Kinda loses its way and becomes a bit too didactic in the final stretch but otherwise this is wonderful. Some interesting ideas about identity and youth, and a great LONDON novel ( )

Se ne stava nella libreria da un mucchio di tempo – il prezzo è ancora in lire – ed un motivo ci doveva essere. E difatti la scintilla non è scattata: il romanzo di formazione di Shahid, un giovane pakistano inurbato a Londra, sconta piani narrativi che si sovrappongono senza amalgamarsi e alcuni snodi narrativi fastidiosamente legnosi. La parte più interessante è quella che descrive la comunità di giovani estremisti islamici: una realtà che abbiamo imparato a conoscere, ma che quando il libro uscì, nella prima metà degli anni novanta, non era così di dominio pubblico. Un po’ stucchevole invece l’iniziazione sessuale e superficiale la descrizione del lato selvaggio della strada, dove il protagonista viaggia miracolosamente indenne all’ombra del caricaturale fratello. Anche il finale lascia un po’ di amaro in bocca, facendo incontrare le varie esperienze di Shahid e concludendole in maniera frettolosa: non si capisce neppure quanto si sia veramente ‘formato’ lo stesso protagonista, quanto abbia capito cosa vuol fare della sua vita. Così il libro resta in altalena - sempre ben scritto, è a volte interessante e divertente, come in tutto l’episodio della melanzana, ed altre noioso e banale – ed una volta girata l’ultima pagina il lettore si ritrova contento di potersi dedicare ad altro. ( )

The people most adept at reviewing this book would be a British Asian, but from my experience of living in England for 3 years, the conflict between religion, particularly people engaged in its extremisms, and the fast pleasures of modern life (drugs, raving, crazy sex and fetishes) is very true. Kureishi knows his contradictions, and knows how to convey irony without being repetitive in any way. It's as truthful a description of modern London (well, relatively modern) as ever.
The only reason why I didn't give it a full rating was because there's something about contemporary writing that grates on me, even though I know that if it were written in any other way, it would have come off as false-sounding. That's just my personal opinion, though, but other than that it's well worth a read. ( )

A deftly-handled portrait of a young man caught between the extremes of a destructive drug culture and radical Islam, and apparently unable to find a stable medium. ( )