Se vogliamo cogliere il senso che la tradizione risorgimentale ebbe nella nuova vita italiana, e intendere il concreto significato del concetto comunemente ripetuto che fa coincidere Stato liberale e Stato risorgimentale, dobbiamo guardare, soprattutto, al modo in cui gli eventi e le idee che avevano condotto alla costituzione della nuova Italia si tradussero nelle coscienze in valori fermamente posseduti, e in principi direttivi della condotta politica e del sentimento civile. E in primo luogo dobbiamo guardare a quel nuovo e più alto sentimento di sé che, nonostante tutte le polemiche, riempì adesso gli animi dei migliori fra gli italiani, dopo i secoli di avvilimento in cui essi erano avvezzi a restare esclusi dalle più serie ed energiche manifestazioni della vita europea, dai conflitti delle potenze alla nascita dell'industrialismo, ed erano rimasti spettatori delle grandi battaglie di idee nel mondo moderno, e intenti al vano culto delle glorie passate. Nel secondo dopoguerra è venuto a compimento quel processo di conquista dello Stato da parte delle masse socialiste e cattoliche che già si era profilato nel primo dopoguerra, e che il fascismo per vent'anni aveva cercato artificialmente di arrestare, adoperando una demagogia di massa che faceva largo posto alla contraffazione moderna di un antico patrimonio ideale ormai destinato a tramontare. Tutto ciò sta alla radice di deficienze morali e debolezze innegabili della presente vita italiana. Ma la nuova Italia ha tuttavia mostrato di possedere energie e risorse di ampiezza insospettata; ha saputo tradurre in realtà o comunque portare in primo piano aspirazioni ed esigenze sociali che sono anche grandi forze generatrici di ideali etici e politici. E dal progressivo sviluppo di queste forze, e dalla misura in cui esse sapranno realizzare progressi reali a vantaggio di tutta la comunità nazionale , che potranno scaturire fra gli italiani quei nuovi vincoli di concordia e quella rafforzata coscienza degli interessi comuni, che l'opera del Risorgimento diede alla nazione italiana nello scorso secolo, e che oggi vanno certo rinnovati in maniera conforme, alla nuova realtà storica, ma che rimangono pur sempre una esigenza fondamentale per il progresso civile del paese. ( )