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Vliegen zonder vleugels : een spirituele trektocht door het Verre Oosten (1995)

door Tiziano Terzani

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6711634,748 (3.85)10
Warned by a Hong Kong fortune-teller not to risk flying for a whole year, Tiziano Terzani -- a vastly experienced Asia correspondent -- took what he called "the first step into an unknown world. . . . It turned out to be one of the most extraordinary years I have ever spent: I was marked for death, and instead I was reborn." Traveling by foot, boat, bus, car, and train, he visited Burma, Thailand, Laos, Cambodia, Vietnam, China, Mongolia, Japan, Indonesia, Singapore, and Malaysia. Geography expanded under his feet. He consulted soothsayers, sorcerers, and shamans and received much advice -- some wise, some otherwise -- about his future. With time to think, he learned to understand, respect, and fear for older ways of life and beliefs now threatened by the crasser forms of Western modernity. He rediscovered a place he had been reporting on for decades. And it reinvigorated him. The result is an immensely engaging, insightful, and idiosyncratic journey, filled with unexpected delights and strange encounters. A bestseller and major prizewinner in Italy, A Fortune-Teller Told Me is a powerful warning against the new missionaries of materialism. "From the Hardcover edition."… (meer)
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The late Italian journalist Tiziano Terzani covered southern and South-Eastern Asia through the horrors of Vietnam, Pol Pot, and all the other debacles. In response to a fortune-teller’s warning he decided not to fly for a year and only travelled by surface means. In this memoir he pursues spirituality, culture, politics, and never fails to uncover interesting characters who provide enlightenment about life and events not widely understood in the west. His excellent insight was a real eye opener. ( )
  varielle | Jan 17, 2022 |
Sono veramente felice di averlo letto, mi è sembrato di aver fatto veramente i viaggi di Terzani, mi sono lasciata completamente trasportare dalla sua magia. Sono incantata. http://www.lacasadialchemilla.com/2013/02/un-indovino-mi-disse-di-tiziano-terzan...
  GianninaAlchemilla | Jan 5, 2020 |
Ich hatte auf eine Art Reisereportage gehofft, statt dessen war es leider ein Buch von einem esoterikgläubigen Journalisten, so dass das Buch sehr diffus pseudo-religiös war. Dies hat mir alles verdorben. Der Autor kann zwar schreiben, doch das was er schreibt hat mich die ganze Zeit nur aufgeregt. ( )
  volumed42 | May 1, 2019 |
> iPapy : https://ipapy.blogspot.com/2011/05/un-devin-ma-dit.html
> Babelio : https://www.babelio.com/livres/Terzani-Un-devin-ma-dit--Voyages-en-Asie/361482
> Portrait : Va-t-en-paix, Aubenas F., le 20/03/2003 : https://www-liberation-fr.cdn.ampproject.org/c/s/www.liberation.fr/portrait/2003...
> Bibliographie : https://www.librarything.fr/catalog.php?view=Joop-le-philosophe&author=terza...

> Le voyage est l'art de la rencontre, et Terzani sait le pratiquer mieux que quiconque.
—Philippe Pons, (Le Monde)

> Un livre étrange, initiatique, qui démarre en tourbillon.
—Florence Aubenas, (Libération) ( )
  Joop-le-philosophe | Dec 10, 2018 |
“Il positivo entra ed esce dalla testa, il negativo lascia un dubbio strisciante, un inquietudine sorda; perché la paura è il fondo della condizione umana”

Arrivato alla fine del mio primo Terzani, dovrei dire con colpevole ritardo, ma dirò semplicemente, a ragion veduta, che non ero ancora pronto, ho cominciato a rendermi conto della straordinarietà di quest’uomo. Ripercorrere con lui tutte le zone critiche, con relativi avvenimenti, del sud-est asiatico, in un racconto continuo e serrato, senza mai cadute di tono, è stato un bel tuffo nella memoria e nelle cronache dei tempi in cui questi fatti si svolgevano, trovando anche qualche risposta a domande rimaste in sospeso. Con l’escamotage dell’indovino e della sua predizione negativa, Terzani percorre con altri mezzi, che non siano aerei o elicotteri, territori e stati che ha così modo di raccontarci, filtrati da ricordi passati e presenti, che fanno apparire il suo racconto nella veste che più ho apprezzato: un fantastico affresco di inestimabile valore documentario su genti, popolazioni e luoghi di un Oriente fatalmente destinato a scomparire, nella sua veste più tradizionale, sotto i colpi di una occidentalizzazione selvaggia che livellerà tutti verso il basso con la sua dannata corsa al modernismo. Ogni cosa a suo tempo, un tempo per ogni cosa. Non ho mai voluto affrontare Terzani con i suoi libri perché ritenevo troppo ostici, sotto svariati punti di vista, gli argomenti di cui parlava. Adesso che ho cominciato, su suggerimento, proprio da questo, mi rendo conto che in qualche modo avevo ragione ad aspettare e che è stato sicuramente un buon inizio. Terzani è un ottimo giornalista, il suo modo di raccontare, in maniera fluida, agile e rapida, da perfetto affabulatore, tiene alta la soglia dell’attenzione che non scende mai sotto livelli non apprezzabili per contenuti e dinamicità narrativa. In questo suo primo libro non sono stato catturato dal Terzani mistico (chissà in seguito, forse), sono invece rimasto affascinato dall’uomo, dalla sua schiettezza, dalla sua capacità comunicativa e dalla profondità dei suoi pensieri che esprime con grande semplicità ed armonia. Un piccolo grande uomo, che con la sua razionalità e dando credito ad un indovino, forse ha voluto dirci che in fondo la nostra vita è governata da quanto di più irrazionale noi potremmo credere, dandoci così un buon motivo per meditare sulla labilità della nostra condizione umana…

Qualche suo pensiero…

“Perché la storia esiste solo se qualcuno la racconta. È una triste constatazione; ma è così ed è forse questa idea a legarmi alla mia professione.”

“[…] c’è qualcosa di rassicurante nel morire là dove si è nati, in una stanza di cui si conosce l’odore, lo scricchiolio della porta, la vista dalla finestra. Morire là dove sono morti i propri genitori, i propri nonni, là dove nasceranno i propri nipoti è come morire di meno.”

“La politica, più di ogni altro settore della società, specie quella occidentale, è in mano ai mediocri, grazie proprio alla democrazia, diventata ormai un’aberrazione dell’idea originale quando si trattava di votare se andare o no in guerra contro Sparta”.

“La televisione riduce la nostra capacità di concentrazione, ottunde le nostre passioni, ci impedisce di riflettere imponendosi come il più importante – quasi il solo – veicolo di conoscenza. Eppure nessuna verità è più falsa di quella della televisione.” ( )
  barocco | Nov 12, 2017 |
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