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Con questo secondo volume dell'opera Gli italiani in Africa Orientale, Angelo Del Boca percorre le vicende del colonialismo italiano in Eritrea, in Somalia e in Etiopia dall'avvento del fascismo all'entrata di Badoglio in Addis Abeba il 5 maggio 1936.
L'attenzione dell'autore si rivolge soprattutto a una ricostruzione fedele e minuziosa della conquista dell'impero etiopico: la preparazione politico-diplomatica dell'intervento, l'organizzazione del consenso delle masse e degli intellettuali all'impresa, l'aggressione militare in tutte le sue fasi e battaglie, l'annientamento dell'esercito di Hailè Selassiè.
Utilizzando documenti d'archivio e testimonianze dirette e in gran parte inedite dei protagonisti, Del Boca racconta la vera storia che gli italiani conobbero attraverso la retorica del regime, le copertine di Beltrame per la « Domenica del Corriere » e le canzonette dei legionari.
La conquista dell'impero modifica il quadro degli equilibri politici in Europa e lega indissolubilmente l'Italia alla Germania hitleriana che si avvia alla seconda guerra mondiale.

INDICE
Prima Parte - La sovversione; Seconda Parte - La preparazione; Terza Parte - La guerra.
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 andere bespreking | Sep 7, 2018 |
Del Boca ha già raccontato in numerosi libri i misfatti dell’Italia coloniale, scoperchiando pentole sigillate dal «mito duro a morire» di un colonialismo, quello nostrano, bonaccione e fraterno. Tutti sono ormai costretti, col collo più o meno torto, a dargli ragione: perché ha fatto parlare i documenti invece dei sentimenti. In questo volume ricapitola alcune storie dunque già narrate, ma senza limitarsi all’Africa: ce n’è anche per la Cina, e per la Slovenia, e per la guerra al “brigantaggio”. Una lancia spezzata, invece, per il presente, a proposito del «comportamento squisitamente professionale tenuto dai contingenti di truppe italiane inviati, negli ultimi vent’anni, nelle missioni di peacekeeping (…) E non è poco, se si pensa al passato».
 
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Pier-Maria | 2 andere besprekingen | Sep 20, 2015 |
Il libro - corredato da una nutrita sezione di foto inedite - oltre a fornire una visione del tutto nuova e capace di rendere giustizia alla cultura e al patriottismo libici, ha anche il merito di dare risalto di dare risalto a pagine tragiche, colpevolmente rimosse dalla nostra storia nazionale.

Indice:
I. La tripolitania ottomana; II. La sorpresa di Sciara Sciat; III. Lo scontro con Suleiman El-Baruni; IV. Intermezzo di pace; V. La grande rivolta araba; VI. Nasce la Giamhuriyya Et-Trabulsiyya; VII. L'Italia concede gli statuti; VIII. La morte di Hassan; IX. Uno stato nello stato; X. Rodolfo Graziani contro Mohameid Fekini; XI. Vivere e morire nel deserto; XII. L'ultimo Raid di Mohamed Fekini; XIII. La lunga strada dell'esilio; XIV. Restituiamo loro la dignità.

Carte geografiche; Tavole cronologiche; Due pagine delle memorie di Fekini.
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 andere bespreking | Jun 12, 2015 |
Il mito della presunta "diversità" del nostro colonialismo, della sua umanità e tolleranza, ha a lungo consentito di rimuovere i sensi di colpa e oscurato la necessità di un'indagine rigorosa. La guerra chimica scatenata dal fascismo in Etiopia rimane uno dei capitoli piu' oscuri e controversi del nostro recente passato; questo volume, nel fornire una ricostruzione rigorosamente scientifica, intende costituire anche una sorta di deterrente contro le facili riabilitazioni del regime mussoliano.

INDICE
Capitolo I - Un lunga battaglia per la verità; Capitolo II - L'impiego dei gas nella guerra d'Etiopia 1935-1936; Capitolo III - Le armi chimiche in Africa Orientale: storia, tecnica, obiettivi, efficacia; Capitolo IV - Le fonti etiopiche e straniere sull'impiego dei gas; Capitolo V - La storiografia aeronautica e il problema dei gas; Capitolo VI - I telegrammi operativi di Mussolini.
 
