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Bezig met laden... Stinedoor Theodor Fontane
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Onderdeel van de uitgeversreeks(en)Große Brandenburger Ausgabe (1.11) Insel-Bücherei (Nr. 39) Reclams Universal-Bibliothek (7693) Is opgenomen inCécile + Irrungen, Wirrungen + Jenny Treibel + Mathilde Möhring + The Poggenpuhls + Stine + Woman Taken in Adultery door Theodor Fontane Theodor Fontane : Werke in vier Bänden / Zweiter Band [aus der Reihe: Die Bibliothek deutscher Klassiker, Band 51] door Theodor Fontane Bestudeerd inHeeft als studiegids voor studenten
Der Roman - ein Pendant zu "Irrungen - Wirrungen" - tut einen kritischen Blick in die Berliner Gesellschaft des ausgehenden 19. Jahrhunderts. Geen bibliotheekbeschrijvingen gevonden. |
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Google Books — Bezig met laden... GenresDewey Decimale Classificatie (DDC)833.8Literature German and related languages German fiction Later 19th century 1856–1900LC-classificatieWaarderingGemiddelde:
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Fontane si accorge, però, che il - tutto - è ormai visibile solo attraverso uno specchio (vedi quello appeso nella camera di Stine): ossia il - tutto - è diventato immagine o lo sta per diventare e, come ben si sa, una immagine non può essere una pipa (per chi fuma e per Magritte).
Non è ancora tempo e Waldemar non può schiodare il - tutto -, il suo martellare è debole, e soccombe.
Alcuni brani:
“Signorina Stine,” disse il giovane conte …”Vengo da lei (e) se posso aiutarla, voglio farlo, e restituirle la sua libertà e svincolarla da questo ambiente. …
(pagina 52)
(Waldemar) Le ore che abbiamo trascorso insieme sono state, fin dal primo giorno, ore di tramonto, …
(pagina 117)
Cos’è il realismo di Fontane?
Ma ancora, il lettore di gusto e sensibilità sottili noterà, in questo racconto, quanto scarni e semplici siano i mezzi della scrittura, l’apparato lessicale e sintattico. Nella sorvegliatissima eppure così spontanea misura di esso è il segreto del “realismo” di Fontane: non fotografia nè documento, ma il disegno lieve, essenziale, quasi in punta di penna, dell’esistente osservato quasi dall’interno, mentre si evolve seguendo leggi proprie e quindi libere.
(pagina 146, Maria Teresa Mandalari)
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