Jirô Taniguchi (1947–2017)

Nel presentare l’opera, Rizzoli mi aveva avvertito che avrei avuto tra le mani una graphic novel dai disegni dettagliati fino all’inverosimile, ma devo dire che Taniguchi mi ha sorpreso lo stesso: ogni disegno sembra un quadro e all’interno dell’opera potete trovare la stessa cura che potete ammirare sulla copertina, fatti salvi i colori.

In una lontana città è una storia sulle vie sbagliate che a volte intraprendiamo nella vita quando non riusciamo più a vedere bene e con obiettività la nostra situazione. Il protagonista, Hiroshi, e la sua famiglia si sono persi e Taniguchi usa l’espediente narrativo del viaggio nel tempo (e nello spazio) per esplorare questa frattura – com’è nata, dove si espanderà, che conseguenze potrebbe avere.

Taniguchi non è interessato a puntare il dito ed elargire premi e punizioni: In una lontana città è una graphic novel molto umana, molto comprensiva e compassionevole nei confronti dei nostri sbagli: nessun@ nasce con il libretto delle istruzioni per i rapporti umani e capita che le cose non vadano bene e facciano male. Tanto, tanto male – quanto la storia di Osawa Tamiko, breve, intensa e indimenticabile.

Vi consiglio davvero tanto di leggere quest’opera che così garbatamente ci mette davanti alle nostre debolezze, cercando di indicarci la via migliore da seguire, ma senza condannarci qualora ci perdessimo (o ci fossimo già persi) comunque.… (meer)

Really enjoyed this, but it's only volume 1 of 2, and so it feels premature to judge it. I liked the more narrative drive to this story, over Taniguchi's other work like The Walking Man (which was great - perhaps better in many ways - but you have to be in the mood for that, whereas this is easier to get into).

The story is about a 48-year old career man who finds himself back at school as a 14-year old. He revels in his new-found youth, in a way that frankly disturbs his classmates. Of course, there are some of the clashes from a changed generational perspective. But the main plot starts to develop as he starts to realise that he is potentially changing history. It's nicely done. Kinda slow-paced, but well-judged in my opinion.

I really like most of the art, although I'm not a fan of Taniguchi's facial expressions. Ah well.

I just wanted to keep on reading straight into volume 2.… (meer)

J’avais acheté ce livre pas très cher lors d’une promotion bd il y a quelques années. Je venais de découvrir Jirô Tanigushi et j’avais été attirée par le contraste entre le titre et l’air tellement mélancolique du personnage.
Ce livre n’est certes pas le plus connu de Jirô Tanigushi, même s’il est finalement plus accessible que d’autres. Pris dans un même accident, deux personnes échangent leur corps. L’un meurt, l’autre non. Une réflexion pleine de douceur et d’un peu de douleur sur le deuil. Le deuil de ceux qui restent, mais aussi le besoin pour ceux qui s’en vont de faire leur deuil aussi. Une lecture très douce sur un thème très difficile, une lecture qui m’a touchée et fait doucement réfléchir et me souvenir de « mes » morts, partis il y a quelques mois ou quelques années.… (meer)