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BiblioLorenzoLodi | May 8, 2015 |
Una guerra incruenta di conquista e un'opera laboriosa e generosa di colonizzazione sono i temi dominanti dei servizi fotografici dell'Istituto Luce sulla presenza italiana in Africa, una documentazione vastissima che richiese un notevole sforzo produttivo ed economico. Migliaia di foto descrivono la conquista dell'Etiopia nei suoi aspetti piu' celebrativi ma anche (involontariamente) piu' prosaici: realtà e volti di italiani e di africani restituiscono un'atmosfera in stridente contrasto con il trionfalismo della propaganda ufficiale; la guerra mondiale si incaricherà di smentire l'apparente solidità dell'edificio imperiale. Molto meno documentata risulta invece la vicenda cruenta della riconquista della Libia. Angelo del Boca, il maggiore esperto della controversa storia degli italiani in Africa, e Nicola Labanca, si confrontano con un corpus documentario disponibile per la prima volta nella sua interezza.

INDICE
Capitolo I - Luce sull'Africa; Capitolo II - Al seguito delle autorità; Capitolo III - Vita quotidiana d'oltremare; Capitolo IV - Guerra all'Etiopia; Capitolo V - La mobilitazione del fronte interno; Capitolo VI - Lavorare in colonia; Capitolo VII - La sconfitta militare e la fine dell'Impero coloniale.
 
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BiblioLorenzoLodi | May 6, 2015 |
Nell'aprile 1915 l'esercito italiano si prepara a combattere la Prima guerra mondiale. In quello stesso momento tra le sabbie libiche, migliaia di chilometri lontano dal Piave e dall'Isonzo, un'altra tragedia si sta consumando: la spedizione italiana comandata dal colonnello Antonio Miani, inviata a sedare la rivolta dei potenti mujahidin arabi, viene pesantemente sconfitta presso Gasr bu Hàdi. Una disfatta che peserà molto sul successivo sviluppo del colonialismo italiano. Male armato e peggio equipaggiato, tradito dai suoi, scarsamente informato della consistenza delle forze nemiche, Miani potè solo cercare di arginare i danni. In questo saggio accuratissimo e avvincente, corredato da un ampio inserto di immagini inedite, il piu' grande esperto di storia coloniale italiana ricostruisce la vicenda umana del colonnello Miani e descrive la complessa situazione in cui si situò il disastro di Gasr bu Hàdi, offrendoci il ritratto di un uomo e di un'intera epoca della nostra storia.

INDICE
Capitolo I - La disfatta di Gasr bu Hàdi: un solo colpevole; Capitolo II - L'Africa come vocazione; Capitolo III - La conquista del Fezzan; Capitolo IV - La grande rivolta araba; Capitolo V - La ritirata dal Fezzan; Capitolo VI - Gli negano di difendere la patria; Capitolo VII - Cadorna fa esplodere il caso; Capitolo VIII - Una donna contro Cadorna.
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 andere bespreking | May 4, 2015 |
Per la prima volta in maniera organica e attraverso documenti tutti di prima mano viene ricostruito innanzi tutto il periodo dei dieci anni di guerre che consentirono agli italiani la totale rioccupazione della Tripolitania e della Cirenaica. La descrizione degli avvenimenti bellici pone in luce, da una parte, l' estrema durezza dei metodi impiegati dagli italiani e, dall' altra, il patriottismo e lo straordinario coraggio dei mugiahidin libici, che tengono in scacco per un decennio gli eserciti di Volpi, De Bono, Badoglio e Graziani. Gli italiani non esiteranno, per vincere la resistenza dei libici, a impiegare armi proibite come i gas. Seguono i sette anni del governorato di pace di Italo Balbo, interrotto nel 1940 dallo scoppio della guerra mondiale che, per tutta la sua durata, devasterà la Libia insieme a quel poco che gli italiani vi hanno costruito. Continuando ad avvalersi, sino al 1954, di una rivelatrice documentazione inedita, l' autore passa a descrivere il periodo 1943-1987. Vengono così raccontati per la prima volta gli anni dell' occupazione britannica, la lotta per l' indipendenza intrapresa dai libici, le manovre dell' Italia per rioccupare la sua antica colonia e per salvare il patrimonio della comuità italiana, il raggiungimento dell' indipendenza, il regno di re Idris, il colpo di stato di Gheddafi, la cacciata degli ultimi ventimila italiani dalla "quarta sponda", la realizzazione della Giamahiria libica. Di particolare interesse infine la minuziosa ricostruzione dei rapporti italo-libici dal colpo di stato del 1969 all' attacco missilistico libico contro l' isola di Lampedusa. I due paesi che si affacciano sul Mediterraneo trovano nel loro passato molti motivi di contrasto. Eppure hanno bisogno l' uno dell' altro: l' Italia del petrolio e delle commesse libiche; la LIbia del mercato e della tecnologia italiani.
 
