Raccontandovi le mie impressioni sul primo libro di questa serie, City of Strife, vi avevo scritto che avevo delle perplessitĂ  sulla rappresentazione di alcuni personaggi LGBTQIA+, perplessitĂ  spazzate via in City of Betrayal, nel quale Arseneault mi ha regalato alcuni tra i migliori personaggi queer di cui mi sia capitato di leggere. In particolare, ho amato i personaggi asessuali e aromantici, per almeno due motivi.

Il primo riguarda la loro tridimensionalità: non sono personaggi solo asessuali e/o aromantici e la loro presenza nella storia non è il pretesto per partire con lo spiegone su cosa si intenda per asessualità e aromanticismo. Mi è capitato ormai diverse volte di leggere romanzi costruiti in modo tale da fare la lezione allǝ lettorǝ: e sì, okay, diffondere informazioni è importante, ma lo è altrettando rendere i personaggi memorabili e farli amare in modo da gioire e soffrire insieme a loro (e da patire di brutto in attesa del prossimo volume, mannaggia).

Quindi veniamo al secondo motivo per cui ho amato così tanto questi personaggi: nonostante l’enorme varietà di differenze, sia per quanto riguarda l’identità di genere sia per quanto riguarda gli orientamenti sessuali e romantici, non si ha mai la sensazione che siano lì tanto per fare numero, ma la loro diversità si intreccia alla trama facendosi portatrice di un vissuto e di relazioni che altrimenti non avrebbero senso. Essendo un libro che fonda la storia su famiglie, relazioni e intrighi, capirete bene che legare i personaggi tra di loro in maniera realistica diventa fondamentale per reggere l’interesse e Arseneault ci riesce davvero benissimo. Alla fine vi ritroverete ad amare (quasi) ogni personaggio, anche quelli che in City of Strife sembravano così antipatici, semplicemente perché sono realistici.

Per il resto, City of Betrayal, come da titolo, parla di tradimenti: tradimenti all’interno di Isandor, tradimenti all’interno del Golden Table che amministra la città, tradimenti all’interno delle famiglie, tradimenti della fiducia tra amici. Il finale è stato tanto doloroso – il degno prologo al prossimo volume, City of Torment – e immagino che tanto dolore dovrà ancora abbattersi sui miei adorati personaggi prima che i semi piantati da Diel diano i loro frutti. Mi sento male al solo pensiero.

Anche perché l’antagonista, Avenazar, è davvero una delle peggiori merde di cui abbia mai letto. Non potete capire quant’è perverso finché non leggete questa serie (e, vi rinnovo la raccomandazione a tener conto del fatto che abusi fisici e psicologici non si contano quando Avenazar è in giro): è un concentrato di ciò che di abusante si può trovare in una persona e spero davvero che Arseneault gli faccia fare una fine orribile.

Il suo unico pregio è quello di far risplendere ancora di più le numerose relazioni sane del libro: laddove Avenazar è solo capace di schiacciare lз altrз sotto il terribile potere della sua magia, i personaggi positivi si legano tra di loro con relazioni piene di amore e affetto che hanno come unici limiti il consenso e il rispetto reciproco.

E alla fine, nonostante tutti i tradimenti e il dolore, sarà quello che vi rimarrà di questo libro e che vi farà venire una voglia pazza di leggere il prossimo – ti prego, Arseneault, finiscilo presto! ( )

City of Betrayal is the sequel to City of Strife, a second-world political fantasy with an all queer cast. I recommend reading the series in order, as City of Betrayal picks up directly where the first book left off. Also, I’m not going to be able to avoid spoilers for the first book in this review, so if you haven’t read it, maybe mosey on over to my review of City of Strife.

All that out of the way? Yes? Okay, let there be spoilers…

Lord Diel’s still carrying out his quest to defeat Myrian influence in the city of Isandor, and he fully intends to carry out his promise to Branwen and rescue Varden from being tortured in the Myrain Enclave. To do so, he will strain his connections and position in Isandor, possibly risking the entire future of his house. Meanwhile, the Sapphire Guard and the rest of the city are busy hunting for Hasryan, who’s hiding out with Camilla. The Sapphire Guard’s got Arathiel in custody, but he’s not talking.

Before I get into everything else, I noticed a pretty major plot hole. Larryn, Hasryan’s BFF, is desperately looking for him, feeling immensely guilty that he wasn’t able to break him out of prison. At one point he hits upon the idea of Nevian, the wizard student who’s struggling to regain his magic, to cast a scrying spell to find Hasryan. But why didn’t this occur to the Sapphire Guard? Are there no legitimate, non-Myrain wizards in Isandor? I felt thrown out of the story, and this contradiction bothered me for the rest of the book.

As with the last book, City of Betrayal has an abundance of POV characters. Sometimes it felt like a bit too many! I think I would have enjoyed a more focused approach. Still, I have a hard time contemplating who the story would lose. I did appreciate that City of Betrayal felt less slanted towards male characters than City of Strife. Camilla gets a larger role, and she’s BAMF. Like, I’d love to read a prequel story focusing just on her. I also grew fonder of Sora, the trans woman detective of the Sapphire Guard, who’s questioning whether her position is really about justice or about serving the ends of the rich and powerful.

It’s possible that the plethora of POV characters contributed to slowing down the pacing. The beginning took a while to build up steam, and I didn’t find myself getting super into it until the last third. That said, a lot happened in the last third. On another note, I think the world building has improved since the first book. It’s still not where it could be, but I feel like I have a better understanding of Isandor.

Before I wrap up the review, I want to mention that I’m not sure about how the book’s treating race. I know there’s a history of POC (especially queer POC) being brutalized in fiction in a way that’s exploitative of their suffering. It’s possible that Varden’s torture veers into that territory, although I’m not confident enough to say anything for sure either way.

In conclusion, City of Betrayal is a fairly solid follow up to City of Strife. It’s a series I’d recommend to anyone looking for queer fantasy, particularly if they want one with plenty of ace and aro spec characters.

Originally posted on The Illustrated Page.

I received an ARC in exchange for a free and honest review. ( )