Anna PremoliBesprekingen
Auteur van Ti prego lasciati odiare
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Ti odio, ma ti amo di più door Anna Premoli
Una lettura che scorre piacevole, ben costruita anche nella tempistica e che, anche senza particolari colpi di scena, riesce a mantenere viva l’attenzione.
Non sono una fan del genere, ma devo dire che è scritto bene e l'ho trovato parecchio divertente.
Lavinia frequenta l’ultimo anno di Economia alla Bocconi e per acquisire dei crediti viene coinvolta in un progetto di scambio con alcuni studenti di Ingegneria del Politecnico. Pur non essendo interessata si vedrà comunque costretta a collaborare con un certo Sebastiano, ancor meno interessato di lei a partecipare a questo programma. Lavinia dovrà quindi escogitare qualcosa per convincerlo a collaborare e, un po’ alla volta, riuscire a scalfire quella dura corazza dietro cui lui si nasconde.
La storia scorre così, senza alcuna sorpresa, semplice, lineare e senza mai coinvolgere realmente, mancando del tutto di mordente e vivacità. Sostanzialmente una vicenda banale, con personaggi che più che degli universitari prossimi alla laurea sembrano adolescenti ai primi anni di liceo.
Ma, oltretutto, non finisce qui perché a questo libro ne segue un altro che narrerà le vicende di una delle amiche di Lavinia e speriamo che sia tutt’altra cosa visto che mi è stato anche regalato.
Una lettura questa che si può tranquillamente evitare.
Due stelle in memoria di quella che fu la prima Premoli.
Giada è ormai prossima alla laurea e sta per iniziare uno stage presso una prestigiosa società. Ma con sua grande sorpresa e disappunto si troverà a dover condividere questa esperienza con quello che ritiene essere il prototipo del ragazzo da evitare ad ogni costo: Ariberto Castelli di Fievolo. Oltretutto questo non è il loro primo incontro perché qualcosa di increscioso è già successo in passato e, allora, vivere questa esperienza l’uno accanto all’altro non sarà così semplice.
Un’altra storia che si perde nella banalità e nell’inconsistenza, con personaggi che oltretutto si rivelano alquanto improbabili e molto poco convincenti. Lui, Ariberto, è un ragazzo bellissimo, di ottima famiglia, praticamente perfetto, talmente dolce, arrendevole e accondiscendente da risultare assolutamente improbabile. Lei, Giada, è chiusa, aggressiva, scontrosa, testarda e in perenne contrasto con la famiglia benestante da cui però continua tranquillamente a farsi mantenere. La storia è incentrata tutta su loro due e si snoda nella più totale ovvietà in un monotono e costante grigiore.
Due stelle, ma ormai solo per incoraggiamento.
Un libro con una trama inconsistente che sembrerebbe voler affrontare anche argomenti di spessore come l’assistenza sanitaria americana o l’Alzheimer che, invece, vengono utilizzati con una superficialità imbarazzante.
Manca totalmente anche un qualsiasi approfondimento sul vissuto dei due protagonisti che, se fosse stato incluso, forse avrebbe potuto, quanto meno, dare un senso alla caratterizzazione della protagonista che, invece, fa acqua da tutte le parti.
Jordan, una ragazza dalla bellezza abbagliante, per me risulta essere un personaggio, oltre che del tutto anacronistico, anche piuttosto irritante e antipatico per quella sua totale mancanza di amor proprio che le fa ripetere in continuazione quanto sia incapace e poco intelligente mentre, al contrario, tutto quello che dice e fa è improntato da ben altro che la sua dichiarata insipienza.
Senz’altro migliore - ma ci voleva proprio poco - la caratterizzazione del protagonista maschile, Rory, anche lui bellissimo come pochi, che alle indubbie doti di bontà e dolcezza accompagna anche qualche difettuccio.
La storia, poi, è tutta nella sinossi, altro infatti non c’è perché più che leggere una riga sì e una no, alternativamente, quanto siano belli i due protagonisti e che spettacolo di bellezza forniscano, troverete ben poco altro se non l’irritazione per avere perso tempo in questa inutile lettura.