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BiblioLorenzoLodi | Apr 28, 2015 |
In questo primo volume, cui ne seguirà un altro, viene preso in esame il periodo che va dall' Unità d' Italia all' avvento del fascismo: sessantadue anni nel corso dei quali, sulla "quarta sponda", sono accaduti avvenimenti di grande rilevanza, ma assai poco noti per una lunga serie di circostanze, non ultima quella di una colpevole congiura del silenzio. Se è vero, infatti, che non mancano ottime ricostruzioni della guerra italo-libica del 1911-12 che porto l' Italia di Giolitti ad occupare il litorale della Tripolitania e della Cirenaica, è altrettanto vero che sono mancate, fino a oggi, serie e approfondite indagini sui precedenti, e soprattutto sugli anni successivi al conflitto italo-turco. Queste lacune sono ora ampiamente colmate da Del Boca, il quale sulla scorta di documenti in gran parte inediti, tratti da archivi italiani e stranieri, ripercorre per la prima volta in maniera organica tutte le tappe e gli aspetti dell' impresa libica: una storia che, per le continue e sorprendenti rivelazioni, risulterà del tutto nuova. Quasi nulla, ad esempio, era stato scritto sulla precipitosa e rovinosa ritirata delle truppe italiane dall' interno della Libia al mare, che costò all' Italia, nel 1915, più vite umane e materiale bellico dello stesso disastro di Adua. Questo, come altri episodi, viene invece qui ricostruito mettendo in evidenza gli errori politici e militari dei governi e degli alti comandi italiani, le sorde o palesi rivalità tra militari e funzionari civili, l' uso frequente della forca come punizione esemplare, le repressioni indiscriminate e su vasta scala, la deportazione in Italia di migliaia di patrioti libici, il tentativo di annientare la cultura e le tradizioni di un intero popolo. In questi avvenimenti di molti decenni fa il lettore troverà la chiave per capire anche le incomprensioni di oggi tra la Libia di Gheddafi e l' Italia repubblicana.

INDICE
Prima parte: La preparazione e la conquista; Parte seconda: L'insurrezione araba;
 
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BiblioLorenzoLodi | Apr 22, 2015 |
Quarto e ultimo volume de Gli italiani in Africa orientale. Analizza gli avvenimenti drammatici che si sono svolti fra il 1943 e il 1983 in Etiopia, Eritrea e Somalia, e che hanno inciso profondamente sulla vita delle rispettive comunità italiane d'Africa. Sulla scorta di ampie ricerche condotte negli archivi storici d'Europa e d'Africa avvenimenti poco noti sono stati ricostruiti per la prima volta nella loro completezza. Ma in questo volume Del Boca analizza anche un altro fenomeno che è la nostalgia per le colonie, sentita in maniera diversa, in epoche diverse, da ceti diversi. Un fenomeno che ha motivazioni politiche, sentimentali, culturali che sono ancora radicate in tutta la nostra società a tanti anni dalla definitiva perdita delle colonie.
 
