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Valérie Perrin

Auteur van Fresh Water for Flowers

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Over de Auteur

Fotografie: leslivresadeuxplaces.com

Werken van Valérie Perrin

Fresh Water for Flowers (2018) 678 exemplaren
Three (2021) 175 exemplaren
Il quaderno dell'amore perduto (2017) 106 exemplaren
Olia Lialina - Net Artist (2020) 2 exemplaren
Os Esquecidos de Domingo (2023) 1 exemplaar
Życie Violette (2022) 1 exemplaar

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Algemene kennis

Geboortedatum
1967-01-19
Geslacht
female
Nationaliteit
France
Geboorteplaats
Gueugnon, France
Woonplaatsen
Normandy, France

Leden

Besprekingen

"Cambiare l'acqua ai fiori" (editore e/o, traduzione di Alberto Bracci Testasecca, 2019, uscito anche in edizione Mondolibri) è un romanzo che emoziona molto. Commuove toccando nel profondo chi legge. Alterna ai temi della vita (perdita, amore, gioia, sofferenza, rinascita) i temi della morte in cui perdita, amore, sofferenza e rinascita tornano con forza, mescolandosi nel crogiuolo del ricordo di chi resta. L’autrice ne parla con una delicatezza sorprendente, ma ci mette qualcosa di sé, fotografa, sceneggiatrice e scrittrice, in quel colto e continuo richiamo, fatto di citazioni dall’accento d’oltralpe, di cantanti, di canzoni, libri e artisti, con qualche licenza anglosassone come per “Le regole della casa del sidro” di John Irving, il romanzo della vita della nostra protagonista, Violette, a mezza via tra un’adolescenza allo sbando ed una maturità di equilibri ritrovati, anzi riconquistati. Ed è questa sensazione di rinascita che ha reso "Cambiare l'acqua ai fiori" uno tra i libri più letti nel primo lockdown, arrivato in testa alle classifiche con oltre centinaia di migliaia di copie vendute.

Stempera il dolore con un’ironia arguta che ci strappa alla malinconia e ci riporta al pensiero positivo, rinsalda la fragilità dell'esistenza umana con la preziosità delle connessioni che creiamo lungo il nostro cammino. Ci sprona a non sostare troppo nei ricordi, ad andare avanti nonostante il dolore, per scoprire quanto siano importanti e belle le cose semplici della vita. La cucina, le chiacchiere con gli amici, la bellezza di un fiore, le zucchine che si ingrassano nell’orto. Perché nel racconto di Valérie Perrin c’è pure un ché di ritorno alla natura, una specie di ecologia dell’anima oltre che del corpo (non mangia carne), di simbiosi con la terra, il cielo, il mare, i gatti che la seguono tra le lapidi del piccolo cimitero di provincia. Come già in molti hanno voluto sottolineare, "Cambiare l'acqua ai fiori" è una storia di resilienza, ma anche un manuale d’istruzione per riconnettersi con l'essenziale.

La protagonista principale è Violette Toussaint (che già dal nome che in francese significa “giorno dei morti” è tutto un programma), una donna di mezza età, figura affascinante e profondamente umana che lavora come guardiana di un cimitero. La sua vita è stata segnata da tragedie laceranti e il suo lavoro le offre ora un approdo sicuro per elaborare il dolore. Violette si prende cura delle tombe dei defunti e, in un modo o nell'altro, custodisce e conserva con umana passione anche le loro storie ed i segreti che hanno portato con sé nella tomba. La sua crescita e la sua rinascita emotiva sono descritte con grande sensibilità, offrendo al lettore una visione intima del suo mondo interiore. La storia al tempo stesso incanta, usando una scrittura che scorre fluida e suona sempre amichevole, mentre l’intreccio dei personaggi, le loro caratterizzazioni intime, le vicende che li uniscono calamitano pagina dopo pagina chi legge, amplificando l’attesa per un finale che ne nasconde altri, visto che ordito e trama sviluppano un intreccio temporale che disegna più storie e che salta tra il presente ed il passato. E Valérie Perrin è davvero brava nel gestire queste variazioni temporali, mantenendo il controllo del timone e la rotta, nonostante i cambiamenti cronologici.

