Livia Turco

Sei storie, da Roma a Torino, da Mestre a Napoli, che la ex ministra della solidarietà sociale e poi della salute narra non per sentito dire ma dopo essersi armata di registratore e taccuino. Come una giornalista qualunque, e soprattutto con una buona dose di umiltà. Dal suo tour in alcuni luoghi particolarmente (ex) critici della convivenza tra italiani vecchi e «nuovi», l’autrice ricava la convinzione che l’integrazione degli immigrati non va favorita per buon cuore, ma semplicemente perché essa “conviene” agli uni come agli altri. Nei casi esaminati, «la molla del cambiamento sono stati la paura e l’interesse». La paura è un «muretto» da scavalcare... Si leggono con particolare attenzione le pagine dedicate al polemico caso del “muro” di Via Anelli, interpretato in maniera tanto più stravolta quanto più si è lontani da Padova.… (meer)