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BiblioLorenzoLodi | 2 andere besprekingen | Dec 18, 2014 |
La guerra d'aggressione che l'Italia fascista ha condotto nei sette mesi che vanno dal 3 ottobre 19 3.5 al 5 maggio 1936 è stata definita, e non soltanto dai corifei del regime, la "guerra più popolare del fascismo." In realtà, per una lunga serie
di ragioni - l'antico complesso di Adua, il desiderio d'evasione e d'avventura avvertito dagli italiani ancora piu acutamente sotto la cappa di piombo della dittatura, la speranza di conquistare un "posto al sole," alcuni grossolani errori commessi dalla diplomazia britannica, le contraddizioni manifestate dalla Società delle Nazioni - il conflitto italo-etiopico fu approvato, caldeggiato e seguito dalla maggioranza del popolo italiano. Ma esso non ebbe, di questa guerra combattuta a migliaia di chilometri dalla madrepatria, che le relazioni e le immagini permesse dalla censura fascista, mentre nei successivi cinque anni alcune centinaia di scrittori e giornalisti s'incaricavano di farla entrare nel mito, dipingendola come la piu perfetta e brillante campagna coloniale di tutti i tempi, e per di piu condotta con metodi umani e per fini di civilizzazione. Dopo questo diluvio di libri, per un quarto di secolo si è fatto, sull'argomento, il piu assoluto silenzio. Cosicché buona parte degli italiani è ancora, suo malgrado, sotto l'influenza della propaganda del defunto regime.
A trent'anni esatti dall'aggressione di Mussolini all'Abissinia di Hailé Selassié, lo scrittore Angelo Del Boca, noto al pubblico italiano e straniero per i suoi saggi sui problemi piu brucianti del nostro tempo, ha condotto una lunga inchiesta in Etiopia per ascoltare, per la prima volta, anche l'altra campana e per fornire, valutando ovviamente anche tutte le fonti italiane, un primo obiettivo e demitizzato bilancio del conflitto e dei successivi anni di occupazione. L'inchiesta, condensata in questo libro, demolisce le tesi elaborate dalla propaganda fascista, rivelando, fra l'àltro, i metodi brutali della guerra di rapina, l'impiego sistematico dei gas asfissianti, e facendo luce sulle sanguinose repressioni ordinate da Graziani e sul fallimento dell'avventura coloniale voluta dal fascismo. Il libro, che si vale di una rigorosa e in gran parte inedita documentazione fornita dalle due parti, è il primo valido contributo alla conoscenza di un periodo che, per ragioni inspiegabili, è rimasto nell'ombra ed era ancor oggi alla ricerca del suo storico.
 
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BiblioLorenzoLodi | Dec 18, 2014 |
Sono passati vent'anni dalla morte di Hailè Selassiè, ultimo negus d'Etiopia. È giunto il momento di rivisitare questo personaggio straordinario, che ha lasciato di sé diverse immagini: politico abilissimo e a volte crudele, bandiera della resistenza del suo popolo contro l'invasore italiano, «patriarca dell'Africa», sovrano troppo poco illuminato per far emergere il suo paese dalla miseria e dal sottosviluppo.
In quest'avvincente biografia, Del Boca ripercorre la lunga vita del negus, dalla non facile ascesa al potere, all'esilio, alla riconquista del trono, fino a giungere agli ultimi, mesti giorni della etronizzazione, della prigionia e infine dell'assassinio, avvenuto in circostanze rimaste fino a ieri misteriose.
 
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BiblioLorenzoLodi | Dec 15, 2014 |
Questo terzo volume de Gli italiani in Africa Orientale narra della breve vita e rapida caduta dell'impero fascista d'oltremare. In meno di un decennio, dalla conquista di Addis Abeba nel maggio 1936 al ritorno trionfale di Hailé Selassié nel maggio 1941, fino all'umiliante rimpatrio degli ultimi prigionieri di guerra nel 194 5, si consuma e s'infrange il mito della terra promessa sul quale il regime di Mussolini aveva giocato tutto il suo prestigio di forza politica ed economica.
Già all'indomani dell'ingresso di Badoglio in Addis Abeba, il governo coloniale è inceppato dal dilagare delle ribellioni e dall'urto di una capillare resistenza etiopica, mentre i progetti di colonizzazione civile, demografica ed economica dell'impero, condotti con largo impiego di risorse finanziarie, uomini e mezzi, portano l'economia italiana fino alle soglie del collasso.
Di questo fallimento, nel quale Mussolini trascina un paese assordato dagli squilli della retorica, Del Boca ricompone un vasto affresco: il racconto delle vicende diplomatiche e delle grandi battaglie s'intreccia con la ricostruzione della vita quotidiana fatta di affarismi, malversazioni, terrore e miserie e, insieme, di eroismi e illusioni nei destini dell'impero.
 