Un libro da dimenticare, anzi già dimenticato.
Alla fine, questo libro altro non sembra che un’autocelebrazione delle capacità e conoscenze finanziarie di un’autrice che di primo mestiere si occupa proprio di finanza.
Una storia che scorre in maniera molto prevedibile e lineare ma con leggerezza e simpatia e si arriva alla fine abbastanza piacevolmente e senza fatica.
Effettive tre stelle e mezzo.
I confess I am pretty conflicted about how I feel about the book, and wish I could give a half stars.
Clearly, the author did a great job with character development because I have some pretty strong feelings about both the main characters, and they aren't necessarily positive.
The problem is that Maddison, the main character, has some highly unlikable personality traits. She's a slacker - doing as little in her job to get on as she can because she doesn't like it. Her main motivation for applying for an international placement in New York is so she can shop (and to appease her mother). When she is offered, instead, a placement to Seoul Korea, she should have either turned it down or sucked it up (but then we'd have no plot). Keeping in character, when she gets to her new office, she plots to move a plant in her boss's office so he can't see her screen (or that she's not working). She's outright antagonistic to her boss, which is way out of line with Korean culture (well, any culture, but particularly shocking) and he is straight up nasty back. Her insults and comments are also childish - she's pretty immature.
I think the other thing that was either really well done or annoying as all get out was her derision to trying anything new. She hasn't researched anything about the country she's moving to. She doesn't "know" Korean food, assuming she won't like it and that it's weird. And while I get that it's a shock to the system- it's a big change in every manner for anyone moving to a new country - it's her narrow-minded attitude towards it that set my teeth on edge because she does nothing to hide her disdain from her co-workers for pretty much anything.
Thankfully, Premoli did a good job of balancing her disdain for her new environment with true joy at exploring and discovering different parts of Seoul as Mark takes her sightseeing, and that gave me hope for Maddison's character becoming a little softer.
SO again, brilliant character development of a really painful character, because Maddison DOES grow, both in personal responsibility and in character, albeit we don't see much of it until the end. I'd say the first 2/3 of the book was funny in an ugly American cringeworthy way, but then it segued into something I didn't quite understand. The animosity she and her Korean-American boss have towards each other was confusing at times, and their way of handling each other seemed out of character for both of them. Again, Premoli did a great job with the tension between them - but after a while, I just wanted to shake them both and get on with the plot.
In the end, Maddison truly grows as a person (she literally matures and finds she is good as what she does) and redeems herself. This WAS a very funny book, with laughs at the expense of Maddison's adapting to her new environment. I did enjoy it - it just took a while to become invested in the main character.
If you can't stand clichés and simple characters, then this book isn't for you. It is best suited for those moments when you just want to put your pink glasses on. I just happened to be in the mood for something light, so it really hit the spot. If I had wanted complex plot, characters and more serious subjects, I would have been disappointed, but then again, with the genre being romance and a cover befitting the mood of the story, I got exactly what I was hoping for.
For those who enjoy shoujo manga without getting tired of the same romantic formula, consider this a grown-up version, but with the same soothing effects. Their romantic story is sweet, very funny, steamy and with great chemistry between them. It is also a fast read, perfect for the weekend, after a tiring day or when you are craving for some romance and just want to enjoy a happy ending. *I read it from an eARC*
Una storia diversa dal solito a cui siamo abituate e molto divertente Recensione il 27!
Aprire il libro e sorridere.
Girare la prima pagina divorando le parole dalla curiosità.
Arrivare a venti pagine dall'inizio del libro ed essere piegata in due dal ridere.
Terminare il libro con la gioia nel cuore.
Ecco, questo è l'effetto che Anna Premoli fa con la sua ultima uscita (odierna) in libreria.
Sapete che ho scoperto quest'autrice da poco, ma io già la amo! Con "È solo una storia d'amore" mi aveva colpita per la sua leggerezza, per quel suo modo di coinvolgere con il cuore più che con la mente. Mentre qua... non ho nemmeno le parole per descrivere l'infinita gioia e la sensazione di poter fare qualunque cosa che lascia a lettura terminata.
Questo libro è un incrocio tra Grey's Anatomy e Colazione da Tiffany.
