La storia di tre fratelli che salvarono la vita a oltre 1200 ebrei, offrendo loro una speranza, oltre che una via di fuga, durante i tragici anni dell'Olocausto. Il filmato ricostruisce la vicenda dei Bielski, ancora oggi poco conosciuta, attraverso le toccanti testimonianze di persone che grazie a loro scamparono alle persecuzioni naziste. Tuvia, Zus e Asael Bielski, dopo l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica nel 1941, si nascosero nei boschi per sfuggire ai nazisti e lì crearono un gruppo di partigiani che diede asilo e protezione, nel corso di tre anni, a un numero sempre maggiore di ebrei in fuga. Il loro gruppo era conosciuto come brigata Bielski e collaborò con i partigiani sovietici nella guerriglia di resistenza contro gli invasori tedeschi. Nelle foreste di betulle dell'attuale Bielorussia, allora territorio sovietico, crearono una base che i rifugiati chiamavano Gerusalemme dei boschi e che fu la loro casa fino alla fine della guerra. (fonte: amazon.it)

I Bielski erano l'unica famiglia ebrea nel loro piccolo villaggio di Stankevich, e mentre gli ebrei in Bielorussia erano perseguitati sotto il dominio zarista, la famiglia riuscì a mantenere un mulino di successo. Nel giugno 1941, quando la Germania nazista invase il suo ex alleato dell'Unione Sovietica, le condizioni per gli ebrei peggiorarono immediatamente. I ghetti ebraici furono fondati nelle vicine città di Novogrudek e Lida, che all'inizio della guerra furono i luoghi di numerose uccisioni di massa di ebrei. I nazisti hanno combattuto la campagna e i genitori di Bielski e due fratelli sono stati portati alla morte. All'alba della gravità della situazione, tre fratelli Bielski, Tuvia, Asael e Zus, che avevano trovato riparo con simpatici gentili, decisero che la loro unica speranza di sopravvivenza giaceva nelle fitte foreste circostanti che loro conoscevano così bene.