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BiblioLorenzoLodi | Dec 15, 2014 |
Con questo secondo volume dell'opera Gli italiani in Africa Orientale, Angelo Del Boca percorre le vicende del colonialismo italiano in Eritrea, in Somalia e in Etiopia dall'avvento del fascismo all'entrata di Badoglio in Addis Abeba il 5 maggio 1936.
L'attenzione dell'autore si rivolge soprattutto a una ricostruzione fedele e minuziosa della conquista dell'impero etiopico: la preparazione politico-diplomatica dell'intervento, l'organizzazione del consenso delle masse e degli intellettuali all'impresa, l'aggressione militare in tutte le sue fasi e battaglie, l'annientamento dell'esercito di Hailè Selassiè.
Utilizzando documenti d'archivio e testimonianze dirette e in gran parte inedite dei protagonisti, Del Boca racconta la vera storia che gli italiani conobbero attraverso la retorica del regime, le copertine di Beltrame per la « Domenica del Corriere » e le canzonette dei legionari.
La conquista dell'impero modifica il quadro degli equilibri politici in Europa e lega indissolubilmente l'Italia alla Germania hitleriana che si avvia alla seconda guerra mondiale.

INDICE
Prima Parte - La sovversione; Seconda Parte - La preparazione; Terza Parte - La guerra.
 
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BiblioLorenzoLodi | 2 andere besprekingen | Dec 12, 2014 |
I disastrosi insuccessi con cui si sono conclusi i vari tentativi colonialistici dell'Italia hanno contribuito a diffondere un generale atteggiamento di pudico disinteresse per quegli avvenimenti. Anche gli storici, tranne poche eccezioni, hanno evitato di approfondirne l'analisi. Con il risultato,in questo caso come fino a poco tempo fa per il ventennio fascista, di trascurare una preziosa chiave interpretativa per una ricostruzione più completa e più vicina alla realtà della storia degli italiani dall' Unità ad oggi.
Angelo Del Boca fornisce qui per la prima volta il racconto, vivace, appassionarlte e allo stesso tempo rigoroso, dell'avventura colonialista italiana in Africa Orientale, dalle origini all'avvento del fascismo. Scritta sulla base di una documentazione amplissima, costituita in gran parte dalle numerose testimonianze dei protagonisti, italiani, etiopici e somali, l'opera permette di seguire nei minimi dettagli gli avvenimenti: le prime spedizioni di esploratori e religiosi che, come padre Stella, dimenticheranno ben presto la loro missione per coltivare interessi più terreni; la fallimentare condotta commerciale, politica, diplomatica e militare, costellata di mille sotterfugi, astuzie, rovesciamenti d'alleanze; le stragi e le violenze ai diritti elementari degli indigeni.
Mercanti, missionari, emigrati, avventurieri, umili soldati, e dall'altra parte una popolazione indigena fiera e dignitosa, sono gli attori di questa storia. Ma accanto a loro compaiono, restituite alla loro reale dimensione storica, le figure di Menelik e degli altri signori etiopici e somali, di Baratieri e dei tanti capi militari e civili italiani. Non viene trascurato nessuno degli aspetti e dei personaggi, anche minori, dell'avventura coloniale.
Quest'opera dimostra, tra l'altro, che il colonialismo dell'ultimo quarto dell'Ottocento e dei primi due decenni del Novecento non è stato diverso, cioè più umano, più illuminato, più tollerante, degli altri colonialismi europei coevi e del tardo colonialismo fascista. Mette in chiaro la pericolosa eredità che anche in questo campo lo Stato liberale, l'artefice primo dell'esperienza italiana in Africa Orientale, ha trasmesso al fascismo: una grande carica aggressiva, non frustrata dalle sconfitte, la pratica del genocidio, il disprezzo per i popoli di colore.

INDICE
Parte Prima - Il colonialismo delle origini; Parte Seconda - Gli anni delle colonie; Parte Terza - La disfatta di Adua.
 
