che diventano spazio-tempo, elementi interconnessi con quattro coordinate. E ancora i fotoni per comprendere il fenomeno della luce, andando con la fisica quantistica, oltre le particelle corpuscolari di Newton e la teoria delle onde fotoelettriche. Einstein ha dimostrato attraverso la scienza l’esistenza di un’armonia divina. Che va oltre i riti religiosi. ( )