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Bezig met laden... Il quaderno dell'amore perduto (Italian Edition) (editie 2016)door Valérie Perrin (Auteur)
Informatie over het werkForgotten on Sunday door Valérie Perrin
Titoli bestiali (20) Bezig met laden...
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Justine is 21 years old and has lived with her grandparents and cousin Jules since the death of her parents. She works as a carer at a retirement home and spends her days listening to her residents' stories. After bonding with Helene, an almost 100-year-old resident, the two women slowly reveal their stories to one another. Whilst Justine helps Helene to relive her memories of love and war, Helene encourages Justine to confront the secrets of her own past, and the loss she has buried deep within. One day, trouble arrives in the form of a mysterious phone call that shakes the retirement home to its core and uncovers a shocking revelation. At once humorous and melancholic, Valerie Perrin's debut novel is a story of how the past can shape our present, and the scars of undeclared love. Geen bibliotheekbeschrijvingen gevonden. |
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Ho ascoltato la voce di Tamara Fagnocchi mentre esploravo scatole di documenti sepolte nel sottotetto di casa dopo l’ultimo trasloco avvenuto qualche anno fa. Cercavo il mio foglio di congedo che giace sepolto chissà dove. Tra le mie mani tracce di passati recenti e remoti. L’impressione è stata quella di visitare il una tomba di famiglia dove sono sepolte vite che ho conosciuto e che ormai sono morte lasciando me come unico erede, un erede che, arrivato dov’è, non promette molto di buono, un erede che non trasmetterà più nulla a nessuno. Ho ascoltato le storie raccontate da Justine mentre esumavo le salme da questo cimitero giunto ormai a scadenza, provando, insieme ai protagonisti delle storie narrate nel libro, le emozioni, le speranze, le delusioni, le rabbie di diverse vite. Ma c’è una cosa che - contrariamente a quanto accade a Justine, che è giovane e può ancora credere di avere un futuro - non mi riesce proprio di fare: non riesco a perdonare i tradimenti, i miei tradimenti ai me stesso che ho lasciato morire e poi sepolto volgendo altrove uno sguardo carico di ingiustificate aspettative.
Con questo libro l’Autrice sembra voler suggerire che bisogna ricordarsi di dimenticare, come se la perdita della memoria sia l’unico modo di giungere al perdono di sé e degli altri. Non so. Forse. Forse solo dimenticando si è in grado veramente di abbandonare i vincoli che la memoria del passato è capace di imporre. Può darsi. Non sono capace di volerlo.