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BiblioLorenzoLodi | 2 andere besprekingen | Dec 12, 2014 |
Sottoporre a revisione la storia è il compito stesso degli studiosi, essendo la storiografia nient'altro che una costante riscrittura della storia. Perché, dunque, degli storici come gli autori di questo libro dovrebbero schierarsi contro il «revisionismo»? Perché sotto questo termine si è delineato, nel corso degli ultimi decenni in Italia e nel mondo, un «uso politico della storia» che ha poco a che fare con la ricerca storiografica.
Un «uso politico»dalle molteplici diramazioni, che, soprattutto nella distorta ricostruzione della nostra storia nazionale, presenta alcune opinioni ossessivamente ripetute: l'idea che il Risorgimento sia stato una guerra di annessione e non un movimento di rinascita per l'unità nazionale; la concezione del fascismo come tentativo autoritario bonario, distinto dal totalitarismo nazista e volto all' edificazione di una patria che non sarebbe esistita prima, l'ipotesi della morte definitiva de lla patria sancita dall' 8 Settembre e la conseguente rivalutazione dei combattenti di Salò come autentici patrioti, la Resistenza trattata come una guerra scatenata da bande al servizio dell'Unione Sovietica, l'affermazione, antirisorgimentale per eccellenza, che l'unico vero collante del nostro paese sia il cattolicesimo; la conseguente considerazione positiva delle ingerenze della Chiesa nella vita politica e civile a partire dal 1861 fino ai nostri giorni. Tesi politiche che non hanno la benché minima serietà né il rigore dell'autentica indagine storica, ma che, raffigurando gli avversari come i difensori di una «vulgata resistenziale», di «verità di regime», mirano a distruggere i fondamenti stessi della nostra storia repubblicana e della nostra Costituzione.
Contro questo «revisionismo», i suoi sconfinamenti nella storia d'Europa (la questione balcanica, innanzitutto, ma anche le imprese coloniali), la sua deriva (la Shoah e il negazionismo),si schierano finalmente in questo libro alcuni tra i migliori storici italiani. Dal Risorgimento al dopoguerra, tutte le questioni storiche su cui il revisionismo esercita da tempo la sua opera di stravolgimento della verità vengono passate in rassegna (il brigantaggio, il colonialismo italiano, il Ventennio fascista, la Resistenza, le foibe) con il rigore dei più recenti studi storici e l'orgoglio della difesa delle pagine migliori della nostra storia nazionale, in primo luogo il Risorgimento e la Resistenza.
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 andere bespreking | Feb 17, 2014 |
È il 1944 e, mentre crollano i miti di un'epoca e la guerra volge al tragico epilogo, per alcuni giovani dell'Italia centrale e del nord è giunto il momento della scelta: combattere con la Repubblica di Salò, come sostiene Mussolini «per non essere moralmente morti o per non meritare di essere morti», oppure unirsi ai partigiani sui monti per conquistare la libertà? Dopo alcuni mesi di renitenza alla leva, agli inizi del 1944, un giovane, per timore di esporre la propria famiglia a rappresaglie o forse perché ancora imbevuto dei falsi valori fascisti del mito delle armi e della bella morte, si presenta al Distretto militare di Novara e, un mese dopo, presta giuramento alla Repubblica Sociale Italiana. L'addestramento nei lager di Stetten e di Munsingen in Germania e poi i rastrellamenti in inermi villaggi dell'Italia del nord, le case date alle fiamme, i civili bastonati e torturati, i prigionieri umiliati e derisi, la violenza e l'orrore di un regime nell' ora del suo crudele tramonto, fanno precipitare il giovane protagonista in una crisi dalla quale non c'è che una via d'uscita: rinunciare ai falsi valori della violenza e ritrovare se stesso e il senso indistruttibile della vita. Nell'estate del 1944, il giovane si unisce alle formazioni partigiane, alle forze di Liberazione
Nazionale, con le quali combatte fino all'occupazione di Piacenza, il 28 aprile 1945. Opera autobiografica, ma anche racconto a più voci, poiché contiene la confessione di molti giovani, combattenti e imboscati, vinti e vincitori, nel giusto e nel torto, La scelta apparve per la prima volta nel 1963 ed ebbe subito un grande successo per l'analisi realistica, a volte brutale, ma insieme poetica, degli avvenimenti della guerra civile.
 