È la scoperta della lettura.
È il credere in se stessi.
È credere nel prossimo.
È voglia di cambiare e migliorare perché qualcuno crede in noi e nelle nostre possibilità.
Non vi parlerò della trama perché Jordan e Rory meritano la vostra totale ignoranza nel farsi scoprire. Sappiate solo che oltre ad essere caratterizzati benissimo, non sono i soliti personaggi stereotipati a cui siamo abituati. Il modo in cui nasce l'amore vi terrà incollati alle pagine senza farvi smettere un secondo di ridere.
Lo stile dell'autrice è qualcosa di unico, il suo modo di farti vivere le storie dei suoi personaggi come fossero ogni volta la tua stessa storia è impagabile.
Inoltre, in questo libro, la Premoli tratta con grande cura il problema della sanità in America e - che le sue idee vi piacciano o meno - è uno spaccato che dà molto su cui riflettere sia per quanto riguarda questo gigante oltreoceano, sia per quanto riguarda noi e il nostro paese.
La storia di Julie, infatti, è collegata a quella dei protagonisti del libro precedente perché la nostra protagonista è nientepopodimeno che la stessa Julie che faceva da spalla a Laurel nella sua sfida con Aidan.
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Sbatto le ciglia e mi trattengo dal ridere. «Qui abbiamo un problema generazionale, cara la mia rock star: ero già troppo cresciuta, nel momento in cui i libri del maghetto andavano per la maggiore».
«Vuoi dire che non li hai letti?», mi chiede vagamente oltraggiato.
«Certo che li ho letti! Ma anni dopo. Solo che a quel punto ero troppo adulta per provare la famosa magia».
Mi osserva per nulla convinto. «Guarda che non si è mai troppo adulti – come dici tu – per sentire la magia».
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Ammetto di aver guardato questo libro con un po' di... uhm, non mi viene la parola. In sostanza, non mi convinceva. Sapevo che era collegata al libro prima e dato che quello mi era piaciuto un sacco, proprio non capivo cosa non mi attirasse.
Così mi sono dovuta togliere il dubbio leggendolo.
E sapete cos'ho scoperto? Che non avevo alcun motivo per essere restia.
La Premoli si dimostra per la terza volta (perché tre sono i suoi libri che ho letto) un'autrice capace di dar vita a personaggi diversi di libro in libro, realistici nelle loro personalità e negli ambienti in cui vivono. Con uno stile fresco e sempre, sempre, sempre divertente e moderno.
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«Magari non intendeva proprio vecchia…», prova a consolarmi Laurel.
«No, credimi, vecchia intendeva e vecchia ha detto».
«Se avesse detto matura sarebbe stato meglio?», ride.
«Ovviamente no. Cosa sono, una pesca?»
«Il tuo incarnato la ricorda, in effetti».
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Nel caso specifico di "Non ho tempo per amarti" ho apprezzato tantissimo il tema della differenza di età al rovescio. Perché se un uomo sta con una più giovane va bene, ma se è una donna a stare con uno più giovane allora le cose cambiano?
La Premoli sa come affrontare il tema e lo fa con lo spirito giusto, anche se ammetto che avrei volentieri fatto a meno di tutte le frecciatine politiche all'attuale Presidente degli Stati Uniti. Non che io sia pro T, ma penso che non sia il caso che un autore si esponga così tanto nei suoi libri.
A parte questo però, il libro si legge che è un piacere.
La storia tra Julie e Terrence è divertente, esilarante e dolce. I cliché non mancano, e ammetto di non aver digerito bene la parte finale che ho trovato prima leggermente banale e poi leggermente forzata.
Ma dopotutto i libri della Premoli sono quelli che leggi quando devi tornare in asse, quando devi prendere un po' di respiro dopo che ti è sembrato di correre dietro alle letture. Solo quelli che si legge per ridere e prendere aria.
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Forse è così che dovrebbe essere l’intimità: un momento di gioia condivisa. Sì, gioia prima che passione. Perché, per quel che mi riguarda, la passione è una sensazione del tutto vuota, se tra due persone non c’è qualcosa di più della mera attrazione.
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