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Bezig met laden... L'uomo e il suo destino. Scoprire Dio attraverso la scienzadoor Pierre Lecomte du Noüy
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Se nello scrivere il libro, queste furono le intenzioni del fisico e biologo francese Pierre Lecomte du Nouÿ (1883–1947), uno dei più importanti scienziati francesi del Novecento, devo dire che, purtroppo, come tutti sappiamo, di buone intenzioni sono lastricate le strade che conducono all’inferno.
Il libro porta, guarda caso, la data del 1945, ma non ha perso la sua attualità. Lo scrisse quando scappò da Parigi, fuggendo dal suo “inferno”. Erano arrivati i nazisti. Devo riconoscere che questo libro l’ho letto e riletto con grande attenzione, riconoscendomi nelle intenzioni dell’autore. Ogni essere umano sembra essere destinato a vivere, in un modo o un altro, nel suo “inferno terreno”.
Per questa ragione, mi è capitato di fare la lettura impugnando la matita, riempendo le pagine di sottolineature, segni e interrogativi vari, come non ho mai fatto con i libri. Un modo come un altro, di volta in volta per difendermi o accusare, segnalare o cancellare, ricordare o dimenticare.
Un continuo andare avanti nella lettura, per poi ritornare indietro, per meglio comprendere quello che avevo mal capito, cambiando idea su quello che avevo letto. Insomma quando ti imbatti in una frase come questa: “la Morte è la più grande invenzione della Natura”, devi essere sicuro del contesto in cui viene pensata e scritta.
Entrambe le parole con la maiuscola. L’individuo effimero che si confronta con l’individuo psicologico di fronte al mistero della vita. Ho detto che il libro è stato scritto nel 1945 e mi sarebbe piaciuto che il suo fosse ancora vivo oggi a distanza di oltre mezzo secolo. Molta acqua è passata sotto i ponti della Natura e della Scienza. Gran parte degli interrogativi che l’uomo si pone sono ancora senza risposte.
Pierre Lecomte du Nouÿ riesce forse a dare una risposta alle prime quattro canoniche domande chi-cosa-quando-dove, ma non all’ultima e più importante “perchè” di tutta nostra incomprensibile ed insostenibile pesantezza dell’essere vivi.
Lui sostiene che solo Dio può darci una ragionevole risposta attraverso la scienza. Ma, alla fine, anche questa rimane incomprensibile se non riesce a rispondere al suo medesimo “perchè”. ( )