Scott M. Gimple

Il successo planetario degli abitanti di Springfield, città immaginaria dove tutto è concesso e niente è impossibile, è una delle poche certezze degli ultimi anni. I personaggi di Matt Groening imperversano sulle televisioni di tutto il mondo e oramai fanno parte della quotidianità dei più. La decisione di Repubblica di proporre nell’ambito del suo lungo viaggio nel mondo del fumetto anche la produzione fumettistica del cartone animato è sicuramente corretta e condivisibile. Ma il fumetto, confesso, annoia. Non ho mai amato i Simpsons, forse sono troppo al passo con i tempi per i miei gusti, gli altri ridono e io, al massimo, sorrido: in tv; su carta stampata il lavoro è più difficile, poi, non hai i toni di voce, sei vignette, per carità ottimi disegnatori ed un uso eccelso del colore, ma alla fine sopravviene la noia. La desolante vita della città di Springfield, fatta dei tanti nostri vizi e delle nostre poche virtù, alla fine può andare bene sul piccolo schermo, ma il fumetto richiede un impegno maggiore; per chi non si accontenta, chiaramente.

Recensione del 28 agosto 2007
Il tema centrale è la dissoluzione dei valori dell’occidente, partendo dalla famiglia che, per antonomasia, è il principale valore. Gradevole la tecnica narrativa, sempre leggera e semplice, si legge l’origine televisiva ed è facile comprendere le ragioni del successo commerciale. In realtà, spunti ce ne sono, e come. Ma manca qualcosa, perlomeno per me. Grandi risorse, grandi matite, grandi colori, ma viva Tex.… (meer)