Pulsatilla

De "La ballata delle prugne secche" ho letto peste e corna, e riguardo a questo secondo lavoro di Pulsatilla ero davvero prevenuta. La mia amica bibliotecaria me l'ha invece consigliato e dato che sono in uno dei momenti di crisi-di-lettura (datemi un libro che sia bellobruttoquellochevoletebastachesiaunlibro) l'ho preso.
Confesso che è stata una sorpresa: leggero, frizzante, disincantato. Una grande tristezza di fondo raccontata con ironia: nient'affatto scontato.

Dopo un po' annoia, ma se letto tra una stazione e l'altra, tra un giorno e l'altro - ovvero, senza possibilità di passare ad altro - fa schiantare dalle risate. La spiegazione dei detti foggiani non ha pari.

merita quattro stelle xchè mentre lo leggevo ridevo a crepapelle, da solo. Alcune parti sono state lette con amici e parenti a voce alta, rendendo esilaranti certe giornate di afa immota.