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BiblioLorenzoLodi | Oct 26, 2013 |
Negli anni che vanno dall'unità del nostro Paese alla fine della seconda guerra mondiale si sono verificati molti episodi nei quali gli italiani si sono rivelati capaci di indicibili crudeltà. In genere le stragi sono state compiute da «uomini comuni», non particolarmente fanatici, non addestrati alle liquidazioni in massa. Uomini che hanno agito per spirito di disciplina, per emulazione o perché persuasi di essere nel giusto eliminando coloro che ritenevano «barbari» o «subumani».
Angelo Del Boca esamina, in questo libro, gli episodi più efferati, quelli che costituiscono senza dubbio le pagine più buie della nostra storia nazionale: i massacri di intere popolazioni del meridione d'Italia durante la cosiddetta «guerra al brigantaggio»; l'edificazione nell'isola di Nocra, in Eritrea, di un sistema carcerario fra i più mostruosi; le rapine e gli eccidi compiuti in Cina nel corso della lotta ai boxers; le deportazioni in Italia di migliaia di libici dopo la «sanguinosa giornata» di Sciara Sciat; lo schiavismo applicato in Somalia lungo le rive dei grandi fiumi; la creazione nella Sirtica di quindici lager mortiferi per debellare la resistenza di Omar el-Mukhtàr in Cirenaica; l'impiego in Etiopia dell'iprite e di altre armi chimiche proibite per accelerare la resa delle armate del Negus; lo sterminio di duemila monaci e diaconi nella città conventuale di Debrà Libanòs; la consegna ai nazisti, da parte delle autorità fasciste di Salò, di migliaia di ebrei, votati a sicura morte.
E' vero che nell'ultimo secolo e mezzo molti altri popoli si sono macchiati di imprese delittuose, quasi in ogni parte del mondo. Tuttavia, soltanto gli italiani hanno gettato un velo sulle pagine nere della loro storia ricorrendo ossessivamente e puerilmente a uno strumento autoconsolatorio: il mito degli «italiani brava gente», un mito duro a morire che ci vuole «diversi», più tolleranti, più generosi, più gioviali degli altri, e perciò incapaci di atti crudeli.
Con la sua scrittura chiara e documentata, Angelo Del Boca mostra invece come dietro questo paravento protettivo di ostentato e falso buonismo si siano consumati, negli ultimi cent'anni, in Italia, in Europa e nelle colonie d' oltremare, i crimini peggiori, gli eccidi più barbari. Crimini ed eccidi commessi da uomini che non hanno diritto ad alcuna clemenza, tantomeno all'autoassoluzione.

Indice: 1. Fare gli italiani; 2. La guerra al "brigantaggio"; 3. L'inferno di Nocra; 4. In Cina contro i boxer; 5. Sciara Sciat: stragie e deportazioni; 6. Le colpe di Cadorna; 7. Gli schiavi dell'Uebi Scebeli; 8. Soluch come Auschwitz; 9. Una pioggia di iprite; 10. Debrà Libanòs: una soluzione finale; 11. Slovenia: un tentativo di bonificia etnica; 12. La resa dei conti; 13. Tutti ricchi, tutti felici, tutti anticomunisti.
 
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BiblioLorenzoLodi | 2 andere besprekingen | Oct 17, 2013 |
Il libro fornisce una visione del tutto nuova e capace di rendere giustizia alla cultura e al patriottismo libici, ha anche il merito di dare risalto a pagine tragiche, consapevolmente rimosse dalla nostra storia nazionale.

INDICE
Capitolo I - La Tripolotania ottomana; Capitolo II - La sorpresa di Sciara Sciat; Capitolo III - Lo scontro con Suleiman El-Baruni; Capitolo IV - Intermezzo di pace; Capitolo V - La grande rivolta araba; Capitolo VI - Nasce la Giamhuriyya El-Trabulsiyya; Capitolo VII - L'Italia concede gli statuti; Capitolo VIII - La morte di Hassan; Capitolo IX - Uno stato nello stato; Capitolo X - Rodolfo Graziani contro Mohamed Fekini; Capitolo XI - Vivere e morire nel deserto; Capitolo XII - L'ultimo raid di Mohamed Fekini; Capitolo XIII - La lunga strada dell'esilio; Capitolo XIV - Restituiamo loro la dignità.
Carte geografiche - Tavole cronologiche - Due pagine delle memorie di Fekini
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 andere bespreking | May 27, 2013 |
Dal Risorgimento al Ventennio fascista, dalle imprese coloniali alla Resistenza, dalla questione cattolica alla Shoa, dal Duce alla Costituzione: la falsificazione revisionista della storia, nell'analisi di alcuni dei più importanti storici italiani.
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 andere bespreking | May 3, 2012 |
Il libro tratta dell'esperienza italiana in Africa orientale. La conquista dell'Etiopia costituiva un'impresa di gran lunga superiore al potenziale bellico ed economico italiano.

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Parte Prima - La sovversione; Parte Seconda - La preparazione.
 
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BiblioLorenzoLodi | 1 andere bespreking | Apr 23, 2012 |
Storia del Colonnello Miani e di una disfatta in Libia nel 1915.
 
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giap | 1 andere bespreking | Jun 20, 2008 |
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