E’ questo un approccio narrativo che aggiunge una dimensione in cui il senso dell’attesa cresce parallelamente al mistero alla storia, permettendo al lettore di scoprire gradualmente i segreti sepolti nel cimitero e nella vita di Violette, una donna sola, dopo che il marito è partito per un viaggio di sola andata. Fino a quando compare alla sua porta un poliziotto di Marsiglia: la madre ha lasciato scritto nelle ultime volontà che le sue ceneri dovranno riposare sulla tomba di un avvocato a lui sconosciuto, sepolto da anni nel cimitero.

"Cambiare l'acqua ai fiori" si sposta nello spazio e nel tempo oltre che tra due mondi, l’essere e il non essere, ed è per questo che la percezione di ciò che racconta credo muti in funzione dell’età di chi lo legge. Non deve sorprendere, in quanto il tema di un’esistenza terrena che prima o poi finisce, si offre a differenti percezioni in base a quanto ognuno di noi senta più o meno lontano il punto di passaggio dalla vita terrena a quella di un mondo fatto di tutto o di nulla, o rispetto a quanto il peso delle perdite subite nella propria esistenza trovi un equilibrio con le rinascite di chi ci ricorderà o ci dimenticherà.

«Non piangete la mia morte, celebrate la mia vita». In fondo Violette tende una mano ai due mondi, si prende cura dei morti come fa con i vivi, consola e ascolta questi ultimi così come lucida e difende dalle erbacce dell’oblio chi non c’è più, ma è comunque stato. Conosce tutti i nomi sulle tombe, le loro date di nascita e di dipartita, se scorge un sepolcro lasciato all’incuria, se ne prende cura. Violette annota tutto: chi è morto, chi era presente alle esequie, quali sono stati i discorsi e le canzoni dei funerali, le lapidi e gli epitaffi apposti sulla tomba. Violette rappresenta la memoria di coloro che sono scomparsi e, in fondo, pensare che esista qualcuno così ci conforta.

Il libro è una clessidra dove la luce e il buio s’infiltrano uno nell’altro, si perpetuano in questo continuo capovolgimento. “C’è qualcosa più forte della morte, ed è la presenza degli assenti nella memoria dei vivi”. In questo romanzo i nostri ricordi sepolti riemergono con forza, si manifestano senza vergogna e ci rigano il viso e l’anima.

Pubblicato su: https://www.territoridicarta.com/blog/cambiare-lacqua-ai-fiori-di-val%C3%A9rie-p...
https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/
… (meer)
 
Gemarkeerd
Sagitta61 | 32 andere besprekingen | Apr 25, 2024 |
Picking up a book about a cemetery keeper made me think this would be a book only about death and grief, and while this is a book about death and grief, it’s more so a book about life. Fresh Water for Flowers shows that cemeteries are more than sedentary resting places. There’s a lot of life within her gates and beneath her trees: clandestine lovers visiting illicit graves, mischievous kids climbing over midnight gates, talk of town gossip and rumored ghouls, digging and caring and remembering and living.

Violette, a young orphan girl with a Victor-Hugo-tragic past, grows up to have a little girl named Leo—only to lose her tragically. Through nonconsecutive snapshots, we watch the pieces of Violette’s sad story unfold to an even sadder reality when her young daughter dies, but then we get to watch her bloom and come alive—mainly through Sasha’s nurturing in the cemetery garden. It’s there where she learns to live in death as a cemetery keeper, where she experiences rebirth through a burial garden and a kindred gardener.

Part philosophy, part mystery, part tragedy, Fresh Water for Flowers is a beautiful and melancholic story of a mother’s grief: “‘An anthology of great woes, small joys and hopes’” (310).
… (meer)
 
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lizallenknapp | 32 andere besprekingen | Apr 20, 2024 |
So lovely, even as it dealt with people in difficult situations. I really enjoyed how all the characters were so fully developed. I'm looking forward to reading other books by her.
 
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asendor | 32 andere besprekingen | Feb 15, 2024 |
i really really liked this, especially for the first half or so. it's definitely not for everyone, as those 300 or so pages, that i liked so much, didn't really have much happen at all. it was just language and friendship and character development. plus a wee bit of obfuscation that made me wonder where things were going, and why i was confused. i loved that.

i am not sure i loved the clarification of that confusion, but i think it was well done. it was less deeply explored, which i thought was unfortunate, and the very end seemed a bit of a cheat. but i still really liked this. the writing was enough for me. i don't think i've read a book this long mostly just for the language in a while, and i so enjoyed it. i'd definitely read her again.… (meer)
½
 
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overlycriticalelisa | 9 andere besprekingen | Feb 10, 2024 |

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